Kawasaki Ninja H2 SX SE: la prova del nostro lettore!
Nelle scorse settimane vi abbiamo invitato a mandarci la vostra candidatura per prendere parte ad una speciale prova, in compagnia di uno dei giornalisti della redazione di Moto.it e di una "mostruosa" Kawasaki Ninja H2 SX SE. Per partecipare all'iniziativa era necessario postare sui propri canali social (Instagram o Facebook) una foto in grado di raccontarci un po' della vostra passione per la moto, assieme all'hashtag #h2motoit. Tra le molte candidature ricevute, la nostra redazione è stata colpita dai contenuti condivisi da Alessandro Bornese, che ha avuto, così, la possibilità di accompagnarmi lungo le strade del Passo del Faiallo, per saggiare le potenzialità del 4 cilindri sovralimentato di Akashi.
Appuntamento in redazione!
Un’alzataccia quella a abbiamo costretto il nostro lettore, con appuntamento fissato a Milano, presso la redazione di Moto.it, alle ore 8.30 del mattino. Un caffè al volo è stato, però, sufficiente per recuperare le energie e fare conoscenza, oltre che a scoprire la sua passione per le due ruote, prima che le nostre due Kawasaki Ninja H2 SX SE, calassero come falchi sull’appennino ligure, in cerca di un po' di refrigerio. Io, per ovvie questioni di anzianità, ho guidato la versione top della H2, la SX SE+ (Plus), con le innovative sospensioni semi-attive Showa e la pinze Brembo Stylema e della quale potrete, a breve, leggere e guardare il video della prova che Andrea Perfetti ha realizzato per voi.
A suo agio in città, perfetta per fare chilometri
Attraversare la città all'ora di punta si è rivelato, così, un ottimo test per fa apprezzare ad entrambi il bilanciamento della moto che, a dispetto di una massa “importante” riesce a sgusciare nel traffico con un’agilità inaspettata e un motore che, seppur potente e prestante come pochi, o forse come nessuno, sa girare al minimo come se nulla fosse. Le temperature elevatissime di questi giorni hanno messo in rislato, inoltre, la capacità del propulsore di mantenersi sempre entro regimi di esercizio, proprio dal punto di vista del calore, più che sostenibili, con i valori dell'acqua che, anche in colonna, difficilmente oltrepassano i 95° e che, in autostrada, scendendo di una ventina di gradi. Una caratteristica che a fine giornata verrà particolarmente apprezzata!
Il trasferimento autostradale è scorso via veloce e sarebbe potuto durare giusto un battito di ciglia se fosse stato possibile sfruttare appieno le potenzialità della H2 SX SE, dotata di una ciclistica che definire granitica è un eufemismo e di un cruise control che viene in aiuto nei tratti più noiosi.
Dopo una breve sosta tecnica e il secondo caffè della mattinata, il primo scambio di opinioni con Alessandro, ha messo in luce il suo entusiamso per la granturismo di Akashi, che risulta essere davvero una moto unica nel suo genere.
La "prova" dei "passaggi"
Usciti dall’autostrada a Masone ci siamo lasciati il Passo del Turchino sulla destra, prima di inerpicarci su una stretta stradina di montagna che, man mano, si è allargata mostrandoci panorami che si allungano fino al mare e consentendoci di vedere in lontananza il porto e l’aeroporto di Genova-Voltri. Che posto magnifico!
La vita del tester, nel 2019, significa soprattutto video e con ciò tutte la necessità di assecondare le esigenze tecniche che ne conseguono. È a questo punto della giornata, quindi, che sono iniziati i cosiddetti "passaggi": operatori piazzati nei punti più panoramici e tester impegnati a fare avanti e indietro per cogliere le migliori immagini. Oltreché un ottimo moticiclista, Alessandro ha dismostrato anche in questa circostanza di riuscire a cogliere al volo gli automatismi che gli sono stati spiegati solo pochi minuti prima. Le brevi soste che hano consentito agli operatori di cambiare posizione, ci hanno quindi permesso di scambiare due opinioni sia sul posto ma anche e soprattutto sulla moto, che si è dimostrata sempre più convincente (dopo una settimana che la guido ne sono letteralmente innamorato!).
Fare avanti e indietro per il Faiallo è stato di certo un piacere ma ha altrattanto inevitabilmente portato le due quattro cilindri Kawasaki a mostrarci anche, attraverso l’autonomia residua visualizzata sul cruscotto, il pericolo imminente di... dover spingere la
moto (o di dover sfruttare al meglio la discesa verso Masone!). L'impressione di avere il serbatoio "bucato" è ampiamente mitigata dalle sensazioni positive che questa moto riesce a regalare a chi la guida, anche se le soste dal benzinaio sono decisamente frequenti.
Si torna a casa
È un duro lavoro e qualcuno deve pur farlo, ma presto è giunta anche per questa speciale prova l'ora di concludersi! Il rientro in autostrada verso Milano è scivolato via veloce e il traffico intenso dei pendolari di ritorno verso casa non ci ha infastidito più di tanto. Il
sorriso sul volto di Alessandro è stato solo in parte offuscato dal programma che prevedeva altre due ore in sella alla sua moto per rientrare a casa (Ale, quanto poco ti ho invidiato...). La soddisfazione, infatti, al pari della fatica, è stata tanta, così come il divertimento per una giornata diversa, per il nostro lettore, che speriamo di incontrare nuovamente. Alessandro, sei stato davvero simpatico e bravo, ma scordati che ti ceda il posto per sopraggiunta anzianità!
Per chi si chiede che prova è, rispondo:
Nessuno vi obbliga a seguire moto.it
P.S: Forse non hai ben capito lo spirito di questo video.