La Dakar 2011 torna in Africa
Si torna alle origini
Ce lo ha anticipato il re dei fotografi italiani, quel Gigi Soldano che conosce meglio di chiunque altro cosa succede dietro le quinte delle competizioni che contano. Dalla MotoGP fino alla Dakar.
Ed è proprio il Rally per antonomasia a finire sotto la nostra lente di ingrandimento; il 2011 potrebbe infatti riservare una sorpresa clamorosa, che - ne siamo certi - farà la felicità di tanti tifosi della Dakar.
Gli organizzatori francesi (ASO) stanno infatti valutando seriamente la fattibilità di riportare la Dakar in Africa già dal prossimo anno. Di certo dovranno rinunciare al percorso classico, che attraversa la Mauritania, il Marocco e il Senegal e che è ritenuto troppo pericoloso a causa dei focoloai di fondamentalismo islamico, difficili da monitorare su territori così vasti.
Si pensa così all'Egitto, alla Tunisia e alla Libia che già ospitano rally internazionali in piena sicurezza.
ASO dovrà però vincere la resistenza dell'Argentina e del Cile. I due paesi sudamericani hanno infatti trovato nella Dakar una cassa di risonanza mediatica formidabile e sono disposti a investire denaro "pesante" per tenere in casa la corsa off-road più celebrata al mondo.
Classe 450. La Dakar ingolosisce la Case
Ma non c'è solo la disputa intorno alla sede della Dakar a tenere vivo l'interesse verso il mondo dei rally. Il cambio di regolamento, che ha istituito la classe 450 quale classe regina, sta richiamando l'attenzione delle Case costruttrici.Dopo anni di monopolio KTM (che anche nel 2010 l'ha fatta da padrona in Sud America), si sono viste in gara diverse moto, capaci di ottenere anche prestazioni di rilievo.
Pensiamo alla Sherco di Casteu, che ha vinto la prima tappa, all'Aprilia di Lopez, che si è imposta in diverse giornate di gara ed è giunta sul podio nella classifica generale. E ancora la BMW, vittoriosa con Frans Verhoeven, e la Yamaha, vincitrice nella classe Marathon con il veterano Franco Picco.
Erano anni che non si vedevano così tanti marchi differenti sul podio della Dakar.
Segno che la strada intrapresa dalla ASO è lunga e irta di ostacoli, proprio come una speciale della Dakar. Ma forse è quella giusta. E il ritorno in Africa ne è la conferma.
la BMW, vittoriosa con Frans Verhoeven?
deve tornare in Africa