Enduro estremo

Hell's Gate 2016: vince Wade Young

- Un Jarvis in forma relativa non riesce a contenere un eccezionale Young. Nicoletti primo degli italiani
Hell's Gate 2016: vince Wade Young

La partenza alle sedici precise: Fabio Fasola, patron dell'Hell’s Gate Metzeler, dà il via ad una gara spettacolare. Una prima fila composta da Wade Young, ventunenne sudafricano, lo spagnolo Mario Roman secondo lo scorso anno e Lars Enockl, l’austriaco tester KTM e terzo lo scorso anno. E non manca Diego Nicoletti, unico italiano a insidiare la supremazia straniera. Chi manca? Graham Jarvis, il signore dell'Hell's Gate, solo quinto nelle eliminatorie e in partenza dalla seconda fila, autore di una partenza deludente mentre Young prende subito il largo.

Hwll’s Gate Metzeler 2016 si avvia sull’anello esterno del compatto circuito del Ciocco, ma l’attenzione del pubblico è polarizzata dall’Arena Hell’s Gate Metzeler, tratto estremamente impegnativo messo a punto dalle menti diaboloche di Fasola e Fazi. Ma dopo neanche dieci minuti un pilota passa sull’ostacolo Airoh, poi sul “panettone” Metzeler e sulla pietraia Evo+. “Chi è quel cretino che è entrato nell’arena?” Ben presto gli spettatori si rendono conto che non si tratta di un clandestino, ma di Wade Young, che ha già completato il primo giro di Hell’s Gate Metzeler 2016. Il ritmo sull’”anello esterno”, dunque, è elevatissimo, davvero infernale.

Wade Young vola leggero, gli ostacoli di Hell’s Gate Metzeler non sembrano infastidirlo. Dietro al sudafricano, Mario Roman cerca di recuperare lo svantaggio forzando il ritmo, ma l’azione dello spagnolo non produce i frutti desiderati. Efficacissimo in uno stile dall’efficacia collaudata, invece, Graham Jarvis si riprende e, superato Roman al terzo giro, si lancia a caccia di Young. Allo scadere della prima ora di gara gli ultimi dieci piloti sono eliminati, è la nuova regola di Hell’s Gate Metzeler, e allo scadere della seconda altri dieci sono “out”. Non per tutti è un dispiacere, per nessuno una sconfitta. Onore all’impegno infernale di Hell’s Gate Metzeler, e alla sua nuova formula che si rivela geniale ed “esageratamente” spettacolare. Altri ostacoli si aprono, l’Arena diventa il videogioco, ma reale, dell’estremo. Un’idea originale di Fasola. Ancora geniale. L’idea o Fasola?

Ancora mezz’ora di… purgatorio, e alle 18:30, due ore e mezza dall’inizio della discesa agli inferi, quattro piloti soltanto affrontano il “girone” finale, tutto dentro l’Arena. Fasola in persona apre l’ultimo ostacolo, la salita che eredita il ruolo che per dodici anni è stato dell’Hell’s Peak. Il pubblico si accalca sulle fasi finali, sempre più concitate. La tensione sale. È l’atmosfera da colpo di scena!

Ma non succede nulla di clamoroso. Anche l’Inferno è giusto, o almeno quello di Fasola lo è. Wade Young oltrepassa il “Gate” e si conferma imbattibile anche nell’indiavolato carosello finale, Graham Jarvis stremato conquista il secondo posto, Mario Roman si inchina agli avversari ma a sua volta conferma la propria bravura con un risultato eccellente. Diego Nicoletti, il “vendicatore” italiano, scatena l’entusiasmo del pubblico, dei diecimila che hanno scandito tutte le fasi dello spettacolare, avvincente, indimenticabile primo viaggio al centro dell’Enduro della nuova era. Questo è Hell’s Gate Metzeler!

Hell’s Gate Metzeler 2016 Final Result. 1. Wade Young, ZA, Sherco; 2. Graham Jarvis, GB, Husqvarna; 3. Mario Roman, SP, Husqvarna; 4. Diego Nicoletti, ITA, Beta.

  • checcomotard1
    checcomotard1

    mi pare che negli ultimi anni abbia perso molto appeal questa gara..Rispetto ad una volta. Mi sembra meno nota e partecipata risetto agli albori… contrariamente a tutti gli altri enduro estremi in forte crescita.
    Anche Fasola non mi sembra molto noto come qualche anno fa che faceva corsi a gogo. corregetemi se sbaglio
  • devisonline
    devisonline, Monselice (PD)

    ciao a tutti…..saranno più o meno 2 anni che leggo sia moto.it e sia i commenti del lettori,spesso interessanti e ovviamente a volte fuori luogo.Questo perché credo sia dovuto dalla diversità di pensiero che ognuno ha.L'importante è il rispetto,giusto?Questa volta ho deciso di rispondere,in particolar modo a Dr Berry non perché io abbia qualcosa da insegnare,tantomeno la presunzione di saperne di più.Semplicemente perché pratico enduro da diverso tempo e quindi spero di poter dare una specie di spiegazione alle tue perplessità riguardo le gare di estremo.Chi pratica questa tipologia di gare ha davvero poco interesse a non rovinare la moto,anzi,è l'ultimo dei suoi pensieri.L'obbiettivo primario è finire la gara e riuscire a salire ovunque e passare ogni ostacolo.A tratti l'enduro estremo può assomigliare moooolto vagamente al trial….ma c'ha una variabile fondamentale che lo distanzia dal trial.La velocità.Ecco quindi che la moto da trial non è più tenuta in considerazione in quanto il reparto sospensioni non regge le alte velocità e tantomeno il motore.Ecco quindi risposto alla tua domanda sul perché non usano la moto da trial.Tecnicamente è impossibile,meno ancora con una beta alp,che per l'appunto è una moto da "alpinismo".L'estremo è una cosa a se,fatta con moto da enduro appunto per la loro versatilità.Si difendono in estremo e chi sa andare forte addirittura ci fanno dei numeri eccezionali..e danno il meglio di se in fettuccia o in linea,tipo bosco o mulattiera.Non ci sono grandi segreti e tantomeno risposte sorprendenti riguardo le tue considerazioni,che peraltro sono lecite!Bisogna solo azzerare alcuni limiti "naturali"riguardo l'amore per il mezzo . In questo caso il mezzo ti porta a raggiungere l'amore per la sfida,la fatica e l'impossibile.Per questo motivo si fanno le gare di estremo.Non ho detto nulla di nuovo,ma per quanto difficile sia da capire per alcune tipologie di passioni per la moto,questi "eroi"sono da valorizzare.Credimi che lo sforzo fisico è al limite dell'infarto.Per farti degli esempi..è come dire a Vettel di andare piano in gara,oppure a un cane di non abbaiare ad un'estraneo…oppure al fuoco di non bruciare..capisci l'assurdo dell'esempio?Estremizzato per farti capire quanto estremo è un pilota che pratica questo fantastico sport.Spero di essere stato semplice e chiaro.Ovviamente ho detto tutto con il massimo rispetto e se in qualche modo sono stato scortese,non volermene…io ho parlato da appassionato di questo sport.Buona moto a tutti,ciao
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