Mondiale EnduroGP-18. Alex “Rocky” Salvini (Husqvarna) è tornato!

- Gran Premio di Portogallo di totale matrice Salvini, che si impone nel Super Test e in entrambe le giornate di Gara. Agganciato Remes, ora è assalto al Mondiale. Bene anche Holcombe e Nambotin, 2° e 3°, che si dividono la E3

Castelo Branco, Portogallo, 6 Maggio 2018. Siamo alla terza tappa del mondiale Enduro, o EnduroGP che dir si voglia (ma forse starei dalla parte della tradizione prima che ci pensi qualcun altro), e dopo neve e gelo, pioggia e fango, ecco il caldo e la polvere. Finlandia, Spagna e, ora Portogallo. Alla fine guardando il cielo da un po’, è la prima volta che fa veramente caldo nell’Europa dello Sport.

Non una marea di iscritti, i 75 in tutto sono il solito elemento su cui riflettere. In fondo, però, se guardiamo alla piega che ha preso il concetto di Mondiale in più di una disciplina, oggi il dato potrebbe essere considerato se non una via, almeno un sentiero sicuro.

Le gare di Enduro sono belle, e il Portogallo ha ormai fama di essere Paese ospitale e in grado di dare grande risalto tecnico e spettacolare al Fuoristrada del “sacrificio”, come chiamano qui l’Enduro. Logico, quindi, che a Castelo Branco, l’Evento sia stato allestito in perfetta sintonia con lo spirito di questo entusiasmo.

Di ancora più entusiasmante, venendo subito al sodo, c’è il risveglio fiammeggiante del Drago. Lo si era visto in azione come ai vecchi tempi in Spagna, e l’impressione viene ulteriormente alimentata in Portogallo. Dall’inizio fino alla conferma definitiva, domenica sera. È l’anno del ritorno di Alex Salvini. Primo Venerdì e Sabato in Spagna e, di nuovo, primo nel Super Test Spettacolo inaugurale e primo della EnduroGP al termine della prima giornata di Gara in Portogallo. Un buon inizio, promettente, mancava solo la conferma, il bis della vittoria domenicale che porta alla doppietta, e con quella i galloni del protagonista assoluto e incontrastabile dell’Evento. Se permettete, direi anche del Campionato. La “certificazione” è arrivata, puntuale, nessun avversario e neanche il caldo sono riusciti a impensierire seriamente il migliore e più spettacolare Alex Salvini. Nessuno prima, nel Mondiale in corso, era riuscito a piazzare l’uno-due del KO. Ci vuole una grande determinazione e una preparazione perfetta, è evidente, ma è chiaro che Salvini ha trovato un assetto di Squadra ottimale, JET Zanardo, da sempre vivaio e scuola di Campioni, e la spinta di motivazioni concrete che ci restituiscono adesso un Campione completamente rigenerato. Il risultato è notevole, soprattutto se si pensa a quanta acqua, e quali turbolenze, è passata sotto i ponti dal Titolo conquistato dal bolognese nel 2013.

Analogamente, tuttavia, si vede che è l’anno del mondiale “revival”. Un altro fuoriclasse ha tirato fuori gli artigli. Parliamo di Christophe Nambotin, che alla corte di GasGas e di Giovanni “Gio’” Sala ha ritrovato mordente sufficiente per imporsi nel Sabato di Castelo Branco e che, con un piazzamento domenica, sale al terzo posto della graduatoria assoluta del Gran Premio, ovvero della EnduroGP del week end, immediatamente alle spalle dell’inglese Steve Holcombe, Beta. Con il Campione del Mondo il francese ha diviso la posta in palio della Classe E3, o delle grosse cilindrate.

È il caso, tuttavia, di soffermarsi sul leit motiv “del cuore” dell’EnduroGP del Portogallo, Matthias Bellino. Il già Campione del Mondo Junior e E3, nelle ultime due stagioni, ha passato più tempo in infermeria che sui campi di gara. Tornato alle competizioni in Portogallo, e immediatamente in prima linea con il secondo posto della E2 di sabato ottenuto con lucida determinazione, Bellino non è riuscito a sconfiggere completamente la sfortuna, antica e nuova, e si è dovuto fermare per una dolorosa recidiva al polso.

Gran Premio molto combattuto, sulla distanza delle dodici più dieci “riprese”, alternanza di Cross Test, Extreme Test e Enduro Test in serie, più il Super Test del Venerdì sera, ormai tradizionale, e con l’aggiunta di un inedito Super Test finale, ultimo confronto testa a testa del programma, che si è rivelato decisivo e oltremodo spettacolare. Solo la veemenza e la particolare, incontestabile autorità di Salvini ha creato una certa “evidenza” di risultato immodificabile, sin dall’inizio e, anzi, già dal Venerdì sera del Super Test. La giornata di Domenica, tuttavia, si è sviluppata su un grande equilibrio, proponendo in testa prima Nambotin e poi Holcombe, e risolvendosi solo nel Super Test finale. Sui 600 metri del duello finale, infatti, Salvini è riuscito a imporre una performance strabiliante e a recuperare i tre secondi di ritardo che, ribaltata la situazione, gli hanno consentito di aggiudicarsi il Gran Premio Polisport del Portogallo concedendo un acclamatissimo bis. Imponendosi in entrambe le Gare della EnduroGP, Salvini ha marchiato di conseguenza anche la Classe E2, categoria “di mezzo” ma la più tecnicamente ricca di contenuti e protagonisti, lasciandosi alle spalle il grande ritorno di Bellino al Sabato e la buona volontà di Eero Remes, Domenica.

La situazione in testa al Mondiale prende ora una piega diversa. Remes ha cercato in tutti i modi almeno di limitare i danni, ma chiaramente senza quel valore aggiunto che a questo giro è stato prerogativa di Salvini. In testa al Mondiale dal primo, e naturalmente favorevole Gran Premio gelato di Finlandia, il bi-Campione del Mondo di TM ha ora chiara davanti agli occhi la fisionomia del suo principale avversario. Secondo alle spalle di Salvini Domenica, ma solo quarto dietro anche a Bellino e Larrieu Sabato, Remes vede ora azzerato il suo vantaggio nella graduatoria provvisoria del Mondiale. Con la doppietta portoghese Salvini ha operato l’aggancio, e i due fuoriclasse ripartono dalla stessa “altezza”, 84 punti.

Grande battaglia nella non certo affollata, solo 9 partenti, ma agguerrita E1, con il confronto diretto tra Jamie McCanney e Bradley Freeman che ha tenuto banco per tutto il week end. Sabato ha vinto l’ufficiale Yamaha, e Freeman ha concluso al secondo posto, domenica le parti si sono invertite specularmente con il Pilota Beta vincitore e McCanney secondo. Per dare un’idea della durezza della prova basta ricordare che oltre metà dei partenti è stata costretta a dare forfait durante la torrida domenica di Castelo Branco, a partire dal nostro Davide Guarneri che, completando la giornata no del Team Honda RedMoto, fuori Facchetti Sabato e 5°/6° Oldrati, è stato escluso sin dall’inizio della competizione a causa di una rovinosa caduta finita addirittura, per fortuna senza conseguenze serie, all’ospedale della cittadina portoghese.

Impronta sempre molto forte degli Italiani nelle classi giovanili, secondo quella che sembra essere una tendenza sempre più incoraggiante. Due doppiette, Cavallo-Verona Sabato e Cavallo-Soreca Domenica, per fissare un altro risultato irreprensibile sul cammino della leadership. Cavallo, anche per il Pilota Beta-Boano una doppietta molto eloquente, Verona e Soreca conducono nell’ordine la graduatoria provvisoria della EJ, con un’autorità che, al momento, appare difficilmente contrastabile.

Dopo tre Gran Premi di natura completamente diversa tra loro, per contesto geografico e, soprattutto, condizione ambientale e metereologica, il Mondiale dell’EnduroGP si sposta adesso in Estonia, con la quarta Prova in programma per il week end del 2-3 giugno nella Capitale, Tallin.

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