Sei Giorni Enduro

Enduro Six Days 2015. Slovacchia Day 5: Riammessi sub judice

- La squalifica degli 8 piloti esclusi il terzo giorno viene sospesa. La Sei Giorni torna “quasi” come prima e rimanda la conclusione dell’”affaire”. Francia dall’ultimo al primo posto davanti agli australiani, Italia al 4° posto.
Enduro Six Days 2015. Slovacchia Day 5: Riammessi sub judice

Kosice, 11 Settembre. Una stessa data da ricordare, anche per l’Enduro. Un nuovo colpo di scena giudiziario, sotto forma di decisione della Corte Internazionale Disciplinare della FIM, chiamata d’urgenza in causa dall’appello di francesi e inglesi, interviene nello svolgimento della ISDE n° 90 e rimette, provvisoriamente, le cose al loro posto. Che vuol dire? Che per il momento si va avanti come se niente fosse successo, e che la delicata materia verrà discussa più avanti per concludersi con un provvedimento definitivo.

Rispetto ai giudizi, agli umori, e alle classifiche di ieri, il nuovo scenario stravolge ancora una volta la Sei Giorni di Kosice, e le nazionali di Enduro di Francia, Spagna e Inghilterra vengono rimbalzate di nuovo da un capo all’altro della graduatoria provvisoria. Solo per gli USA, che nel frattempo hanno dovuto loro malgrado registrare i ritiri di Kailub Russell e Thad Duvall, non cambia nulla. Per gli americani è in ogni caso una Sei Giorni da dimenticare.

Cosa succede all’atto pratico? Un sacco di cose, e non certo secondarie.

Per esempio, che la Francia ieri ultima in classifica, salta al primo posto grazie anche alla stupenda giornata del suo uomo migliore, Loic Larrieu, che ha fatto sua l’Assoluta rinvenendo dopo una prima Speciale sbagliata, vinta da Oscar Balletti, e battendo nel finale l’australiano Milner, l’americano Sipes e il Gigante italiano. Pur nel condizionale della sospensione del provvedimento di squalifica degli otto, la Francia è ora a un passo da un trionfo per molti versi inaspettato.

Per esempio, che l’Australia, che se l’era presa in un certo senso comoda all’indomani della squalifica che aveva travolto americani, spagnoli, inglesi e francesi, e che si avviava a vincere a mani basse, è adesso seconda, a due minuti dai francesi. Per i “canguri” ci vorrebbe un risveglio più che pronto, ma nel frattempo il colpo d’ala di Larrieu potrebbe miracolare la rimaneggiata formazione francese. Bisogna tuttavia considerare che manca solo la prova di Motocross, determinante solo in presenza di colpi di scena (dio ci salvi, ce ne sono già stati abbastanza).

Per esempio l’Italia, che oggi ha fatto vedere di che pasta sono fatti certi piloti, e mi riferisco chiaramente all’intramontabile e indomabile Oscar Balletti, e che torna nei ranghi andando a occupare, ora che gli americani sono fuori, la quarta posizione. Nel penultimo giorno di gara l’Italia di Balletti e Monni è stata più veloce sia degli australiani di Milner e Ralston che degli spagnoli di Cristobal Guerrero e Jonathan Barragan. Se, dunque, si fosse alla seconda giornata di gara, quando gli italiani quinti avevano dimostrato di poter andare a prendere gli iberici quarti, si potrebbe parlare di puntare ad un podio super onorevole, ma anche in questo caso bisogna ricordare lo scenario limitante dell’ultima giornata di gara sulla pista di motocross.

Insomma, tutto torna come prima, ma non esattamente come prima, il che depone a sfavore anche del provvedimento di sospensione della squalifica, che comunque lascia tracce evidenti. Il tira e molla della faccenda, inoltre, finisce per offrire buone ragioni sia a chi si lamenterà in un senso, sia a chi lo farà in quello opposto. La frittata è ormai fatta.

Resta da dire degli americani cui la doppia ondata di colpi di scena non ha portato nessun vantaggio, così come il “taglio di percorso” non aveva portato nessun vantaggio agli “otto”, e semmai solo a una doppia dose di delusione. In testa il primo giorno, gli americani hanno perso prima Kailub Russel, poi hanno visto escluso Taylor Robert, e quindi hanno dovuto fare a meno anche di Thad Duvall. In questo scenario il senatore Brown, il riammesso Robert, il fortissimo Sipes e il “pacifico” Sutherlin, tutti insieme e per quanto orgogliosi, nulla possono più. Alla Sei Giorni contano i risultati di cinque dei Sei Iscritti e, a parità di forfait, adesso gli americani sono penultimi davanti ai soli ungheresi. Piovendo sul bagnato, anche la squadra USA del trofeo ha fatto la stessa fine, con i soli fratelli Baylor ancora in gara.

Troppi avanti e dietro front, e troppi se e ma, che automaticamente si generano dalle vicende più “sinistre” di questa sfortunata Sei Giorni, rischiano di trasformare la cronaca in un dibattito. Per riprenderci, due o tre argomenti felici, che riguardano le singole classi, e in particolare la E2 e la E3, e il trofeo Junior. Riproposto un Remes vincente nella E1, dunque, c’è stata la stupenda vittoria di Loic Larrieu nella E2. Il francese ha sbagliato la prima speciale del giorno, vinta come detto da Balletti, ma non si è perso d’animo e, prova dopo prova, è riuscito a colmare lo svantaggio e ad andare a vincere davanti ai soliti Milner e Sipes, che si giocano l’assoluta sull’ultima prova di motocross. Nella E3 si registra, invece, la bellissima vittoria di Oscar Balletti, che ha interrotto il dominio dell’australiano Sanders apparso praticamente imbattibile e che è il trascinatore della squadra australiana del trofeo Junior. E a proposito di Junior, concludiamo ricordando che la squadra italiana è a podio.

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