GP del Giappone

Mondiale Trial 2018. Gas Gas vince in Giappone in casa Honda

- È stato un GP del Giappone abbastanza anomalo quello conclusosi nello scorso weekend sul circuito di Motegi in casa Honda

È stato un GP del Giappone abbastanza anomalo quello conclusosi nello scorso weekend sul circuito di Motegi, in casa Honda.

Infatti, i preparativi per la celebrazione della centesima vittoria di Toni Bou sono naufragati in due giornate non particolarmente positive del campionissimo, che hanno aperto invece la strada ad un doppio successo marchiato Gas Gas: il sabato con un ritrovato Jeroni Fajardo e la domenica con il talentuoso Jaime Busto, alla sua prima affermazione in carriera.


Festa rovinata quindi in casa Honda dunque, ma grande gioia per il pubblico del Trial, che finalmente può assistere a delle gare con un finale non scontato. Ovviamente, una cosa deve essere chiara: questa incertezza del risultato di gara può manifestarsi solo in condizioni di percorsi tecnicamente facili come quello giapponese di quest’anno, graziato dall'onnipresente pioggia che tradizionalmente bagna almeno uno dei due giorni della manifestazione.


Il livello elevatissimo raggiunto dai piloti del Trial Mondiale non lascia molto spazio ai tracciatori, i quali, come sempre accade nel caso del GP Giapponese, devono trovare un compromesso tra spettacolarità ed accessibilità delle zone per il pubblico e la sostanziale poca varietà del percorso, abbondantemente infarcito di zone allestite spostando una gran quantità di enormi rocce: un lavoro eccezionale, che ha però il limite d’essere facile in condizioni di bel tempo o impossibile in caso di pioggia.


Ma veniamo alla cronaca delle due giornate di gara, che hanno visto il solito numeroso e festoso pubblico assieparsi lungo i tratti di percorso più facilmente raggiungibili per seguire le gesta dei beniamini locali e soprattutto dei piloti europei, in questa edizione 2018 distribuiti nelle classi femminile, per la prima volta, e 125 oltre che Trial 2 e Trial GP.


Dopo il preliminare delle spettacolari qualifiche, utili a definire l’ordine di partenza, eccoci alla cronaca della prima giornata di gara del sabato.


Trial GP

Una giornata di grazia ha letteralmente messo le ali al trentatreenne Fajardo che, complice la pessima qualifica, parte per primo ma paradossalmente si avvantaggia dal fatto di trovare le zone in condizione di aderenza ideale: così, nove anni dopo la sua prima vittoria ad Andorra, conquista con ampio margine la giornata, grazie ad un magnifico primo giro al netto delle penalità ed un secondo con 11. Secondo classificato un sempre ottimo Adam Raga su TRS, che recupera un pessimo primo giro relegando l’eterno idolo di casa Fujinami su Honda al terzo posto, dopo che aveva fatto sperare nella vittoria con un ottimo primo giro ad 8 penalità. Dobbiamo scendere al quarto posto per trovare il favoritissimo Bou che, seppur come sempre spettacolare, non riesce a fare la differenza sul fattibile percorso giapponese, anzi paga una serie di pesanti cinque che lo escludono immediatamente dalla lotta per la vittoria; stessa sorte subita dal rivale Busto, che lascia sul terreno punti pesanti che lo relegano al quinto posto davanti a Casales su Vertigo, anch’egli in lotta fio alla fine per le posizioni a ridosso del podio.


TrialGP Women

Presenti per la prima volta in Giappone con una gara a loro dedicata, le esponenti del gentil sesso non si sono risparmiate su un percorso adeguato all’ottimo livello da loro raggiunto: e ancora una volta davanti a tutte si è imposta la britannica Emma Bristow su Sherco davanti ad una sorprendente Sandra Gomez, partita fortissima ma poi calata nel secondo giro, ed all’altra spagnola Berta Abellan su Vertigo, leggermente più staccata. Presente in classifica al decimo posto la nostra campionessa italiana Sara Trentini su Montesa, che patisce un po' il percorso e termina questa prima giornata distante dalla top five.


Trial 2

Grandissima lotta in questa bella categoria, animata dalla presenza del nostro Matteo Grattarola e riferimento da battere per tutti i giovani baldanzosi alla guida di moto 250 cc. Ancora una volta, come già in Spagna alla prima di campionato, al primo giro Matteo ha guidato bene in autonomia la sua Montesa portandosi subito in testa con sole sole penalità: purtroppo due pesanti cinque nella seconda tornata gli hanno tolto il primato in favore del giovane Toby Martyn, che per un solo punto si aggiudicava la vittoria di giornata. Sfortunato il pilota Gas Gas Dan Peace, che si vedeva sfuggire la vittoria e il secondo posto giusto all’ultima sezione, terminata con tre penalità. Da segnalare il promettente nono posto del giovane Talento Azzurro Lorenzo Gandola su Scorpa, mentre sono giunti attardati gli altri due italiani presenti, Luca Petrella su TRS e Pietro Petrangeli, rispettivamente 14° e 15°.


Trial 2 Women

In questa categoria "entries" femminile abbiamo assistito alla perentoria affermazione della nostra giovane speranza Alex Brancati, in sdella alla Beta del Top Trial Team, che grazie ad una gara accorta si piazza al primo posto con distacco dalla rivale statunitense Hoover e dalla tedesca Pekarek: una gran bella soddisfazione per la famiglia, il Team e la FMI, ritrovare il gradino più alto del podio anche qui in Giappone,dopo l’esordio spagnolo; un poco più attardata l’altra italiana, Martina Gallieni: come la collega Brancati alla sua prima esperienza giapponese, si piazza all’undicesimo posto.


Trial 125

Altra interessante categoria d’esordio per l’attività internazionale giovanile, vede quest’anno protagonisti sempre diversi dopo il dominio 2017 del nostro Lorenzo Gandola.

In questa occasione, ha visto prevalere lo spagnolo Martin Riobo sul minuscolo francese Dufrese e l’altro spagnolo Suarez, tutti su Gas Gas; solo quinto il favorito vicecampione Billy Green, autore di un pessimo primo giro, mentre è da segnalare il decimo posto di un altro dei favoriti, il francese Rovery, che termina a pari punti con il nostro azzurro Carlo Alberto Rabino, autore di una buona prestazione.


Day 2

Dopo un primo giorno nel quale molti piloti hanno lamentato l’eccessiva facilità del percorso, per la seconda giornata la Giuria decide di inasprire le difficoltà della Trial GP cambiando ben cinque zone: purtroppo però il livello non varia in modo sostanziale, e i punteggi rimangono praticamente gli stessi, segnale evidente che i percorsi meno naturali e più vicini all’indoor non rappresentano una reale difficoltà per i migliori interpreti della disciplina. Ma veniamo alla cronaca di gara delle categorie:


TrialGP

Veramente interessante la lotta durata tutta la gara tra Busto, Bou e Raga, che si sono giocati veramente fino all’ultima sezione la possibilità di aggiudicarsi la vittoria. In particolare, Raga ha letteralmente visto sfumare il vantaggio acquisito con un ottimo primo giro solo all’ultima zona, consentendo a Busto, autore a sua volta di un recupero eccezionale, di aggiudicarsi la seconda giornata di gara suggellando il successo di Gas Gas in quella che doveva essere una festa Honda in casa propria: ma lasciando spazio anche a Toni Bou, che grazie al "3" siglato in zona 13 lo sopravanzava di sole due penalità. Quarto, ma mai in gioco per la vittoria, il vincitore del sabato, Fajardo, davanti a un brillante Cabestany su Beta che chiudeva la cinquina di piloti spagnoli ancora una volta sul tetto del mondo.


TrialGP Women

Replica senza problemi il successo di Gara-1 la campionessa britannica Emma Bristow, che si impone con largo margine sulle spagnole Maria Giro e Berta Abellan, separate da un solo punto. Scende al settimo posta la favorita Gomez, e al sesto la campionessa d’Europa Baeuml, mentre buona è anche la gara della nostra Sara Trentini, che termina nona ma stavolta molto vicino alle rivali dirette.


Trial 2

Torna a dettare la sua legge il nostro campione italiano Matteo Grattarola, che in sella alla sua fida Montesa annichilisce gli avversari con un perentorio primo giro chiuso con un solo piede appoggiato, mentre il secondo a "4" gli consegna la seconda vittoria di questo avvincente campionato. A completare il podio marchiato Montesa ci pensano il promettente Gabriel Marceli e il vincitore del sabato Toby Martin, separati da due sole penalità. Scende in 13ª posizione Gandola, preceduto da Petrella 11° e Petrangeli 12°, tutti staccati di pochissime penalità: purtroppo un risultato al di sotto delle aspettative, specie se paragonato con il punteggio del vincitore; aspettiamo i nostri ragazzi ad una pronta riscossa sui Pirenei, nella gara di Andorra.


Trial 2 Women

Altra bella soddisfazione quella ottenuta per gli appassionati italiani dalla bravissima Alex Brancati con la su Beta Top Trial Team: dopo un primo giro terminato in terza posizione Alex compie l’impresa recuperando sulle rivali Hoover e Ter Jung, regalandoci ancora una volta il piacere di ascoltare l’inno di Mameli nella terra del sol levante. Bene oggi anche l’altra italiana presente a Motegi, Martina Gallieni, che termina le sue fatiche con un ottimo settimo posto a due soli punti dalla 6ª classificata.


Trial 125

Torna a vincere l’inglese Billy Green alla discriminante degli "uno" sullo spagnolo Eric Miguel e sull’altro iberico Pablo Suarez, a sua volta davanti per gli "zeri" al francese Rovery. Perde un paio di posizioni il nostro azzurro Rabino, che purtroppo cede nel secondo giro peggiorando la sua prestazione. Molto soddisfatti i genitori di questi giovani piloti in erba, che si vedono finalmente riconosciuti gli sforzi economici con la valenza mondiale di questo torneo. Sicuramente questa è una categoria in piena crescita tecnica che probabilmente meriterebbe un lieve inasprimento delle difficoltà, anche in considerazione del fatto che il rapporto peso/potenza espresso da questi adolescenti rampanti e le loro performantissime cavalcature è decisamente elevato.


Appuntamento per tutte la classi maschili il prossimo 16/17 giugno per il GP di Andorra, dove ci aspettiamo una bella lotta al vertice tra Bou e Raga, sempre positivo su questo terreno, ma anche le "mine vaganti" Busto e Fajardo!

Arrivederci a luglio, invece, per le ragazze, che rivedremo il 15/16 al GP di Francia.

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