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Triathlon Internazionale, arena infuocata intorno ai padiglioni

- Triathlon Internazionale, arena infuocata intorno ai padiglioni
Fiera Milano – Rho, 11 Novembre 2007 Triathlon Internazionale, che spettacolo! Difficile, quasi al limite dell’impossibile, quello che i piloti delle tre discipline del fuoristrada si sono trovati ad affrontare all’interno della Moto Live Area per contendersi lo scettro di migliori piloti fuoristrada. Tracciato composto da tre diversi tratti realizzati appositamente per favorire ognuna delle specialità che sono scese in pista ma tracciato che allo stesso tempo metteva nettamente in difficoltà coloro che invece si trovavano ad affrontare asperità non confacenti alle caratteristiche dei mezzi meccanici a disposizione. Immaginare di attraversare un guado con una supermoto a ruote praticamente lisce oppure, affrontare un doppio salto con una moto da enduro con sospensioni non certo consone ad atterraggi da altezze elevate ed infine, percorre un tratto asfaltato con i pneumatici da motocross ed a forte velocità non è certo cosa facile ma tutto questo è stato possibile grazie al genio ed alla sregolatezza degli uomini della Off Road che hanno allestito un tracciato praticamente perfetto. Perfetto si ma soprattutto per far divertire il pubblico. Tante le persone accorse a godere delle evoluzioni dei piloti che hanno dovuto veramente fare delle acrobazie per affrontare il percorso. Le fasi qualificanti si sono svolte con i piloti divisi per specialità con la formula della partenza in griglia cosa che soltanto nell’enduro di solito non accade. Per la gara invece è stato previsto, su un totale di 30 minuti complessivi, tre turni suddivisi per specialità di 10 minuti ognuno. Ad aprire le danze sono stati i piloti in sella alle moto da cross con Cristian Ravaglia (Team Yamaha) che ha approfittato della bagarre iniziale andando a conquistare un ottimo vantaggio. Vantaggio interamente sciupato con una scivolata sul tratto asfaltato che lo ha relegato in ultima posizione. Stratosferica invece la rimonta di Fabio Mossini (Honda HM) che si è portato al comando del gruppo 5 minuti prima del cambio moto. All’entrata delle supermoto, in luogo delle enduro, con spostamento dell’unico trasponder a disposizione di ogni squadra sul motociclo che andava ad impegnare il tracciato, il team Yamaha entrava in gioco con Ivan Lazzarini che aveva ancora il dente avvelenato a causa della sconfitta subita durante la gara di tre giorni prima riservata alla supermoto da parte di Delepine. Grande la rimonta del pesarese che riportava la sua Yamaha in seconda posizione ma nettamente staccata dalla Honda supermoto di Mossini che si è dovuto impegnare in due turni di gara a causa del forfait del suo compagno di Team, Teo Monticelli autore di una caduta durante la sua qualifica. Honda HM in testa, Team Yamaha ad inseguire per un finale di gara che ha messo a dura prova le coronarie del pubblico che ha assiepato le tribune della Moto Live area in ogni numero di ordine e posto. Tanti colpi di scena in un susseguirsi di emozioni caratterizzate dalle insidie del tracciato, che con il cambiare dei mezzi meccanici faceva una selezione spietata nei tratti non propriamente adeguati per condizioni e caratteristiche ai mezzi impiegati. La micidiale pietraia ed il guado approntato subito dopo si sono dimostrate la chiave di svolta della gara ed infatti, proprio sul guado Simone Virdis era costretto a lasciare tutto il vantaggio accumulato in precedenza dai suoi compagni di squadra dopo che, precedentemente, la leva della frizione della sua Honda 490 si era spezzata a causa di una scivolata. Deny Philippaerts era lesto ad approfittare della situazione riagganciando l’avversario si due minuti dallo scadere del tempo. Lotta serrata all’ultima derapata, all’ultimo passaggio sulla pietraia fino a quando Philippaerts non ha commesso qualche sbavatura di troppo nella sua guida ed ha lasciato all’avversario il margine utile per andare a conquistare una splendida vittoria. Team Yamaha in seconda posizione e bella rimonta della squadra ufficiale Husqvarna che grazie all’apporto prezioso di Oblucki impegnato nella sessione del motocross riusciva a salire sul gradino più basso del podio. Plauso particolare al capitano del Team Honda HM, Fabio Mossini, autore di due prestazioni encomiabili soprattutto se si considera il fatto che sulla moto da motard era salito per la prima volta soltanto nel turno di qualifica precedente alla gara.

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