SBK 2018. Rinaldi: “Ora so gestire meglio le prove”
Dopo gli ottimi risultati ottenuti al Motorland Aragon (ottavo e settimo in gara), Michael Ruben Rinaldi è riuscito a stupire tutti anche in questa prima giornata di prove sul tracciato di Assen, che al contrario della pista spagnola non è mai stata favorevole alle bicilindriche di Borgo Panigale. Il team Aruba,it Ducati ha sempre creduto molto in lui e dopo averlo fatto maturare per due anni nella squadra Junior in Superstock (ed aver vinto il titolo STK1000 lo scorso anno) ha promosso l’intero team in Superbike, proprio per lasciare Rinaldi nello stesso ambiente nel quale era cresciuto, per permettergli di fare altrettanto anche nella classe regina delle derivate.
Pur essendo molto giovane (a dicembre compirà 23 anni) Michael ha i piedi ben piantati per terra e quindi i buoni risultati ottenuti sino ad ora sono èer lui un unto di partenza e non certo di arrivo.
Ti aspettavi di ottenere il terzo posto su questa pista, che non è mai stata favorevole alla Panigale?
«Ad Aragon ho imparato a gestire meglio le prove, con un venerdì più mirato e oggi abbiamo attuato un piano di lavoro, cercando di lavorare sul set up nelle FP1 e nelle FP2, con gomme da gara, mentre nelle FP3 abbiamo utilizzato gomme più morbide alla ricerca di un buon tempo sul giro. Sono contento perché questa pista è completamente diversa rispetto a quella del Motorland Aragon e quindi siamo stati bravi a trovare un buon assetto. Però a differenza del round spagnolo qui siamo tutti molto vicini e quindi domani sarà una gara davvero difficile».
Cosa ne pensi del tuo passo di gara?
«Penso di poter tenere un buon ritmo, perché anche con le gomme usurate oggi ho mantenuto un passo di 1.36 basso e quindi domani, se le temperature resteranno queste, potrei stare con i più veloci».
Se a dicembre ti avessero detto che ad Assen avresti fatto il terzo tempo in prova ci avresti creduto?
«No. E’ una sorpresa anche per me. Dopo Aragon ho capito che posso essere veloce, ma oggi grazie al metodo di lavoro che abbiamo seguito ed all’aiuto della mia squadra, penso di aver fatto un ulteriore passo in avanti e sono molto felice di questo. Mi trovo bene sulla moto e penso che i test invernali siano stati determinanti. Mi hanno aiutato molto ad adattarmi alla Superbike, che rispetto alla Stock richiede una guida molto più fisica. Proprio per questo ho svolto una preparazione diversa rispetto a quella dgli anni passati, che sta dando i suoi frutti».
Ad Aragon mi avevi detto che Davies e Melandri ti danno consigli e che puoi aver accesso ad alcuni dei loro dati. Ma se continui così mi sa che smetteranno di aiutarti…
«Parlo con entrambi ed con entrambi ho un ottimo rapporto. Rispetto all’inizio di stagione gli chiedo meno pareri perché so che siamo avversari, e quindi alcune cose non me direbbero. Io ho accesso ai loro dati, ma penso che anche loro guarderanno i miei dati di oggi. In squadra c’è un ottimo clima, visto che siamo tutti piloti Ducati. Io faccio parte del Aruba.it Racing Junior team, ma la famiglia è la stessa. La differenza è che io ho meno pressioni addosso rispetto a Marco e Chaz e questo mi da la possibilità di lavorare con più calma».