SBK 2019. A Misano un podio tutto Kawasaki
Jonathan Rea: «Vincere due gare a Misano è stato molto importante per noi. Purtroppo nella Superpole Race ho commesso un grosso errore alla curva dieci, quando ho perso aderenza all’anteriore. Per fortuna sono riuscito a ripartire ed a chiudere in quinta posizione, il che è stato molto importante nell’economia del weekend. Gara-2 è stata molto difficile, soprattutto perché faceva molto caldo. Non ero sicuro di quale potesse essere il mio passo gara: mi sembrava di andare piano, ma non volevo spingere più forte, per non commettere errori.
Ho visto che Bautista era caduto quasi subito, ed ho avuto la conferma che le condizioni della pista erano molto difficili soprattutto per quanto riguardava l’aderenza all’anteriore. Anche il posteriore scivolava, ma sono riuscito a controllarlo ed alla fine abbiamo vinto, che è la cosa più importante. È stata una giornata molto bella per la Kawasaki, perché abbiamo messo tre moto sul podio con i piloti che costituiranno la squadra Kawasaki alla 8 ore di Suzuka. Il prossimo round si disputerà a Donington, e andremo su ogni pista con una mentalità aperta e pronti ad affrontare ogni situazione».
Toprak Razgatlıoğlu. «Gara-2 è stata la mia più bella gara da quando corro in Superbike. Nella gara sprint non avevo un buon feeling con la moto, perché ieri sono stato vittima di una brutta caduta e il team mi ha dovuto preparare una seconda moto. Non avevo un buon feeling perché la ruota posteriore scivolava molto. Sapevo che Gara-2 sarebbe stata importante e che avrei potuto fare bene, perché partivo dalla quarta posizione, assieme ai primi. In gara, dopo la caduta di Bautista, ho seguito Johnny e Leon ed ho capito subito che la mia moto stava funzionando benissimo, specialmente nelle staccate.
Ho spinto forte per tutti i giri, ed ho creato un piccolo gap, ma poi ho visto che Rea si stava avvicinando. Negli ultimi giri ho provato a tornare in testa alla gara, ma non è stato possibile. Dopo la mia caduta di ieri questo podio lo dedico ai miei tecnici, che hanno fatto un ottimo lavoro e che hanno anche fatto un piccolo cambiamento al set up che si è rivelato azzeccato. Sono davvero contento di essere riuscito a salire sul podio a Imola, a Jerez ed ora qui a Misano».
Leon Haslam. «Il terzo posto nella gara sprint di oggi era solo una questione di riuscire a colmare il distacco che avevo nei confronti di Tom Sykes, e sono riuscito a superarlo nell'ultimo giro. Questo pomeriggio stavo faticando sin dal primo giro, e non ho mai trovato un buon feeling con l’anteriore della mia Ninja, ma penso che fosse così un po' per tutti.
Quando Johnny e Toprak mi hanno superato ho sentito che avrei potuto spingere per andare con loro, ma avevo già rischiato troppo, quindi ho preferito fare la mia gara. Alex Lowes era dietro di me e non volevo rinunciare al podio, per cui alla fine ho forzato un poco il mio ritmo per non farmi prendere. Abbiamo fatto alcuni buoni passi avanti nei test di Jerez, ma ci sono tante piccole cose che stiamo ancora scoprendo».
I tempi di Carl Fogarty, il campione degli anni novanta, che vantava 4 mondiali, sono passati. Sono ugualmente 4 i mondiali di Rea in Kawasaki ma, le sue vittorie sono 67, contro le 59 di Carl. Ma per frenare la Kawasaki, come se non bastasse l'accettazione di una cilindrata superiore per le Bicilindriche (come se qualcuno li obbligasse a farle tali), la Dorna ha depotenziato la Kawasaki di 1100 giri motore, cioè più di 20Hp in meno ma, NULLA è servito!
Tutto questo non si addice ai "Cavalieri di Akashi" e della "The Green Legend"! Loro vinceranno perché dentro c'è il cuore, il gusto per la lotta, la capacità di creare il meglio, e sopratutto la capacità di dimostrare che da una moto da strada di livello superiore, si crea una moto da gara! Le derivate dalla serie, questo dovrebbe essere il premio in termini di mercato, premiano chi ama comunque, anche quando può perdere ma, sopratutto quando perde ingiustamente!
Da un lato, mi piacerebbe che Kawasaki usasse il regolamento come ha fatto la Ducati, così vedremmo una bella lezione impartita ad armi pari. D'altra parte però, mi auguro che ciò non avvenga e che Kawasaki non cada in questo "tranello" e faccia, come sempre ha fatto: produrre una moto di serie fantastica e con quella tirar fuori ciò che serve per battere una "finta" moto stradale!
Favoritismi e regolamenti bistrattati, politiche di accondiscendenza fanno come si dice in Francia ma, il tempo, come nel passato della stessa Ducati, dichiara sempre il vincitore finale!
E io non tifo Ducati ma gli va dato merito se sei uno sportivo altrimenti diventiamo tifosi da stadio (che rispetto) in un tema completamente diverso,rovinando il Motociclismo...