enduro

Moto cavalcata Pegaso 2013: capillare opera di prevenzione verso gli enduristi

- Forestale e Federmoto hanno eseguito una capillare opera di prevenzione per sensibilizzare i circa 300 enduristi partecipanti sui doveri da rispettare e sulle norme imposte dal Codice della Strada
Moto cavalcata Pegaso 2013: capillare opera di prevenzione verso gli enduristi


In occasione della Moto cavalcata “Pegaso 2013” il Comando Regionale Toscana del C.F.S., nell’ambito del protocollo d'intesa in essere fra il Corpo Forestale dello Stato e la Federazione Motociclistica Italiana per il controllo della circolazione fuoristrada e delle manifestazioni a motore, ha disposto una specifica operazione di controllo che ha coinvolto numerosi reparti tra cui il Nucleo Operativo Speciale di Arezzo. Prima della gara, Forestale e Federmoto hanno eseguito una capillare opera di prevenzione per sensibilizzare i circa 300 enduristi partecipanti sui doveri di rispettare il percorso stabilito e le norme imposte dal Codice della Strada, soprattutto in ordine all’immatricolazione delle moto, al possesso dell’assicurazione e della targa.


Successivamente gli Agenti hanno approntato un posto di controllo in località Toso. Nonostante gran parte dei partecipanti fosse in regola e nonostante le raccomandazioni della mattina, n. 12 partecipanti sono stati sorpresi a circolare senza targa di immatricolazione, nel più totale anonimato: per loro è scattata l'immediata esclusione dalla moto cavalcata accompagnata da sanzione e fermo amministrativo dei motocicli, che venivano prelevati dal carro attrezzi e affidati in custodia alla depositeria giudiziaria di Firenze. Successivamente sono stati individuati anche n. 6 motocicli mai immatricolati e quindi sprovvisti di assicurazione e targa: immediato il sequestro amministrativo per confisca dei motocicli con invio del verbale di contestazione al Prefetto di Firenze per la determinazione dell’importo. Nonostante fossero stati “pizzicati”, questi enduristi, consapevoli delle infrazioni commesse, hanno mostrato atteggiamento collaborativo.


Il fatto più grave, infatti, è stato commesso da due enduristi che, giunti in corrispondenza del posto di controllo di Toso si sono dapprima fermati ad alcune decine di metri dagli Agenti ma, invitati a proseguire verso la postazione di controllo, hanno invertito la marcia e sono fuggiti in direzione di altri Forestali impegnati a regolare il traffico, tentando d'investirli. Nonostante il gravissimo gesto, il personale ha deciso di non intraprendere alcun inseguimento perché le condizioni della viabilità e l’elevato traffico avrebbero potuto compromettere la sicurezza degli stessi fuggitivi. Il Presidente Nazionale di Federmoto, dott. Paolo Sesti, informato sui fatti, ha condannato con forza questo gravissimo episodio: «Continuiamo a far brutte figure per colpa di pochi. La Federazione Motociclistica Italiana non può che prendere le distanze da questi incoscienti fuori regola, che oltre a mettere a rischio la propria incolumità personale mettono in cattiva luce tutto il movimento, che è sano. Non è più tollerabile che i primi nemici della nostra disciplina siano proprio i nostri praticanti. La Federazione continuerà a collaborare con il Corpo Forestale dello Stato per garantire che nella pratica del fuori strada si affermi compiutamente il rispetto delle regole e della legalità».

  • carlo200834
    carlo200834, Torino (TO)

    seccato

    il signor sensi oltre a condannare e a prendere distanze dovrebbe impegnarsi un po di piu verso la categoria degli enduristi ,certi comportamenti sono da punire certo ma e anche vero che della nostra categoria non se ne prende cura nessuno carlo torino
  • raffaele.busato
    raffaele.busato, Thiene (VI)

    giustamente le moto devono essere in regola con il codice della strada, giusto i controlli Forestale-Federmoto per prevenzione e sensibilizzazione. ma bisogna aspettare una Motocavalcata per poter girare per strade non asfaltate? non sarebbe ora che Federmoto faccia la sua parte come rappresentante porta voce della categoria motociclisti per legalizzare la pratica del "Fuoristrada" proponendo una legge che permetta (se non obblighi) a destinare percorsi per mezzi a motore. quando si arriverà a dare un pò di spazio per poter praticare senza pericolo di multe, solo per mettere le ruote fuori dall'asfalto? penso che i vari moto-club sparsi per il territorio siano i più adatti a interloquire con i comuni per trovare i percorsi più adatti, sempre che prima, si arrivi ad una legge che regolamenti.
Inserisci il tuo commento