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#quellavoltache, Ep.3: Albert Valera: “Lorenzo voleva fare la storia in Ducati” [PODCAST]

- #quellavoltache… è un podcast di Moto.it per ripercorrere, ricordare, rivivere insieme un episodio, un GP, un personaggio, un sorpasso, un evento che ha contraddistinto il motomondiale dal 1992 a oggi. Questa puntata è dedicata a Jorge Lorenzo: come, quando e perché decise di lasciare Yamaha per Ducati. Per poi finire in Honda
#quellavoltache, Ep.3: Albert Valera: “Lorenzo voleva fare la storia in Ducati” [PODCAST]

18 aprile 2016: viene ufficializzato il passaggio nel 2017 di Jorge Lorenzo dalla Yamaha alla Ducati. Così, Moto.it, aveva riportato la notizia. Titolo: MotoGP: Lorenzo ha firmato con Ducati. Sommario: E’ ufficiale, il tre volte campione del mondo MotoGP con Yamaha correrà per la Ducati i prossimi due anni…

L’indiscrezione era venuta fuori nel GP inaugurale in Qatar: era stato Sandro Donato Grosso di Sky ad anticiparla in diretta TV. Da lì in poi, si erano succedute smentite, mezze conferme, nuove smentite, fino all’ufficializzazione la settimana precedente il GP di Spagna a Jerez. Così, alla vigilia del GP di Spagna 2023, dedichiamo #quellavoltache alla storia di Lorenzo in Ducati: con il suo manager di allora, Albert Valera, ripercorriamo come, quando, perché venne presa la decisione.

Tra Jorge e Gigi (Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, nda) c’è sempre stato un ottimo rapporto e grande stima reciproca - racconta Valera -: il sogno era quello di lavorare insieme anche in MotoGP (Lorenzo e Dall’Igna avevano vinto in 250, nda). L’accordo è stato facile e veloce: Jorge voleva la Ducati e Dall’Igna voleva Jorge. Per noi sarebbe stato più facile rimanere in Yamaha e se fosse rimasto lì, probabilmente Jorge avrebbe conquistato un titolo in più. Ma come tutti i grandi campioni voleva una sfida nuova”.

Nel podcast, Albert racconta quando è iniziata la trattativa, quali pro e contro sono stati messi sulla bilancia prima di scegliere. “Lui voleva fare la storia in Ducati, conosceva il rischi, ma aveva bisogno di nuove sfide”.

I due anni in Ducati non sono stati facili: “Non pensava a tante difficoltà, ha dovuto cambiare il suo stile di guida e con il supporto dei tecnici è passato dal nero al bianco: senza l’infortunio di Aragon avrebbe anche potuto giocarsi il titolo nel 2018”.

Ormai, però, Ducati aveva già scelto di promuovere Danilo Petrucci nella squadra ufficiale, mentre Jorge Lorenzo si era già accordato con la Honda. Valera svela un po’ di retroscena anche di quel clamoroso passaggio in HRC.

“Alla terza, quarta gara del 2018 abbiamo capito che Ducati avrebbe scelto un altro pilota e abbiamo cominciato a lavorare per trovare una soluzione. La mia volontà era tornare in Yamaha con la squadra Petronas, ma Jorge aveva sempre in testa l’idea di una nuova sfida e ha insistito per parlare con Alberto Puig (team manager HRC, nda). Anche in quel caso, l’accorso è stato rapido”.

  • Angelo142
    Angelo142, Verdello (BG)

    Ho visto gare di Lorenzo su Ducati che voi umani.... Purtroppo un avventura troppo breve ....una stagione e mezza è bastata comunque per surclassare il cocco di mamma Dovizioso che si è svegliato peraltro soltanto con il suo arrivo. Nel 2020 il Dovi ci ha fatto vedere a tutti il suo valore
  • Valentino.Masini
    Valentino.Masini, Cesena (FC)

    Come faccio spesso commento senza leggere i commenti già scritti per non essere influenzato.
    Lorenzo allepoca (assieme a Marquez) era il pilota di riferimento, campione del mondo in carica e Yamaha non lo avrebbe lasciato andare per nessun motivo visto che Rossi poteva essere considerato già in fase calante. Poteva chiedere quello che voleva e infatti fece la sua richiesta per rimanere con loro. Yamaha nei limiti di tempo pattuiti gli disse di si ma nel frattempo lui aveva parlato anche con Ducati ai quali aveva fatto una richiesta molto più consistente e non solo in termini di denaro. In Ducati erano convinti che la mancata conquista del titolo fino ad allora non fosse avvenuta esclusivamente per colpa dei loro piloti e lo dimostra il fatto che appena verbalizzato con Lorenzo li trattarono a pesci in faccia, specie a Dovizioso che lo umiliarano a tal punto che non mi capacito ancora oggi come abbia potuto rimanere, evidentemente orgoglio 0 ma stomaco da vendere. Poi si prese la rivincita con gli interessi ma si ruppero pure i rapporti definitivamente. Lorenzo con Ducati ha continuato un anno e mezzo ad essere sistematicamente ultimo dei compagni di marca, poi con il contratto Honda gia in tasca improvvisamente la rinascita al Mugello con una corsa da pelle d'oca che peraltro vidi in diretta. Con Honda sappiamo come è andata e alla fine della storia (anzi prima) ha deciso di andare in pensione coperto di oro. Dovizioso decise di smettere senza avere un alternativa in tasca e Ducati ha dovuto ricominciare tutto da capo adottando un altra tattica: piloti giovani che gli sono costati pochi Euri e tanto lavoro ancora.
    Valentino Masini
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