intervista

SBK. Andrea Dosoli (Yamaha): "Dove si può arrivare lo dirà la pista"

- Andrea Dosoli, Road Racing Project Manager, ci ha illustrato i progetti e le aspettative di Yamaha

La presentazione dei team ufficiali Yamaha è stata l’occasione per una chiacchierata con Andrea Dosoli. Il Road Racing Project Manager ci ha illustrato la strada che Yamaha ha scelto nel mondo delle corse: competere in tutte le categorie, dalla 300 alla WSBK.

«Siamo orgogliosi di aiutare i ragazzini, dall’inizio della loro carriera con il 300, fino al 1.000, se se lo meritano. Siamo orgogliosi di avere giovani piloti veloci nella 600 e nella 1.000, oltre che in SBK. E’ una categoria su cui puntiamo molto (la SBK, NDR), dopo un anno di esperienza pensiamo di esserci riorganizzati e di avere una base più solida e più strutturata, per poter offrire a questi ragazzi una moto migliore e di conseguenza anche un team che permetta di esprimere appieno il loro potenziale. Ci sono le basi per fare bene, e dove si può arrivare lo dirà la pista. I rimi test sono stati positivi, siamo fiduciosi di aver fatto tutto il possibile questo inverno per poter offrire un pacchetto più competitivo».

 

Avete piloti giovani e talentuosi, ma anche una moto da sviluppare. Non era meglio scegliere un pilota di maggior esperienza?
«Onestamente le informazioni che abbiamo ottenuto nel 2015 e nel 2016 e l’incrementato supporto di Yamaha Giappone ci permetteranno di sviluppare la moto a prescindere dal fatto di non avere un test rider di una certa età».

 

Per arrivare in MotoGP è più propedeutica la SBK o la Moto2?

«Un pilota veloce, a prescindere dal fatto che stia guidando una 600 derivata dalla serie o una Moto2, emergerà sempre. In questo momento la strada della MotoGP è la più popolare, il 2017 per la prima volta ci permette di offrire una strada alternativa: la possibilità di offrire ai ragazzi le corse con moto derivate dalla serie, perché ora c’è la classe 300. Vedremo cosa succederà».

 

Vi siete trasferiti al quartier generale Yamaha, quali vantaggi porterà?

«Beh, è un villaggio! Stando tutti nello stesso ambiente si sviluppano sinergie in diversi settori, può essere scambio del personale, servizi, sviluppo. Questo porta dei vantaggi: le persone sono più motivate, e questo velocizza lo sviluppo».

 

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