EWC 2015. GP del Belgio. Remes, Meo e Bellino protagonisti assoluti
St Hubert, 12 Luglio. Per la prima volta Alain Blanchard porta l’Enduro in Belgio e il Mondiale arriva sulle Ardenne. La prova dei debuttanti organizzatori del MP41 è ben allestita, il programma e l’atmosfera del tutto particolare fanno il resto. Diventa un Gran Premio molto intenso, saturo di colpi di scena e di interrogativi, di grandi passi verso un titolo e di cocenti delusioni. Nulla di drammatico, ma è un fatto che la prima data belga della storia del Mondiale di Enduro è anche una sorta di appuntamento con la rivoluzione, e come tale destinata a lasciare un segno evidente nel futuro della disciplina.
Due eventi di eccezionale clamore hanno segnato la vigilia del Gran Premio, influenzandone pesantemente l’atmosfera. Da una parte la decisione di Meo e di Renet di lasciare l’Enduro e di passare ai Rally e alla Dakar, dall’altra la piccola rivoluzione regolamentare anticipata proprio da Blanchard in occasione della nostra intervista che introduce la GP Class, una sorta di Elite, nel 2016. Non sono avvenimenti qualunque, che passano inosservati o che non influiscono sull’atmosfera generale.
In Belgio Pierre-Alexandre Renet, caduto pesantemente durante la quarta Speciale del primo giorno, ha riportato una brutta lussazione alla spalla. L’incidente significa la fine della corsa alla difesa del Titolo della E2 che è stato suo lo scorso anno, e verosimilmente la fine della stagione. Con tutta probabilità anche il suo debutto nei Rally ne sarà influenzato.
Si assottiglia così ulteriormente la lista dei candidati al Titolo della E2, rimasti virtualmente in due, Antoine Meo e Alex Salvini. Di fronte alla decimazione della “flotta” E2 e all’incidente di Renet, vengono alla mente le parole di Egidio Motta, che considerava “di conserva” la stagione attuale di Salvini e che con tutta probabilità ha colto perfettamente nel segno. Meo ha vinto entrambe le giornate di gara, battendo nelle due occasioni il Campione del Mondo 2013.
37 punti separano adesso i due contendenti, ma con il solo Gran Premio di Francia da disputare a inizio ottobre, a Meo basterebbe finire al dodicesimo posto al sabato per conquistare il suo quinto titolo di Campione del Mondo, salutare lo sport che l’ha reso famoso nel mondo del fuoristrada e dare inizio alla nuova avventura della Dakar. Sempre in E2 e sempre in considerazione dell’infortunio di Renet, salgono adesso anche il francese Larrieu e lo spagnolo Betriu, terzo e quarto in entrambe le giornate.
In Belgio, tra notizia e nota di colore, sono tornati al Mondiale David Knight e Tom Sagar, entrambi con una KTM dell’importatore inglese e ambedue in gran forma, al quinto e sesto posto rispettivamente.
Nella E3, ormai dominio delle “grosse”, a torto date per estinte due tempi, è tornato prepotentemente alla vittoria Matthias Bellino, senz’altro il pilota più incisivo della stagione e, anche, il più meritevole. Con una splendida doppietta, il Campione del Mondo Junior 2013 ha battuto l’indomabile Seistola, sabato, e… l’introvabile Phillips, domenica. Se è vero, infatti, che l’australiano ha avuto contatti con Yamaha e avrebbe già firmato con Sherco, vuol dire che il Campione del Mondo in carica sta cercando di scaricare la responsabilità della brutta stagione sulla moto. Il che vuol dire che ne deve fare ancora, di strada, per capire a fondo dove risiede il problema di una stagione semplicemente intermittente.
Altra classe, altra doppietta, questa volta sofferta. È il “dramma” della E1 che vive sull’orgoglio e la grande resistenza al dolore di Christophe Nambotin, tutt’ora alle prese con la rottura dei legamenti di un ginocchio, che incrocia la magnifica traiettoria della stagione d’oro di Eero Remes. L’ufficiale KTM non si è allenato dal Gran Premio d’Italia per assicurarsi un buon recupero fisico, ma nonostante una magnifica gara, soprattutto domenica quando è riuscito ad arrivare a ridosso del “fuggiasco” ufficiale TM, la mancanza di allenamento si è tradotta in un crollo di lucidità e due cadute nell’ultima Speciale del GP. Adesso Remes, che ha sorpassato Nambotin a Rovetta, ha allungato leggermente portando il suo vantaggio da 1 a sette punti, ma Nambotin, due volte secondo anche in Belgio, resiste.
Il problema per il Campione del Mondo francese è, semmai, un importante dilemma da sciogliere prima del GP di Francia che chiude la stagione. Farsi operare subito e gettare la spugna, ma avere una chance di presentarsi all’inizio della nuova stagione in perfette condizioni fisiche, oppure rimandare l’intervento, cercare di ottenere un doppio successo e il Mondiale a Requista, con il supporto dell’inserimento di un altro pilota tra sé e Remes. Al momento la soluzione sarebbe invece intermedia. Farsi operare subito, questa settimana, cercare di essere in grado di disputare l’ultimo GP e… sperare in dio.
La doppietta più solare e serena del Gran Premio del Belgio, per finire in… bellezza, è quella ottenuta nella EW da Laia Sanz, che scavalca la terza gara del Mondiale femminile a punteggio pieno e conta di ripetersi, questa volta completando il full, anche in Francia.
A parte Salvini, sempre encomiabile, anche in Belgio Italiani cercansi. Albergoni, comunque sesto, non ha ripetuto la prova convincente di Rovetta, Martini si mantiene sui livelli della stagione del debutto, Deny Philippaerts ha disputato il suo peggior Gran Premio dall’inizio della stagione, Monni è andato bene sabato ma è crollato domenica. Redondi ha ormai perso il contatto con Jamie McCanney e Oldrati non si vede dal sabato del Gran Premio d’Italia-Bergamo.
Adesso resta solo il GP di Francia, a Requista, il 3 e 4 Ottobre.
Foto: Future7Media