Scarlino ed Elba, Motorally al giro di boa
E’ iniziato nel migliore dei modi il Campionato Italiano Motorally. A Scarlino ed alle due giornate all’Elba la disciplina ha dato segno di un ottimo stato di di salute. Superiore alle previsioni la partecipazione dei piloti ed ottima in tutti i sensi la qualità delle gare. Gran parte del merito va soprattutto agli organizzatori. Massimiliano Cocchetti ha confezionato una gara nei dintorni di Follonica molto tecnica e dai tratti anche enduristici. L’infaticabile Stefano Frassini con il validissimo aiuto di “Claudione” quest’anno ha raddoppiato ed anche questa volta è stato un successo. Anche qui tratti tecnici ed una serrata navigazione con panorami mozzafiato. Altro must alla due giorni dell’Elba le serate con musica “live” nell’incantevole piazzetta dietro la Calata vecchia.
Diversi gli spunti interessanti di questa prima parte di Campionato. Il dato più interessante è sicuramente lo svecchiamento della zona alta della classifica. Guido Fedeli, con il suo KTM 250 è costantemente con i primissimi; dietro di lui un altro giovanissimo talento, Roberto Rossini, sta facendo passi da gigante, dimostrando tutta la sua maturità. Poi Leonardo Tonelli al suo primo anno con le moto vere è lì anche lui in mezzo ai big senza alcun timore reverenziale e Davide Giorgi sempre molto veloce cui manca solo un po’ di costanza nei risultati. Buona presenza anche di ragazze . Serena Ghione campionessa in carica guida già la classe femminile seguita dall’altra grande protagonista di qualche stagione fa: Erika Burioli. Erika è rientrata dopo il grave infortunio (frattura del piatto tibiale ) e piano piano sta ritornando ai suoi livelli abituali. Valentina Spoletini alla sua seconda stagione sta crescendo con determinazione e all’Elba ha debuttato positivamente Francesca Gasperi godutissima dell’esperienza.
Novità numero uno della stagione è il passaggio di Alessandro Botturi all’Husqvarna. Cambio di moto ma non di classifica il fortissimo bresciano, subito ben ambientato nel Team di Fabrizio Carcano, è già saldamente in testa al campionato. Paolo Machetti si è presentato a Scarlino con il mega van ufficiale Beta che viene utilizzato solitamente al mondiale di Enduro ed agli Assoluti d’Italia , era dai tempi del Team Assomotor e Collina che non si vedevano da queste parti mezzi di queste dimensioni. Sicuramente un altro bel segnale per il Motorally.
L’hospitality Beta è ormai leggendaria. A Portoferraio un furgone era destinato esclusivamente alle vettovaglie in pole position Aperol e Prosecco per lo Spriz serale. Andrea Rossi si era già messo in evidenza lo scorso anno: subito nei Top al debutto nella specialità in sella ad una Beta. A Scarlino si è presentato con un KTM 950 mettendo subito in riga tutti gli abitué della classe con una notevole prova di forza: ventottesimo assoluto. Considerate le dimensioni del mezzo ed il percorso particolarmente enduristico una prestazione veramente eccezionale. Peccato aver poi dovuto saltare la gara dell’Elba per problemi di lavoro.
Massimo Doretto è tornato a gareggiare nella 1000 con una bella ed ammiratissima BMW 800 preparata da MST piccola ma avanzatissima realtà reggiana. MST produce particolari in ergal che vanno dalle pedane alle strutture specifiche per le strumentazioni da Rally fino alle piastre forcelle dal pieno inoltre vengono realizzate anche carenature e fiancatine in ABS Termoformato. Nonostante la bontà del mezzo e della manetta il buon Doro è incappato in una serie di sfighe dalla foratura di Scarlino alla penalizzazione dell’ultima giornata. Penalizzazione che gli ha fatto perdere la prima posizione guadagnata sul campo. Hermann Meyer è quello che si può definire un gentlemen driver, appassionatissimo di rally e fuoristrada. Per entrare meglio nello spirito dell’ambiente ha preferito, pur avendo casa all’Elba, dormire per due notti nel furgone. Vista la rigida temperatura non ha trovato di meglio che infilarsi in un super sacco a pelo rinforzato dalla custodia di un gazebo.
Fabio Fasola non ha certo bisogno di presentazioni. All’Elba ha: casa, famiglia ed attività. La sua partecipazione alla gara suscita ogni anno qualche critica. Molti si dimenticano, però, che Fabio è un signore di cinquanta e passa anni con una brillante carriera di pilota ufficiale negli anni ’80 e ’90. Ha inoltre vinto numerosi titoli nell’Enduro e partecipato ad almeno una dozzina di Six Days. Fabio è stato tra i pionieri del Motorally tanto che già nel 1986 risultava vincitore del primo allora Trofeo Motorally.
Il fatto di correre la gara di casa dimostra una grandissima passione e la voglia di mettersi in gioco davanti agli amici di sempre senza finalità di Campionato. Passione che peraltro metterà in campo nell’organizzazione dell’ultima prova al Ciocco e mette nel collaborare con il Comitato per formare i giovani piloti. Tra l’altro, visto che siamo in tema di celebrazioni per il Trentennale, Fasola può essere considerato un bell’anello di congiunzione tra passato e futuro della specialità.
Sull’Isola Fasola è un personaggio; ne fa testo anche una sua foto, in un ristorante tipico , con uno scooter in derapata di fianco alla celebre immagine del Che: miti elbani. Vista a Portoferraio la nuova mousse della Golden Tyre nelle mani di Andrea Bellini nell’occasione assistente di Fasola che poi l’ha portata in gara.
Infine interessanti novità che riguardano la sicurezza. Il già pur efficiente staff medico è stato ulteriormente rafforzato sotto la guida del Dott. Carlo Rivellini e con il supporto del mitico “Doc” Bosco per dare a tutta la struttura più efficienza e prontezza d’intervento con sul percorso medici in moto e mezzi di pronto intervento già piazzati nei punti critici. Prima della gara vengono effettuate anche ricognizioni per individuare le aree idonee all’atterraggio dell’elisoccorso. Inoltre le principali strutture ospedaliere delle località di gara vengono allertate per tempo per fare in modo che ortopedici e radiologi siano già sul posto e non da reperire. Insomma un altro bel passo avanti fatto dal Comitato Motorally per fare crescere la disciplina nel migliore dei modi.
Nazzareno Falappi