WESS-18. Red Bull 111 Megawatts. Wade Young e Sherco, ed è già storico Bis
Belchatow, Polonia, 9 Settembre 2018. Una gara che si chiama “111”, che conta qualcosa come 1.111 iscritti (poi “solo” un migliaio alla partenza della prima “scrematura”), e la cui finalissima parte alle 1:11 PM, non può che avere una fonte ispiratrice chiara e leggendaria. E così è. Red Bull 111 Megawatt è la Gara di Enduro Estremo ideata da Tadeusz Blazusiak, storica tabella 111 e inarrivabile Asso polacco per sei volte Campione del Mondo della specialità per definizione “dura” del fuoristrada. Chiaro che “Taddy”, vincitore della prima edizione, all’”asciutto” nelle successive quattro vinte implacabilmente da Jonny Walker, e tornato a correre per acclamazione, dopo un clamoroso ritiro dalle competizioni, proprio per far festa con il suo Pubblico nella “sua” Gara, ci tenesse in modo particolare a dare la sua “versione dei fatti”!
E ci è mancato poco, se è vero che al totalizzatore la vittoria di Blazusiak avrebbe pagato poco, quasi fosse l’evento nell’Evento che tutti si auguravano e aspettavano. Invece il “Festone” polacco dell’Enduro Estremo ha riempito il catino della miniera di carbone, la più grande d’Europa, di un delirio di Spettatori e di emozioni, in una sequenza infallibile di episodi avvincenti e clamorosi che hanno portato sull’altare del Nuovo Mondo dell’Enduro Wade Young, già vincitore del precedente Red Bull Romaniacs e da un paio di stagioni autentica “bestia nera” della specialità. Se il WESS, il World Enduro Super Series che si prefigge di ricreare il terreno ideale per lo spettacolo dei fuoriclasse dell’Enduro, cercava un luogo dell’immaginario all’altezza delle promesse, ebbene il Red Bull 111 Megawatt ha offerto teatro e Attori, scenografia e copione da lasciare senza fiato. Un po’ come L’ErzbergRodeo, non c’è niente di male a ispirarsi all’Evento che ha creato un mito, e molto per merito di una formula incalzante e avvincente in ogni sua fase, insomma la “scarica” dei 111 Megawatt è andata dritta al cuore degli appassionati, perfetto dosaggio di adrenalina “liquida” e mentale per un’overdose di spettacolo.
Per gli “emotivi” doveva vincere per forza Taddy Blazusiak, per i “ragionieri” doveva essere obbligatoriamente il quinto successo di Jonny Walker. E invece ha vinto lo “svedese” biondissimo e occhi azzurri del Sud Africa, Pilota Sherco ufficiale e portatore sano di una forza della disciplina e che è tutt’altro che materia per uomini di ghiaccio. Young ha iniziato a vincere un paio di stagioni fa, è partito a sorpresa con un’edizione di Hell’s Gate, poi ha messo la quinta e, una volta capito come si vince questo genere di sfide, ne è diventato uno degli interpreti più acuti ed esemplari. Cuore grande così!
Mille contendenti, metà dei quali predestinati a essere spazzati via dalla furia delle qualifiche del sabato e della domenica mattina. È a sorpresa, non c’è niente di male e dal WESS sono molte le sorprese che arrivano e stanno cambiando questo Mondo, che sul sabbione della miniera a presentarsi come il migliore della prima fase di qualifica sia il giovane e debuttante Nathan Watson, uno dei pilastri del Red Bull KTM Factory Team. L’inglese esce allo scoperto in una disciplina che non è propriamente la sua e mette in fila i compagni di Squadra Josep Garcia e Jonny Walker. Nessuna meraviglia che a seguire si qualifichino l’Ufficiale Husqvarna Billy Bolt e il favorito numero 1 Tadeusz Blazusiak, detto “Taddy”. Wade Young, fresco vincitore della Red Bull Romaniacs è sesto, e Manuel Lettenbichler, uno dei più “assidui” nel giro che conta è solo decimo. Solo decimo vuol dire poco, in effetti, perché è regola principe dell’Estremo giudicare un buon risultato preliminare solo per indagare sullo stato di forma del partecipante. Raramente, infatti, le eliminatorie fanno classifica. C’è chi preferisce mettersi al lavoro subito e chi, invece, è incline ad andare in pressione più progressivamente. Per esempio, di certo non sono in condizione stellare, in Polonia, Alfredo Gomez, diciassettesimo, o l’altro dio dell’Estremo Graham Jarvis, solo ventitreesimo.
Ma andiamo a vedere cosa succede Domenica, dopo la notte di baldoria infinita che associa felicemente i 111 Megawatt polacchi alla collaudata “matrice” festaiola dell’Erzberg.
Sui tre giri dell’Enduro-Cross nei canaloni del sabbione della miniera, un inferno, l’inizio è favorevole a Jonny Walker, il leader della Serie Super Mondiale che in questa occasione disconosce apertamente la possibilità di un secondo posto. L’inglese ufficiale KTM passa per primo sotto il traguardo del primo giro, ma più avanti cade rovinosamente nella polvere ed è out. Young ne approfitta e sceglie proprio quel momento cruciale della corsa per stendere sul tavolo polacco la sua mano. Il primo giro di attesa ha consentito al sudafricano di risparmiare qualche energia, e la fortuna vagamente drammatica, ma reale, dell’Avversario che esce di scena scatena l’inferno del contesto agonistico così rivoluzionato. Young passa e inizia spingere, e il Pubblico richiama all’ordine Blazusiak, che non si sottrae al “compito”.
La Corsa diventa l’esecuzione potentissima e perfetta di Wade Young, che incrementa il proprio vantaggio portandolo, nel giro dei due giri restanti, a quasi due minuti. Probabilmente sarebbe stata grande battaglia contro Walker, e invece è dominio assoluto del sudafricano. Blazusiak, dal canto suo, pur non avendo niente da dimostrare conquista un secondo posto che è il miglior risultato della stagione e, sottolineato dal fatto che il fuoriclasse polacco correva con il dito fratturato in Romania, è una sorta di promessa d’inferno e spettacolo per il futuro del WESS.
Il terzo posto di Billy Bolt è il premio a una Gara accorta e tattica, e il quarto di Manuel Lettenbichler è sinonimo di una grande rimonta di carattere. Partito male con le qualifiche, e peggio nella finalissima dei 500, il tedesco (non ufficiale) KTM rimonta perentoriamente, lascia alle spalle Watson e va a caccia anche di Bolt. Alla fine ottiene il quarto posto assoluto che gli consente di saltare al comando della graduatoria provvisoria del WESS. La situazione: Lettenbichler è primo con 3.405 punti. Bolt è secondo con 3.290. Young scavalca Walker, fermo a 2.900 punti, e sale al terzo posto, 3.220 punti.
Due buoni piazzamenti degli italiani. Michele Bosi è 32°, Riccardo Piacenza 36°.
Wade Young, sudafricano trentaduenne di KwaZulu-Natal, è diventata una stella di prima grandezza nel 2016, quando è arrivato in Europa, si è aggiudicato Hell’s Gate ed è andato a “far danni” anche alla Romaniacs e alla 111 Megawatt. A consacrarlo tra i grandi dell’Estremo, tuttavia, era stata l’esplosione di sedici anni prima quando, all’età di sedici anni, Young di nome-e-di-fatto aveva stravinto la Roof of Africa “devastando” gente come Birch o Jarvis e diventando il più giovane vincitore della “classica” sudafricana, record che detiene ancora oggi.
Oltrepassata la linea ideale di metà Campionato, la miniera di carbone di Belchatow riprenderà la sua attività industriale per le prossime 54 settimane in attesa della sesta 111 Megawatt. Il Red Bull World Enduro Super Series, invece, aspetta il gong del sesto round, l’Hawkstone Park Cross-Country in programma nel week end del 22-23 Settembre.
Il Campionato “alternativo” va forte. Per ora grazie a un grande movimento di arricchimento di Eventi che brillano già di luce propria. A metà della prima stagione del WESS il successo mette le ali al Promoter e agli organizzatori che, forti di indicazioni di grande attendibilità, si apprestano a rilanciare ancora, con alcune proposte che… ne parliamo più avanti.
Red Bull 111 Megawat 2018. Risultato Finale.
1° Wade Young (Sherco – RSA) 2h 10m 52.04s
2° Taddy Blazusiak (KTM – POL) 2h 13m 01.82s
3° Billy Bolt (Husqvarna – GBR) 2h 13m 08.63s
4° Manuel Lettenbichler (KTM – DEU) 2h 14m 15.07s
5° Nathan Watson (KTM – GBR) 2h 15m 34.21s
6° Josep García (KTM – ESP) 2h 17m 54.59s
7° Blake Gutzeit (Yamaha – RSA) 2h 19m 07.06s
8° Graham Jarvis (Husqvarna – GBR) 2h 19m 37.07
9° Alfredo Gómez (Husqvarna – ESP) 2h 20m 45.11s
10° Paul Bolton (KTM – GBR) 2h 22m 24.86s