KAWASAKI Ninja 250R
Una Ninja per cominciare beneVerde come le sorelle maggiori, con un look da moto grande e sportiva, la Ninja 250 R che ci attende per la prova ha nel vestito uno degli assi più importanti da giocare.
C’è anche nera, abito da sera elegante e aggressivo, ma il verde Kawa è un’altra cosa.
Se non fosse per la dimensione dello pneumatico posteriore, uno snello 130/70 che tradisce la potenza da scaricare a terra, verrebbe da pensare che i centimetri cubici all’interno della carena siano ben più dei 249 dichiarati.
Le dimensioni contenute, ma non smilze, e la linea piacevolmente aggressiva e moderna rendono questa Ninja davvero appetibile, soprattutto per quella fascia di motociclisti che reputano troppo lungo il salto dallo scooter alle naked 600, che oggi rappresentano spesso il primo approccio con la moto.
Quote rosa in moto
Il target femminile, sempre alla ricerca di moto con piano di seduta basso e dal peso contenuto, è stato tenuto in grande considerazione durante lo sviluppo della moto, un dettaglio che emerge in modo chiaro salendo in sella.
La posizione di guida è tagliata su misura per le persone meno alte, chi si aggira attorno ai 160 cm di altezza può poggiare entrambi i piedi a terra senza particolari problemi, mentre le pedane, leggermente alte e avanzate, sono perfette per raggiunge il metro e settanta.
La mancanza dei registri per la regolazione delle leve al manubrio è un particolare di cui non si sente la necessità, vista la moderata distanza delle stesse dalle manopole, caratteristica che le rende comode nello stop and go cittadino.
Un’occhiata più approfondita alla Ninja fa emergere una notevole cura costruttiva e un livello di finitura apprezzabile, anche in virtù del prezzo di acquisto contenuto, 4.350 €.
Plastiche economiche ma dall’aspetto curato, assemblaggi precisi e senza imperfezioni di sorta, rendono la Ninja un prodotto dall’ottimo rapporto qualità prezzo. A rafforzare questa affermazione si aggiungono dei particolari di cui questa piccola Kawa è dotata e che rendono ancora più esclusiva la sua immagine, come i freni a disco a margherita che fanno tanto racing.
La strumentazione ha un ingombro importante, ma si presenta ben leggibile e completa di tutto quello che serve (tachimetro, contagiri, temperatura liquido raffreddamento, conta chilometri e spie di servizio).
La prova su strada. Tutto le viene facile
I primi chilometri percorsi insieme alla Ninja rendono bene il concetto che Kawasaki ha voluto esprimere con questa piccola bicilindrica, una moto poco impegnativa, facile e a prova di errore.
I 33 CV del bicilindrico in linea semplificano la vita anche a chi non vanta una decennale esperienza. L’erogazione fluida e lineare, la coppia sufficiente al disimpegno veloce, fanno sì che la Ninja si muova nel traffico cittadino con estrema disinvoltura.
La congestione delle strade di Barcellona nelle ore di punta sottolinea le ottime capacità di guida della duecinquanta Kawasaki, che serpeggia e sguscia nel traffico come e meglio di uno scooterone.
Il peso limitato, 154 i chili a secco, si porta a spasso in maniera spigliata, così come le limitate dimensioni in larghezza permettono di passare tra le macchine incolonnate senza il timore di portarsi via uno specchio retrovisore altrui.
Le sospensioni prive di regolazioni, se si esclude il precarico della molla posteriore, nell’insieme offrono un comfort discreto, anche se le buone doti incassatrici della forcella devono prendersi carico delle risposte piuttosto secche del mono posteriore, che fatica a filtrare le asperità più marcate.
Tale settaggio ha il vantaggio non secondario di offrire un ottimo feeling di guida non appena ci si sposta sui percorsi più veloci e maggiormente guidati.
Le strade di montagna intorno a Barcellona hanno evidenziato un equilibrio dinamico inaspettato, la Ninja, seppur stressata oltre l’indispensabile, ha risposto in maniera inattesa.
Rapida negli inserimenti e nei cambi di direzione la piccola Kawa difficilmente si scompone. Nelle lunghe curve in appoggio, l’avantreno segue fedelmente le linee tracciate dal guidatore con la forcella che copia al meglio l’asfalto, mentre il posteriore non fatica a tenere a bada i 22 Nm di coppia.
- I 33 CV del bicilindrico in linea semplificano la vita anche a chi non vanta una decennale esperienza
Uno pneumatico da 140 o addirittura da 150, oltre a rendere più aggressiva la vista posteriore della Ninja, offrirebbe un maggiore sostegno riducendo solo in parte l’agilità.
La potenza contenuta offerta dal quarto di litro della Ninja obbliga a un utilizzo duetempistico del propulsore, con la lancetta del contagiri che oscilla costantemente nella zona alta, anzi altissima del contagiri.
Così utilizzato, il bicilindrico ha tirato fuori un bel carattere. Quanto basta per divertirsi, senza per forza stare attenti a come si apre il gas in uscita di curva, raggiungendo velocità di punta sempre gestibili.
Anche se maltrattati e sottoposti a stress che i potenziali clienti difficilmente riprodurranno, il cambio e la frizione si sono comportati in modo egregio. Preciso e discretamente rapido il primo, leggera e modulabile la seconda.
Il percorso, oltre ad essere ricco di curve, era anche ricco di discese. In questo frangente, si è distinto l’impianto frenante, sempre pronto e per nulla soggetto ad affaticamento. Il disco anteriore è discretamente potente e facilmente modulabile, il posteriore è performante e poco soggetto al bloccaggio.
Una bella sorpresa prima di prendere la strada del ritorno, è stata la sosta dal benzinaio. Dopo oltre 90 Km a gas spalancato il livello della benzina era sceso di poco: la piccola Ninja beve poco, particolare da non sottovalutare visti i tempi che corrono.
Ninja 250 R, unica nel suo genere, è perfetta per chi vuole un mezzo economico e poco impegnativo, adatto ad apprendere i segreti della guida, anche sportiva.
Il tutto senza sacrificare l’immagine.
Pregi
Look piacevole – Guidabilità – Prezzo interessante
Difetti
Sospensione posteriore rigida
Bella e divertente se non hai troppe pretese
Piccola Grande moto