Mondiale Trial, GP Inghilterra: solo e sempre Bou
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Con la vittoria del GP inglese, il fortissimo catalano su Honda raggiunge con una gara di anticipo l’incredibile traguardo di dodici titoli mondiali consecutivi. Teatro di questa penultima prova 2018 è stata la cittadina di Silsden, nello Yorkshire, indiscussa patria del Trial, dove tutto ebbe origine grazie alla mitica dinastia dei Lampkin. Sicuramente una bella gara, ben organizzata e seguita da un buon pubblico, graziato da una condizione particolarmente favorevole del meteo.
Quindici zone, disegnate a ridosso di una collina rocciosa divenuta nei secoli una sorta di cava utile a fornire il materiale necessario all’edificazione degli abitati circostanti, tutte molto spettacolari e con un taglio decisamente "indooristico".
Proprio questa tracciatura delle zone, così come già visto durante tutto il campionato, offre lo spunto per ragionare nuovamente attorno alla discrasia creatasi dall'applicazione sempre molto soggettiva della regola no-stop: è purtroppo opinione comune che questo regolamento sia sostanzialmente inattuabile, se non come viene fatto ora con una larghissima discrezionalità del giudice, e questo eticamente parlando è decisamente inaccettabile. Senza voler alimentare polemiche occorre che qualche cosa in tal senso venga fatto per ridare la giusta credibilità ad una disciplina estremamente spettacolare e tecnica, costretta in un limbo da una gestione sportiva che persegue ostinatamente degli obiettivi che ne limitano sostanzialmente la giusta diffusione
Torniamo alla gara, che si è comunque svolta senza grossi problemi ed ha visto in azione, oltre ai piloti della TrialGP e Trial2, anche il gentil sesso, per l’ultima gara del Campionato TrialGP Women e Trial2 Cup. Per queste ultime, se da una parte ci si immaginava la conferma della campionessa uscente Emma Bristow, su Sherco, piacevolmente inaspettato è stato il dominio della nostra Alex Brancati su Beta, in forza al Top Trial Team, e parte dei Talenti azzurri 2018 che si aggiudica il titolo Trial 2 con quattro vittorie su altrettante gare.
In gara, la padrona di casa Bristow ha centrato senza difficoltà la vittoria davanti alla sempre più concreta norvegese Hakonsen, su TRRS, ed alla certezza spagnola Berta Abellan su Vertigo, appena laureatasi Campionessa d’Europa, che hanno concluso con differenze di punteggio veramente minime. Ferma alla decima posizione di gara la nostra Sara Trentini, su Montesa, che si conferma così anche in campionato.
In Campionato, come già detto, si laurea per la quinta volta consecutiva Emma Bristow, davanti a Berta Abellan e alla veterana della Gas Gas Sandra Gomez.
Torniamo al bellissimo successo della nostra Alex Brancati, che dopo un pessimo primo giro mette in campo la sua classe e va a pareggiare il conto con la rientrante italo-tedesca Rosita Leotta, anch'essa su Beta, e la figlia d’arte Sophia Ter Jung su TRRS, tutte finite a 23 penalità, ma battute grazie alla discriminante dei migliori passaggi a zero. Dodicesima, ma in costante miglioramento, l’altra italiana presente, Martina Gallieni, che con la sua TRRS termina il campionato con una confortante decima posizione.
Ecco quindi un nuovo importante successo per il movimento trialistico femminile italiano, che con Alex Brancati pare prenotare il futuro anche nella classe regina: dietro di lei chiudono in Campionato la statunitense Madeleine Hoover, su Gas Gas, e la tedesca Sophia Ter Jung, su TRRS.
Eccoci ora a raccontare la classe regina, che ha vissuto una giornata veramente emozionante con un epilogo sì scontato, ma certamente non privo di suspense: il vero protagonista di giornata infatti è stato il giovane Miguel Gelabert su Sherco che, inaspettatamente in testa dopo un primo giro chiuso a sole 3 penalità, davanti a Bou con 8 e Raga con 9, cedeva nella seconda tornata al ritorno dei due rivali con un clamoroso 5 alla penultima zona.
"Sono molto felice", dice Bou. "Raggiungere il titolo con una vittoria è un momento sempre molto speciale: oggi ho dovuto lottare duramente per farlo contro Miquel e Adam, ed è stato un modo perfetto per vincere il campionato. Per me questa è stata una stagione difficile dopo l’infortunio invernale, e al mio ritorno a casa mi godrò davvero questo momento."
Vittoria di misura, quindi, per Toni Bou su Honda davanti a Raga su TRRS, e appunto a Gelabert al suo primo podio mondiale, mentre ancora una volta vicino ai primi si sono piazzati il giapponese Fujinami e lo spagnolo Cabestany, entrambi sempre ad altissimo livello. Sesta e settima posizione per gli spagnoli ufficiali di Gas Gas, Fajardo e Busto, che consegnano con una gara di anticipo il titolo di Campione del Mondo al cannibale Bou e si vedono avvicinare pericolosamente dal redivivo Adam Raga: sarà sicuramente una bella lotta all’ultimo zero quella che assisteremo tra una decina di giorni a Pietramurata per il GP d’Italia.
Chiudono la top ten di giornata l’inglese Dabill, su Beta, davanti al connazionale Jack Price su Gas Gas ed al deludente Casales su Vertigo.
Come sempre, nella classe TR2 non sono mancate le sorprese, con un esito finale nel quale purtroppo ha visto la peggio il nostro Matteo Grattarola nei confronti del Giovane inglese Toby Martin, entrambi su Montesa.
La gara infatti ha vissuto i due giri sul continuo testa a testa tra i due leader di campionato arrivati appaiati a fine gara, e con il solito, concreto Gabriel Marceli, su Montesa, due penalità più indietro. Il momento thrilling è arrivato alla conta delle discriminanti, che vedevano i due ancora in perfetta parità: ecco allora il colpo di scena, dove la vittoria veniva assegnata all’inglese perché meglio piazzato nella prova di qualifica del sabato, e grande delusione per il nostro Grattarola, che ad una prova dal termine si trova nella complicata situazione di dover recuperare il considerevole svantaggio di cinque punti in campionato. Matteo dovrà veramente fare bene e sperare in un passo falso di Martin, che in questo campionato ha veramente dimostrato tutta la sua classe.
Quarto di giornata Jack Price, su Gas Gas, davanti ad un sorprendente Lorenzo Gandola, che guarito dal dolore al polso trova una bellissima quinta posizione. Solamente nono l’altro italiano, Luca Petrella su TRRS, ancora troppo altalenante nei punteggi pur esprimendo in zona passaggi di una classe limpidissima; sedicesimo invece Pietro Petrangeli su Sherco, decisamente al di sotto delle aspettative.
Va dunque in archivio anche questo penultimo round 2018, con giochi quasi del tutto fatti ma con la suspense, per noi italiani, di vedere l’epilogo del Campionato Mondiale Trial2, dove il nostro portacolori Teomat farà di tutto per sovvertire il pronostico che gli inglesi si auspicano: speriamo dunque che il popolo del Trial italiano si muova in massa a Pietramurata per sostenere il nostro campione nel GP d’Italia.
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pluto00, Roma (RM)Immenso Bou!!