SBK 2017. Rea domina anche le FP2 a Donington
Nel secondo ed ultimo turno di cronometrate di Donington Park, Rea si migliora e si conferma il più veloce. Un miglioramento di pochi millesimi, ma sufficiente per restare in vetta alla classifica, visto che nessuno ha fatto meglio del suo 1’27”740. Così come in mattinata Sykes soffia sul collo del compagno di squadra, ma gli manca ancora poco più di un decimo per passargli davanti. Sorpresa, ma non troppo, alle spalle dei due piloti del team Kawasaki ufficiale, dove troviamo Leon Haslam con la Ninja privata del team Puccetti. Sulla sua pista preferita (qui a Donington ha vinto le prime due gare del BSB) Leon non vuole farsi fuggire l’occasione per mettersi in luce e dimostrare di meritarsi ancora una sella nel mondiale SBK. Haslam è riuscito a mettersi alle spalle anche le due Ducati ufficiali di Melandri e Davies, che chiudono al quarto e quinto posto, separate da soli 22 millesimi di secondo, ma a quasi mezzo secondo dalle due Kawasaki ufficiali.
Dietro ai dominatori della stagione 2017 ed alla (mezza) sorpresa Haslam, troviamo le due Yamaha ufficiali con Lowes che precede l’olandese VdMark. Molto bravi sia Tati Mercado, che chiude in ottava posizione (nonostante una scivolata conseguente ad un dritto) con l’Aprilia del team Iodaracing, che Roman Ramos nono con la Kawasaki del team GoEleven. Chiude la top ten e si qualifica per la Superpole2 di domani Lorenzo Savadori. Dovranno invece passare attraverso la Superpole1 i delusi di questa prima giornata inglese, vale a dire Leon Camier, undicesimo con la MV, davanti a Xavi Fores con la Ducati di Barni e a Eugene Laverty che davanti al suo pubblico sperava senza dubbio in un risultato migliore. Male anche Jordi Torres quattordicesimo con la BMW Althea, mentre considerando il suo problema al braccio, non è da buttar via la tredicesima posizione di De Angelis. Per quanto riguarda gli altri italiani Raffaele De Rosa fatica ancora a trovare i giusto feeling con la BMW ed è solo sedicesimo. Ventesima posizione per Riccardo Russo e ventiduesima ed ultima per Ayrton Badovini.
