SBK 2019 - Debutto vittorioso per Bautista a Phillip Island
Bautista fa il... Rea, e stravince la prima gara del mondiale Superbike disputata sul tracciato di Phillip Island, in Australia. Partito dalla terza casella della prima fila, il pilota della Ducati si è portato in testa dopo poche curve e ha mantenuto la prima posizione sino alla bandiera a scacchi: nei primi 5 ha girato sul passo del 1’30", mentre i suoi avversari non erano in gradi di scendere sotto 1’31"/32"; dal sesto al diciannovesimo passaggio il suo tempo sul giro è stato costantemente di 1’31", un secondo circa più veloce del gruppo degli inseguitori. Álvaro ha rallentato (se si può usare questo termine) solo nei giri finali, per poi tagliare il traguardo con un vantaggio di 14,9 secondi: nella storia delle gare Superbike disputate a Phillip Island, quello dello spagnolo è il vantaggio più consistente mai ottenuto su pista asciutta.
Meglio Bautista hanno fatto in precedenza Kocinski (15,7" su Fogarty) nel 1997, Roche (20,6" su Magee) nel 1992 e Gobert (29,5" su Fogarty) nel 2.000, ma tutti su pista bagnata. Sempre per gli amanti delle statistiche, ricordiamo che solo altri tre piloti hanno vinto nella gara del loro debutto in Superbike: Biaggi, Takeda (wild card sulla pista di casa di Sugo) e Kocinsky.
Una gara senza storia quindi, nella quale le due Kawasaki ufficiali non sono mai state in grado di avvicinarsi al pilota della Ducati. Rea, che sembrava quello messo meglio tra i due, ha dovuto lottare con Haslam sino al dodicesimo giro, quando Leon è uscito di scena per una scivolata al tornantino, il punto più lento del circuito. Alla fine il campione del mondo ha chiuso secondo, con due soli secondi di vantaggio su un bravissimo Marco Melandri, che è salito sul terzo gradino del podio dopo una gara intelligente: il pilota della Yamaha è scattato come un missile dalla nona casella, ed ha recuperato subito alcune posizioni. Ottavo al settimo giro, il ravennate ha iniziato una rimonta che a tre giri dalla fine lo ha portato a superare anche il suo compagno di colori Alex Lowes, che occupava il terzo posto. L’inglese però ha subito reagito, e si è ripreso la posizione.
Questo però è il circuito dove Melandri ha vinto in tutte le categorie, ed anche oggi è uscito velocissimo dall’ultima curva, bruciando il suo avversario sul rettilineo finale. Quinto posto per la Yamaha di VdMark, che ha preceduto la Kawasaki di Razgatlıoğlu. Partito dalla penultima fila della griglia, al secondo giro il giovane pilota del Turkish Puccetti Racing era già settimo, in pochi giri si è portato a ridosso delle due Kawasaki ufficiali, e solo nel finale, a causa di un calo della gomma anteriore, è sceso al sesto posto finale, che resta comunque un ottimo risultato per un pilota privato al secondo anno in Superbike.
Buona anche la gara di Sykes, che chiude settimo con la nuova BME S1000RR e precede Sandro Cortese, al debutto nella classe maggiore con la Yamaha. Positiva anche la gara di Michael Ruben Rinaldi, nono davanti al "fantasma" di Chaz Davies: il pilota che abbiamo visto in questi giorni qui a Phillip Island è troppo brutto per essere vero: il dolore alla schiena gli ha impedito di adattarsi alla nuova V4, e ci vorrà del tempo prima di rivedere il fortissimo pilota che tutti conosciamo.
Jordi Torres chiude undicesimo con la Kawasaki privata del team Pedercini, davanti a Laverty e alla BMW di Reiterberger. Mercado e Haslam (tornato in pista dopo la scivolata) hanno chiuso la zona punti, dalla quale sono stati esclusi i due piloti Honda Kiyonari e Delbianco. Giornata da dimenticare per la Casa giapponese, che ha perso Leon Camier al nono giro per una scivolata.
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f.agostinelli73, Roma (RM)Una buona parte di questo triplete è anche merito del pilota,non penso che il campionato sia ormai deciso, non dimentichiamoci che qui in Australia Bautista è sempre andato forte, anche nell ultimo round motogp sostituendo Lorenzo. Le altre Ducati per vari motivi erano dietro. La moto è comunque superiore in accelerazione e velocità, ma su molte piste più guidate credo che sia Kawasaki che Yamaha saranno molto più vicine.Invece Honda e BMW le vedo sempre più in difficoltà nonostante abbiano prime guide comunque valide.
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Marci 1952, Milano (MI)Questo 2019, la Ducati dominerà SBK e MotoGP a mani basse.