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Intervista a Mika Ahola

- Mika, fresco Campione del Mondo di Enduro nella 450, ci racconta le sue ambizioni – vincere il titolo in tutte le Classi – e la sua vita da finlandese in Italia da 10 anni
Intervista a Mika Ahola


Nel 2007 Mika Ahola si è laureato Campione del Mondo di Enduro nella Classe E2, in sella alla Honda CRE F 450R del Team italiano HM Zanardo Jolly Racing. Un alloro che sa di tricolore: la moto giapponese è curata dai meccanici di casa nostra e anche il pilota, finlandese di Hameenlinna, vive dal 1998 nel Bel Paese, a Bobbio per l’esattezza. Incontriamo Mika all’EICMA di Milano, ha appena firmato il rinnovo del contratto con la squadra Honda. Nell’ambiente gira voce che abbia ricevuto offerte pesanti dalla concorrenza. Non ha però cambiato casacca, un modo limpido e schietto di ringraziare chi ha contribuito al suo successo mondiale. Nulla si sa ancora circa i rivali che Ahola affronterà nel 2008.

Il dubbio circa la classe che lo vedrà sicuro protagonista, è amletico: E1 o E2? Mika, hai vinto il mondiale E2, ma non hai ancora svelato i tuoi programmi per il 2008. Chi ti ha visto girare con il CRF 250 (a Pomposa) è rimasto impressionato dalla tua velocità. C’è un cambio in vista?
Mika Ahola: “Mi sono trovato molto bene con il 250 a 4 tempi. Abituato a gestire un 4 e mezzo, mi sembra di volare (in effetti vola, ndr) con la piccola. Ti permette di tenere sempre il gas aperto e in uscita di curva non rischi le intraversate tipiche delle moto grosse”.

Punti a bissare il successo di quest’anno, in E2, nella E1?
Mika Ahola: “Ci sto pensando. Mi piacerebbe vincere il mondiale anche nelle altre categorie (E1 ed E3). Ho 32 anni, mi devo sbrigare!”.

Il tuo nome è da sempre legato alle moto più prestazionali. Hai corso con TM 300 2 tempi, con VOR 530. All’Enduro Indoor di Genova sei stato uno dei pochi ad affrontare tronchi e guadi con la grossa 450. E hai vinto. Ti alleni ancora col 450?
Mika Ahola: “Altroché, sono cresciuto con le moto di grande cilindrata e mi piace riuscire a dominarle. Anche nei percorsi estremi, dove tutti usano gli agili 2 tempi. E non ti nascondo di ritenermi più adatto alla E2, anche fisicamente. Sono abituato alla guida di forza che queste moto, in alcuni frangenti, richiedono”.

Prossima gara?
Mika Ahola: “La gara indoor di Las Vegas. Avrà difficoltà tecniche superiori a quelle di Genova. La affronto in sella al CRE F 450. E’ un ottimo allenamento”.

L’indoor di Las Vegas è l’ultima di 3 gare USA. David Knight ha vinto le prime 2, con la terza vittoria intascherebbe 50.000 $. Vittoria che, con la tua partecipazione, non è più scontata.
Mika è sorpreso e ci chiede se davvero David si giocherà una cifra simile: “Non lo sapevo! È un bell’assegno. Andrò a Las Vegas per dare il massimo. E punto alla vittoria. Chissà come la prenderà David...(scoppia a ridere, ndr)”.

Da 10 anni vivi in Italia, come ti trovi?
Mika Ahola: “Mi sono trasferito nel ’98. Ho trascorso i primi anni a Cattolica e devo dirti che non mi piaceva molto. D’estate era ok, poi non c’era una gran vita. Ora vivo con mia moglie a Bobbio, nel piacentino”.

La patria, insieme a Bergamo, dell’Enduro nostrano. Un posto ideale per i tuoi allenamenti.
Mika Ahola: “Infatti, è fantastico vivere e allenarsi in questi luoghi. Noi finlandesi siamo veloci sui terreni morbidi, nella sabbia. E le lunghe gare che si corrono nel Nord Europa ci rendono forti e resistenti dal punto di vista fisico. Ci manca però l’abilità nel tecnico, la velocità sulle pietre e nei tratti in forte contropendenza”.

Situazioni che invece abbondano sui nostri percorsi.
Mika Ahola: “E’ per questo che sono tanto migliorato da quando corro in Italia, sono diventato un pilota completo. Mi adatto ai differenti campi di gara senza particolari difficoltà.”

Quali sono i tuoi svaghi quando non sei in trasferta con il team?
Mika Ahola: “Vado a pescare spesso. Dove vivo, a Bobbio, ci sono dei posti bellissimi. Il pescato è ovviamente italiano, l’esca invece è finlandese”.

Multe e divieti. Gare a parte (ci sono i permessi ed è tutto regolare), incontri delle difficoltà nelle tue uscite di allenamento?
Mika Ahola: “No, evito di fare i percorsi battuti dagli escursionisti, soprattutto in estate. Anche se una multa dalla Polizia Provinciale l’ho presa. E pensa che stavano facendo i controlli sulla pesca! Ho provato a dire loro che avevo anche la licenza di pesca…”.

In Finlandia la situazione è differente?
Mika Ahola: “Ad Hameenlinna (cittadina di 50.000 abitanti dove vive la famiglia di Mika, ndr) abbiamo un percorso ufficiale abbastanza lungo, ci vogliono 10 minuti per completare un giro. C’è stato un ritorno forte verso l’Enduro negli ultimi anni, soprattutto da parte di tanti 40enni”.

E con il vostro clima - a dir poco rigido - come la mettiamo?
Mika Ahola: “So che sembrerà strano, ma da noi l’Enduro è considerato uno sport invernale! Montiamo le gomme chiodate e corriamo nei boschi innevati della Finlandia, dentro i canali ghiacciati scavati dalle moto. Bellissimo. D’estate invece c’è troppa polvere”.

E troppe zanzare. La terra dei Mille Laghi è famosa per questo.
Mika ride: “Fai un giro d’estate nel pavese, e poi ne riparliamo!”.

Mika Ahola ha imparato ad amare il nostro Paese, si vede da come ne parla. Grazie a lui il titolo della E2 ha un accento più familiare.
 

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