L'enduro mondiale in Sardegna
Campionato del Mondo di Enduro, Gran Premio d'Italia - Iglesias (Sardegna)
Prima giornata - Sabato
Il Campionato del Mondo di Enduro passa dalla splendida terra di Sardegna e incappa, nella giornata di sabato, in condizioni meteo davvero difficili.
I temporali di questa primavera, se da un lato creano mille difficoltà agli amanti della velocità su pista (vedi le gare del CIV annullate a Misano), dall'altro esaltano le doti tecniche delle stelle dell'enduro mondiale.
Il percorso di Iglesias, sul finire della prima giornata, ha regalato tratti con un coefficiente di aderenza paragonabile al sapone di Marsiglia. A questi si sono alternati strappi rocciosi e strade veloci, quasi rallistiche.
La gara vera e propria è iniziata il venerdì sera con il KTM Super Test, che ha visto schierati due a due i piloti all'interno di un breve tracciato crossistico. Fabio Mossini, autentico specialista delle gare indoor, ha dominato il prologo davanti a Christoph Nambotin e Ivan Cervantes.
E1. La legge di Ahola
L'Honda HM di Mika Ahola fa il vuoto dietro di sé. L'italo-finlandese (ci piace definirlo così: dal '97 ha eletto le colline di Piacenza a sua dimora abituale) ha appioppato ben 45 secondi al secondo in classifica, il francese Antoine Meo in sella alla Husqvarna. Solo terzo l'ufficiale KTM Simone Albergoni, autore nel GP di casa di qualche errrorino di troppo che lo ha allontanato dal rivale Mika.
E2. Nel giorno di Aubert il primo podio di Salminen con BMW
Come un vero mastino, Jhonny Aubert ha affondato i canini nella sua preda, che risponde al nome di Enduro 2. Il francesino della KTM scava la fossa tra sé e gli avversari. Il secondo in classifica, Bartosz Oblucki su Husqvarna, accumula un minuto e 9 secondi di ritardo. Arrivano buone nuove per BMW, a cui Juha Salminen regala il primo podio nel mondiale, a poco più di un secondo da Bartosz.
Juha Salminen: "Oggi è stata dura, ma abbiamo fatto importanti progressi durante questa pausa stagionale e ho migliorato il mio feeling in sella. Ho fatto ancora un sacco di errori, ma sono contento".
E3. Un re senza trono
I primi due posti della E3 parlano francese. Sebastien Guillame su Husqvarna ha fatto valere il suo talento puro, che gli permette di fare la differenza sui terreni viscidi. A sei secondi troviamo l'altro transalpino, Christophe Nambotin su Gas Gas, che ha battuto sul finire di giornata el torito, Ivan Cervantes.
Al di là dei risultati, è il gossip a tenere banco nella Enduro 3. Il matrimonio tra David Knight e la BMW vive il suo momento peggiore.
Il rendimento del colosso dell'Isola di Man è semplicemente disastroso e David non usa giochi di parole nell'addossare le colpe alle prestazioni della moto tedesca. In Portogallo, secondo fonti autorevoli, avrebbe fatto pipì sulla moto; in Italia ha preferito gettare la spugna e ritirarsi. Il rapporto tra l'inglese e la casa di Monaco rischia di grippare da un momento all'altro, anche se per BMW interrompere il rapporto di lavoro con Knight a stagione avviata avrebbe delle inevitabili ripercussioni - pessime, aggiungiamo - a livello di immagine.
Ve lo immaginate David che, appiedato dai tedeschi, si fa dare una moto dalla concorrenza e piazza un podio alla prima gara? Conoscendo il suo temperamento - molto poco british - ne sarebbe capace.
Sebastien Guillaume: "Sono molto contento. Ho fatto la mia gara senza pensare ai tempi. Negli ultimi due test ho forzato la mano e commesso un paio di errori. Oggi era necessario guidare puliti per dare aderenza alla ruota posteriore sui terreni scivolosi, dove so fare la differenza. La speciale di 11 minuti era davvero lunga, ho guidato con la testa per non stancarmi troppo presto".
Junior
Jeremy Joly porta la sua HM Honda alla vittoria. Secondo è lo spagnolo Oriol Mena in sella alla Husaberg.
Seconda giornata - Domenica
Il secondo giorno di gara ha messo a dura prova uomini e mezzi. Ad Iglesias si è visto l'enduro vero, capace di piegare le moto (leggi: resistenza delle frizioni della BMW di Knight e della KTM dell'esordiente Blazusiak) e di spezzare il fiato dei piloti. La prova speciale di oltre 7 km, tracciata su una linea tagliafuoco, è stata la massima espressione di una giornata di gara degna del WEC.
E1. Ahola in sella alla piccola 250 vince l'assoluta
Mika Ahola l'Invincibile. Espugna la sua classe e sbaraglia la concorrenza anche nell'assoluta. Cosa volere di più dalla vita?
Simone Albergoni, finalmente in giornata di grazia, le prova proprio tutte per battere il finnico e corre un'ottima gara. Alla fine conclude a soli 25 secondi da Mika e risulta il miglior pilota italiano del weekend sardo. Antoine Meo è terzo, staccato di 12 secondi da Simone.
E2. Aubert precede Ljunggren e Salminen
Jhonny Aubert inizia male la giornata, con un bel capottone nel primo test. La caduta non frena il pilota ufficiale KTM, che in questa stagione spacca le pietre. Ne sanno qualcosa i rivali diretti, distanziati di minuti (!) dal transalpino. Aubert ha vinto fino ad ora tutte le giornate disputate (6), lasciando le briciole ai concorrenti della E2. Il podio è completato da Joakim Ljunggren e Juha Salminen.
E3. Sul duro Cervantes decolla
Il secondo giorno di gara regala un tracciato asciutto, che esalta la velocità di Ivan Cervantes e della sua KTM. Il cross test vede lo spagnolo svettare davanti a Sebastien Guillame di 16 secondi e a Samuli Aro, finalmente a podio nel GP della Sardegna.
Ivan Cervantes: "E' andata bene, ho guidato la E3 sin dalla prima prova del mattino, precedendo Sebastien che qui va come un razzo. Credo che sarà lui l'avversario più difficile di questa stagione. Oggi ho fatto gli stessi tempi nel test di enduro, ma sono stato più veloce in quello di cross. Sono contento, la gara è stata difficile e riparto dalla Sardegna con 18 punti di vantaggio, niente male in vista della prossima tappa in Finlandia".
Junior
Oriol Mena ha vinto la resistenza del francese Jeremy Joly, battuto nell'ultimo test con un vantaggio di 21 secondi. La Beta di Mirko Gritti sale al terzo posto nella categoria riservata agli under 23.
L'Associazione Sarda Trapianti porta il suo messaggio al Mondiale di Enduro
Nel grandioso spettacolo dell'enduro mondiale abbiamo notato con piacere la presenza delle magliette bianche con il pellicano (segno del grande dono della vita), che hanno invitato tutti a partecipare alla prossima celebrazione della XII edizione delle Giornate Nazionali sulla Donazione e Trapianto che si svolgerà in tutta Italia dal 3 al 10 maggio 2009.
Le Giornate Nazionali per la Donazione e Trapianto di Organi, Tessuti e Cellule sono un'importante iniziativa di sensibilizzazione e di solidarietà nazionale che è caratterizzata da manifestazioni mirate a diffondere una corretta informazione. Lo slogan scelto per questa edizione è "Un donatore moltiplica la vita", un messaggio che sottolinea l'importanza del gesto della donazione come atto di solidarietà che permette, a chi riceve un trapianto, di ricominciare a condurre una vita normale, tornando al lavoro e soprattutto a progettare un futuro, con una famiglia e dei figli.
Clicca qui per conoscere i due appuntamenti promossi dall'Associazione Sarda Trapianti.
Il punto di vista di Gio Sala
Il campione bergamasco è presente a tutti i Gran Premi del Mondiale di Enduro in qualità di responsabile del percorso per conto della Federazione Motociclistica Internazionale.
Approfittiamo della sua lunga esperienza e della sua presenza sul campo per approfondire alcuni aspetti del WEC 2009.
1. Cosa ne pensi del test del venerdì sera? Secondo molti piloti, sono più gli svantaggi dei benefici.
Gio Sala: "In Sardegna il test era illuminato male e diversi piloti si sono lamentati, ritenendo di dover prendere troppi rischi per fare un buon tempo. In effetti, se guardiamo la classifica, il miglior tempo l'ha fatto Mossini che è partito quando ancora la luce era buona. Aubert, partito tra gli ultimi, è stato penalizzato dalla visibilità scarsa e ha preso circa 3 secondi dal primo. Sicuramente il test va bene per il pubblico, di contro se hai problemi alla moto il venerdì, poi parti penalizzato il sabato. Col rischio di compromettere tutto il gran premio".
2. Il punto della situazione sugli italiani. Albergoni e Oldrati.
Gio Sala: "Simone Albergoni è andato bene il sabato e benissimo la domenica. Purtroppo fatica molto durante il test del venerdì, in cui ci mette un po' a ingranare. Però lui c'è e sta correndo forte. Ha la sfortuna di trovare sul cammino delle bestie nere come Ahola, temo che anche il 2009 sarà l'anno di Mika.
Thomas Oldrati sta facendo delle belle cose. Innanzitutto fa esperienza al suo primo anno in E1, teniamo presente che il passaggio dalla Junior alla classe in cui corrono Ahola, Albergoni e Meo è davvero tosto. E invece Thomas è già andato a podio! Difficile chiedere di più dal giovane bergamasco".
3. Il caso BMW. È la moto a essere un flop o sua maestà Knight ha perso lo smalto dei tempi migliori?
Gio Sala: "La moto sicuramente non è ancora al 100%. A questo aggiungi che David era abituato a correre con moto che conosceva da anni. Con KTM, telai, sospensioni e setting non avevano più segreti per lui.
Ora invece deve iniziare da capo e, forse, vedersi non più imbattibile come un tempo lo sta mandando in tilt. Prima rifilava decine di secondi agli avversari, oggi li prende e sta soffrendo questa situazione soprattutto a livello mentale. In prova speciale lo vedi spesso in difficoltà, impegnato più a controllare le reazioni della moto che a fare il tempo.
Salminen è invece più lucido e più concentrato a sistemare la moto; sta cercando di crescere passo dopo passo, come dimostrano i due podi di Iglesias. La mancanza di risultati immediati sta invece minando il rendimento di David".
Andrea Perfetti
Foto: ABC Communication
L'enduro mondiale in Sardegna
Saluti
Fabio