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Test a Jerez, ultimo appello per la MotoGP

- Italiani protagonisti in Moto2 e Moto3: era tempo che i nostri piloti non erano così veloci nelle cilindrate minori. Speriamo che i test di Jerez siano il preludio di una stagione da protagonisti. Da oggi in pista la MotoGP | G. Zamagni
Test a Jerez, ultimo appello per la MotoGP

 
Italiani protagonisti in Moto2 e Moto3: era tempo che i nostri piloti non erano così veloci nelle cilindrate minori. Speriamo che i test di Jerez siano il preludio di una stagione da protagonisti: Claudio Corti (Kalex) è sempre stato velocissimo e ha chiuso la sessione al comando, ma anche Andrea Iannone e Alex De Angelis, dopo un inizio difficile, sembrano aver trovato la giusta direzione, riuscendo a sfruttare meglio il potenziale delle rispettive ciclistiche. Tutti e tre possono lottare per traguardi ambiziosi, in una categoria dove è difficilissimo emergere. Ma le vere sorprese sono arrivate dalla Moto3, che da quest’anno sostituisce la 125: Romano Fenati e Niccolò Antonelli hanno chiuso nelle primissime posizioni, mettendosi in grande evidenza. Adesso viene il difficile, perché quella di Jerez è una pista che conoscevano entrambi, mentre in Qatar, dove il mondiale debutterà l’8 aprile, non hanno mai girato.


DUCATI: TEST FONDAMENTALI


Da oggi tocca alla MotoGP, per gli ultimi tre giorni di test prima dell’inizio del campionato. Si girerà dalle 10 alle 18 fino a domenica, con tanti dubbi da risolvere, soprattutto in Casa Ducati. Presentata via internet la nuova GP12, bellissima nella veste grafica, i test di Jerez dovranno far capire il reale potenziale della nuova Desmosedici con telaio in alluminio e motore con angolo tra i cilindri sempre a 90°, secondo quanto dichiarato ufficialmente dall’ingegner Filippo Preziosi. L’ultima uscita a Sepang era stata piuttosto negativa, con Valentino Rossi precipitato in decima posizione a un secondo da Stoner e piuttosto demoralizzato. Valentino ha sfruttato queste tre settimane per riposarsi in vacanza e ritrovare il buon umore, mentre in Ducati hanno lavorato per consegnargli una configurazione base: a Jerez, teoricamente, Rossi non dovrà più fare mille prove, come invece era accaduto in Malesia, ma potrà concentrarsi sulla guida. Ecco perché questi test diventano importantissimi: se anche in questa occasione il tempo sul giro non dovesse arrivare, la situazione sarebbe piuttosto critica.

HONDA: STOP AL CHATTERING


La Honda sfrutterà i test di Jerez soprattutto per eliminare il “chattering”, la vibrazione della ruota anteriore alla massima inclinazione, l’unico vero problema lamentato da Casey Stoner e Dani Pedrosa nelle prove precedenti. Tra l’altro, quella spagnola non è una pista particolarmente amata da Stoner: sarà quindi interessante verificare le sue prestazioni. Fino adesso, il campione del mondo è sempre stato in cima alla lista dei tempi ed è quindi lui il punto di riferimento, con Dani Pedrosa che però lo dovrebbe insediare da vicino. Insomma, anche per i piloti Honda, i tre giorni di Jerez saranno sicuramente significativi.

YAMAHA: L’EQUILIBRIO C’E’, MANCA LA PRESTAZIONE ASSOLUTA

Se la RC213V è velocissima, la moto più equilibrata è sembrata, fino adesso, la Yamaha M1


Ma se la RC213V è velocissima, la moto più equilibrata è sembrata, fino adesso, la Yamaha M1, definita da Shuhei Nakamoto, responsabile della HRC, come “la miglior MotoGP”. Secondo Jorge Lorenzo, però, alla M1 mancano un paio di decimi al giro per essere veramente all’altezza della Honda: si lavorerà quindi soprattutto alla ricerca della prestazione assoluto, perché sulla distanza i problemi da risolvere sembrano davvero pochi. Dopo l’ottimo terzo tempo assoluto conquistato a Sepang, i test spagnoli dovranno confermare il buon adattamento di Andrea Dovizioso alla M1: il Dovi è sempre andato forte a Sepang e piano (si fa per dire, naturalmente…) a Jerez e le sue prestazioni saranno quindi da seguire con attenzione.

CRT: CONFRONTO VERO

Finalmente a Jerez vedremo in pista tutte le CRT, le nuove moto con motore derivato dalla serie e ciclistica libera, che completeranno lo schieramento della MotoGP. Quella spagnola è probabilmente la pista più favorevole di tutto il campionato per le CRT e Jerez vedremo il primo confronto vero tra le due tipologie di moto. Le ART, le Aprilia SBK “camuffate” da CRT, sono state piuttosto veloci nelle precedenti uscite: sarà interessante verificarne il potenziale, anche in prospettiva futura. Sicuramente Randy De Puniet è un pilota veloce, il migliore in sella a una CRT: non mi sorprenderei di trovarlo abbastanza avanti in classifica e non troppo distante dalle MotoGP.

  • Nico8948
    Nico8948, Collegno (TO)

    Comunque tanto per cambiare , primo Stoner Con 1.39. 140 bisognava aggiornare, valentissimo nono a quasi 2 secondi. Ma che lenta questa Ducati se languida il numero 1 al mondo meglio farla guidare a quel dilettante di Stoner ah ah ah
  • paolo.pavarini
    paolo.pavarini, Novellara (RE)

    ma la catena?

    Ma se su una moto come la Ducati non si vede la catena come può funzionare?
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