ISDE 2019 Portugal, day 2. Daniel Sanders Rullo Compressore
Portimao, Portogallo, 12 Novembre. Innanzitutto un appunto di memoria futura. Una data. Per chi non fosse stato messo al corrente in tempo. L’assenza principale nel Team Italiano è evidentemente quella di Alex Salvini. Ma come mai? Bene, questo era solo il pretesto, piccolo piccolo, per fare gli auguri a Salvo, a Sara Trentini e a Sebastian Salvini. Sì, praticamente in coincidenza con la trasferta della Sei Giorni internazionale di Enduro di Portimao, il 6 novembre scorso è arrivato anche il primo figlio di Alex. Possiamo ben capire che l’assenza sia non solo giustificata, ma pienamente sentita da tutti gli appassionati. Forza Sebastian, ricorda che a partire dai 4 anni è un tuo diritto rompere le scatole al papà per quella motina vista sulle pagine di moto.it e che anche il tuo amichetto del nido ti consiglia.
E veniamo ai guai… ops, ai risultati e alle indicazioni della seconda giornata della Sei Giorni portoghese. Stesso anello, stesse Prove Speciali, sette, stessa incontenibile onda travolgente dell’asso australiano Daniel Sanders. Ormai l’australiano del Recover8 ISDE Team Australia è a pieno titolo il testimonial vincente dell’Olimpiade dell’Enduro portoghese.
Il “resoconto” è presto fatto. Duello principesco tra l’australiano Sanders e lo spagnolo Josep Garcia. Similmente al primo giorno, la fattura è salata: sei vittorie per Sanders e una per Garcia, che per ben cinque Prove è stato alle costole dell’Avversario. Stupendo. Sul fondo “morbido” (sabbioso) Sanders è incontenibile, sul “duro” (e più tecnico) Garcia può dire la sua, tuttavia senza mai fare la voce veramente grossa. C’è da dire che è come se Sanders se la fosse legata al dito. Fatto bene l’anno scorso, l’australiano sembra quasi mettere in campo una certa spietatezza, e con quella massacrare avversari e gara. Un carrarmato.
L’alter ego del Super Canguro sono gli americani. Tutti insieme, però. L’avevamo già visto il primo giorno, la Squadra USA è compatta e vive sul traino di Kailub Russel e Taylor Robert (non potevano chiamarlo Marcello Mastroianni, così si capiva meglio quale è il nome e quale il cognome?). Appena più appannati Ryan Sipes e Steward Baylor, ma la sostanza è che Sanders rifila a tutti quanti la giusta dose di umiliazione. Così è la vita. Dopo due giorni Sanders porta l’Australia verso un incremento del vantaggio, sistematico e costante, ormai alla soglia del minuto. In questo modo tiene in vita e in corsa i soci Green e Styke. Meno efficace è l’effetto del Comandante sul quarto dei suoi, quel Diavolo di Matthew Phillips che appare un po’ nell’ombra, soprattutto di sé stesso. La generosità di Josep Garcia, poi, è solo un fatto personale, perché lo “Smilzo” rifila manciate di minuti anche ai suoi, e quindi nulla può fare per la Spagna che naviga in lontananza al sesto posto. Stessa storia per i finlandesi. Non basta la forza di Eero Remes per sollevare le sorti della sua Nazionale, quinta.
Che dire dei nostri? Che se la cavano, ma non danno l’impressione di poter spaccare il Mondo. Guarneri, Cavallo e Moroni nell’ordine, per un terzo posto confermato ma senza prospettive strabilianti, e un Oldrati dal quale forse ci si poteva aspettare di più (io tanto di più, per la verità e visto che è in anno di grazia). Tutti bravi, però.
L’Italia tiene al quarto posto, non troppo lontana, la Gran Bretagna. È l’unica Nazione tra i Big che deve ormai fare i conti con lo “scarto fisso” Freeman, infortunato nella giornata di apertura.
Nel Vaso, pardon, nel Trofeo Junior la Nazionale Italiana fa un piccolo salto in avanti, e trascinata da Andrea Verona sale su podio provvisorio ai danni della Francia di Espinasse, non certamente invincibile. Anche qui è confronto Australia-USA.
Il terzo giorno della Sei Giorni Internazionale di Enduro di Portimao porta alcune novità. Si cambia percorso e entrano in scena i “senatori” del Trofeo Vintage, che iniziano con la prova di accelerazione. Pronti a dire la nostra!
Foto: Dario Agrati