Mika Ahola. I perché del suo ritiro da campione del mondo in carica
Dalla Jotagas al ritiro. Il tutto in un mese
E' stata la notizia forte di fine 2011 nel mondo dell'enduro: il campione in carica della classe E3, Mika Ahola, da gennaio 2012 avrebbe dovuto correre nelle fila della neonata Casa spagnola Jotagas. A 37 anni suonati, con 5 titoli consecutivi conquistati con la squadra italiana Honda HM Zanardo, gestita da Franco Mayr, Mika aveva deciso di voltare improvvisamente pagina, alla ricerca (forse) di nuovi stimoli, in sella per di più a una moto inedita, che tutto aveva da dimostrare sui campi di gara.
Una scelta drastica, un salto nel buio che ricordava molto da vicino quello compiuto da David Knight nel 2009, quando lasciò la KTM per l'avveniristica BMW G450X. Un matrimonio che si concluse con un divorzio burrascoso.
Nel caso di Mika il matrimonio è invece nullo per il semplice fatto che non sarà mai consumato. Il 37enne non salirà in sella alla Jotagas e nemmeno tornerà in Casa Honda. Come leggete sotto, ha dichiarato il suo ritiro dalle corse. Casco appeso al chiodo, si volta pagina.
Abbiamo quindi cercato di sondare un po' il terreno nel mondo del fuoristrada, volevamo capire quali fossero i retroscena del voltafaccia del campione del mondo in carica della E3.
La scelta del ritiro era stata presa. Poi quell'offerta...
Chi conosce bene Mika, ci confida che dopo la conquista del quinto titolo nel 2011 le motivazioni del pilota di proseguire a correre erano in parte venute meno. Certo, era già pronto il contratto in HM per l'anno 2012, segno che l'affiatamento col team Honda Hm Zanardo era quello di sempre.
A essere diverso era Ahola, stanco di girare il mondo come una trottola e in cerca di una vita più stabile. Mika aveva ancora voglia di correre? "Ni", verrebbe da dire. Poi sono arrivati gli spagnoli della Jotagas, desiderosi di fare un debutto col botto e tante bollicine nel mondiale di enduro. A chi se non al campione in carica affidare la nuova 300 due tempi?
Gli uomini della Jotagas avevano compiuto una mezza impresa: convincere Mika a proseguire con le gare e a lasciare l'amatissima Honda da enduro e i ragazzi italiani che lo avevano accompagnato nelle ultime stagioni. Come? A suon di bigliettoni, si parla di un ingaggio doppio rispetto a quello offerto dalla Honda HM. Davvero tanti soldi per un pilota di enduro, per di più a fine carriera (e quindi attento ad assicurarsi un futuro sereno). Poi è arrivato l'annuncio del ritiro, come mai?
Aveva già deciso
Sotto sotto Ahola aveva già deciso di smettere negli ultimi mesi del 2011. Poi la lauta offerta spagnola ha confuso le idee. D'altra parte per un pilota di 37 anni, che deve reinventarsi un lavoro, è difficile rinunciare a un ingaggio come non se ne vedono nel circus dell'enduro. Ma Mika ha preferito tornare sui suoi passi e dire di no. Non c'erano più le motivazioni di una volta e Ahola non ha voluto prendere in giro gli spagnoli. Ha dimostrato anche a fine carriera la serietà del pilota oggi forse più rappresentativo del mondiale di enduro. Pari, per carisma e immagine vincente, solo al Gio Sala dei tempi migliori.
Ha preferito dire basta e ritirarsi da campione del mondo in carica. Se un giorno vorrà tornare in sella, siamo sicuri che le porte della HM si apriranno ancora per il finalndese dal cuore italiano che ha regalato alla Honda cinque titoli consecutivi nel mondiale di enduro.
A Mika dedichiamo la foto gallery che racconta i suoi trionfi con il team italiano Honda HM Zanardo. E lo ringraziamo per l'entusiasmo e la passione che ha trasmesso a chi lo ha seguito in questi anni, noi compresi.
La lettera di addio di Mika
“Dopo ventuno anni di gare nell’enduro, a trentasette anni, sono giunto dopo una sofferta, lunga decisione e un approfondito esame di coscienza a realizzare di non avere ambizione sufficiente per continuare a gareggiare; così mi ritirerò dalle corse. Ho dato tutto quello che ho per questo sport, ricevendo anche molto, certamente più di quanto potessi mai immaginare quando ho iniziato a correre.Per prima cosa ho vinto tutto nella mia patria, la Finlandia. Poi mi sono buttato a guidare nei campionati mondiali per diverse squadre italiane e ho dimostrato, ma solo a me stesso, di essere veloce sfiorando per cinque volte il titolo di campione del mondo. Poi, contro ogni previsione, ho iniziato a vincere, ad un’età in cui la maggior parte pensa già di andare in pensione. E’ stato un po’ un girone d’inferno: 5 titoli mondiali consecutivi nelle tre le categorie dell’enduro moderno, l’ultimo come il più anziano campione del mondo della storia! Con questi nuovi record del mondo registrati nel 2011, sento che la mia ambizione in questo sport è stata completamente soddisfatta.
A tutto ciò aggiungo, dal 2004, anche i 3 titoli di campione assoluto enduro malgrado la FIM non abbia riconosciuto questi titoli. Ho vinto anche tre volte la classifica assoluta in tre edizioni della Sei Giorni e per sette volte sono stato pilota vittorioso della squadra finlandese sempre alla Sei Giorni. Le mie ambizioni sono state soddisfatte. Adesso sento che è arrivato il momento di cambiare e di vedere cosa il mondo ha da offrirmi oltre a correre! Voglio ringraziare tutta la gente che mi ha dato il proprio supporto durante la mia carriera agonistica e tutti i piloti con i quali ho combattuto!”.
Chi è Ahola. La sua storia
Mika Ahola ha 37 anni e all'attivo ben 5 titoli mondiali di enduro, conquistati in tutte le classi. La sua è una storia particolare, che l'ha visto protagonista del mondiale quando era avanti negli anni: Mika ha conquistato i risultati più prestigiosi dopo i 30 anni di età, quando di solito un pilota "normale" inizia la sua parabola discendente.Nel 1991 Ahola ottiene il suo primo titolo nazionale finlandese nella categoria Junior, ma è dal 1993 che sbarca sulla scena internazionale in sella alla Husqvarna, con cui conquista due titoli nazionali finlandesi. Nel 1996 vince la prestigiosa Sei Giorni con il team finlandese.
Nel 1997 inizia la sua avventura nel nostro Paese, corre infatti con la TM ed è vice campione del mondo. Nel 1998 e 1999 la nazionale finlandese è ancora leader nella Sei Giorni di Enduro e tra le sue fila non manca il giovane Mika. Dal 1998 Ahola è sempre più italiano, si trasferisce infatti a vivere nel piacentino accompagnato dalla fidanzata.
Nel 2001 passa alla VOR, nel 2004 è la volta di Husqvarna. In questi anni Mika è sempre tra i primi, ma la vera svolta avviene nel 2006, quando il pilota finlandese approda nel team Honda HM. E da qui parte la leggenda di uno dei più forti piloti nella storia dell'enduro moderno.
Dal 2007 al 2011, in sella alla moto italo-giapponese gestita dal team di Franco Mayr, Mika conquista cinque titoli mondiali nelle tre classi.
Palmares - Mondiale Enduro
Argento Mondiale 125 2T 1997 Bronzo Mondiale 250 2T 1999
Argento Mondiale 250 2T 2000
Argento Mondiale 500 2T 2001
Argento Mondiale 500 2T 2002
Argento Mondiale E2 2006
Oro Mondiale E2 2007
Oro Mondiale E1 2008
Oro Mondiale E1 2009
Oro Mondiale E2 2010
Oro Mondiale E3 2011
ciao mika
per tutti