MOTO GUZZI Breva 750 i.e.
Il sereno dopo la tempestaLa cura ricostituente attuata da Ivano Beggio e dai suoi collaboratori, si era già da tempo notata su tutta la gamma dei modelli Moto Guzzi, con miglioramenti sia tecnici che estetici, ma una moto completamente nuova e pensata ad hoc non si era ancora vista.
Ebbene, la Breva 750 rappresenta la primogenita di una nuova stirpe, ed il nome stesso, preso in prestito da un vento che soffia sul lago di Como e che ha la caratteristica di spazzare via le nuvole, si adatta perfettamente a questa moto.
La Breva è stata pensata come moto del "rilancio", dopo il risanamento dei conti raggiunto con il pareggio del bilancio nell'anno 2002 (nel 2000 la Moto Guzzi perdeva 10 milioni di Euro), è arrivato il momento degli utili e questa due ruote è stata pensata con questo scopo.
La linea, nel complesso, è moderna e piacevole, niente di azzardato o di troppo "avanti". Azzeccato il design del serbatoio ben sagomato e moderno con i suoi tagli spigolosi, come piacevole risulta il parafango posteriore.
Meno accattivanti il cupolino e gli scarichi (troppo cromati per una moto in cui regna il satinato) che però non intaccano il giudizio positivo sul design della Breva.
Strumentazione analogica ben leggibile dal look classico, con la chicca del pulsante dell'hazard (le quattro frecce) posizionato al centro del cruscotto.
- 48 cv a 6.800 giri ed una coppia di 54,7 Nm a 3.600 giri
Decisamente buone le finiture, sia per quanto riguarda il motore e le fusioni, sia per la verniciatura.
A proposito del motore, la Breva monta il classico bicilindrico a V di 90° rivisto in modo "pesante", al fine di renderlo affidabile, trattabile, silenzioso e soprattutto pulito (con l'aiuto di un catalizzatore trivalente con sonda lambda, il bicilindrico Guzzi è in regola con le norme Euro 2).
Esteticamente l'unica cosa che balza all'occhio sono i nuovi coperchi delle punterie, mentre al suo "interno" le novità sono numerose, come i pistoni, gli alberi a camme e l'impianto di lubrificazione riprogettati, mentre l'adozione di un impianto di alimentazione ad iniezione elettronica Weber Marelli con corpi farfallati da 36mm regala un nuovo carattere ai 744 cc della Breva.
Tutto questo per una potenza dichiarata di 48 cv a 6.800 giri ed una coppia di 54,7 Nm a 3.600 giri.
Anche il cambio ha subito vari "trattamenti" grazie ai quali ha finalmente trovato precisione e affidabilità nel funzionamento.
Tutte queste novità, sono montate all'interno di un telaio a doppia culla in tubi d'acciaio.
Il reparto sospensioni vede all'avantreno una forcella Marzocchi da 40 mm, mentre al retrotreno troviamo una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico (come optional sono disponibili dei Bitubo con serbatoio separato regolabili anche in estensione e compressione).
La frenata si affida ad una coppia di dischi, un 320 mm anteriore "lavorato" da una pinza Brembo a quattro pistoncini, mentre dietro troviamo un 260 mm accoppiato ad una pinza a due pistoncini.
Montati in sella, si apprezza immediatamente l'impostazione di guida, con una posizione che permette di avere tutto sotto controllo e con i piedi ben piantati a terra (anche per i meno dotati...in altezza). Acceso, il bicilindrico dimostra che la cura dei tecnici ha dato i suoi frutti.
Estremamente silenzioso, il motore gira rotondo, senza incertezze. Inserita la prima e di seguito tutte le altre marce, ci arriva la conferma che anche il lavoro effettuato sul cambio ha dato i suoi frutti. Certo la corsa della leva non è delle più brevi, ma la manovrabilità segna un netto miglioramento con proverbiale scomparsa di impuntamenti e sfollate.
Estremamente facile, la guida della Breva è adatta sia al neofita o alle ragazze che vogliono provare una moto "vera" (per loro c'è anche una sella dedicata abbassata di tre cm) sia all'utente un filo più smaliziato, che troverà nelle caratteristiche di guida di questa Guzzi delle piacevoli sorprese.
Il motore non disdegna la zona alta del contagiri (il limitatore è fissato intorno agli 8.000), ma dà il meglio di se nell'intervallo tra i 4.000 ed i 6.000 giri dove mette in mostra una fluidità di funzionamento da riferimento. Nella guida rilassata il V2 si dimostra capace di riprendere anche dai regimi più bassi senza il benchè minimo indugio a dimostrazione della bontà di erogazione.
48 cv non sono molti, ma come spesso accade nei bicilindrici, sono cavalli veri. Così la Breva, anche considerando la sua destinazione, difficilmente si trova in debito di potenza.
L'utilizzo consigliato è quello cittadino ed extraurbano, ma se equipaggiamo la Breva con le borse rigide optional, e considerando l'ottima accoglienza riservata al passeggero, questa moto si può tranquillamente utilizzare come moto da turismo.
Non aspettatevi grandi cose dal cupolino (ma è già pronta la versione maggiorata), per il resto il comfort risulta elevato, con una frizione tutt'altro che affaticante, sospensioni soft (ma non cedevoli) sella comoda e poche vibrazioni.
Aprendo in modo più disinvolto il gas, la Breva reagisce positivamente, aumentando il ritmo cioè, la moto non si scompone più di tanto. Solo la coppia di ammortizzatori posteriori fatica a incassare le sconnessioni più "secche", ma senza scompensare in modo eccessivo l'assetto della moto.
L'agilità, conferita dalla gommatura snella, 110/70 ant. e 130/80 post. ha come rovescio della medaglia una leggera caduta di appeal soprattutto per quanto riguarda la vista posteriore, nella quale il pneumatico si "perde"...non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
I freni svolgono il loro compito egregiamente, anche se le leve vanno "strizzate" per bene, al fine di ottenere delle decelerazioni incisive. Anche se maltrattati, difficilmente perdono mordente, risultando sempre pronti.
Il prezzo di questa Guzzi è di 7.600 Euro, una somma che la mette in concorrenza con le migliori moto della categoria, ma non per questo deve avere timore reverenziale, anche perché quell'aquila sul serbatoio conferisce grande personalità alla Breva, cosa che non tutte le moto possono vantare.
cambio brevo 750 ie 2005