SBK 2021. Le pagelle del GP del Portogallo a Estoril
Jonathan Rea – Voto 10 – Superpole, giro veloce della pista, terzo in gara1 e vincitore della Superpole race e di gara2. Il tutto con una gomme diverse da tutti e su di una pista non adatta alla sua Ninja. Non commette mai un errore degno di questo nome, non molla mai un millimetro a nessuno e ha una fame infinita di vittorie. Campionissimo.
Scott Redding – voto 5 – Inizia alla grande e sembra poter finalmente lottare a viso aperto con il Cannibale, ma poi al momento cruciale, quando sembrava potesse metterlo al tappeto, commette invece due errori che peseranno tantissimo sulla sua stagione. Il campionato è ancora lungo, ma il suo è tutto in salita.
Toprak Razgatlioglu – voto 8,5 – Sembra sia lui l’avversario più difficile per Rea. Ora è un pilota completo, ma il suo talento gli consente ancora ampi margini di miglioramento. Va sempre sul podio, e in gara2 senza quella penalità per partenza anticipata forse avrebbe anche potuto vincere. La sua non è certo la moto più competitiva, ma lui la spreme come un limone.
Alex Lowes – voto 6 – A parte Rea tutti gli altri piloti Kawasaki fanno fatica all’Estoril, ad iniziare da Lowes. Fatica in Superpole, in gara1 cade, ma poi si riprende con un sesto ed un quarto posto. La cura KRT gli sta facendo bene.
Chaz Davies – voto 6,5 – Il solito Davies, che non azzecca mai la Superpole e ne paga poi le conseguenze in gara. Una strepitosa rimonta lo porta al sesto posto in gara1. La gara sprint è l'ancora di salvezza che gli permette di partire un poco più avanti in gara2, e di approfittare degli errori degli avversari per salire sul secondo gradino del podio.
Garrett Gerloff – voto 4 – Il texano è meglio che si dia una calmata. Ad Aragon ha rischiato di far cadere Rea e all’Estoril ha fatto cadere Rinaldi. Se a queste perle aggiungiamo la carambola innescata lo sorso anno a Magny Cours, quando ha buttato fuori Laverty e Sykes, il quadro è completo. Il coraggio va bene. L’incoscienza no.
Michael Ruben Rinaldi – voto 6,5 – Il giovane italiano inizia ad adattarsi alla moto ufficiale ed alla pressione che ne deriva. Prima che Gerloff lo tamponasse era sempre arrivato nei primi cinque/sei. Michael sta costruendo la propria competitività mattoncino dopo mattoncino. Diamogli un po' di tempo.
Andrea Locatelli – voto 7,5 – Dopo una vita trascorsa in Moto3, Moto2 e Supersport per il bergamasco non deve essere facile adattarsi alla Superbike. Andrea è un ragazzo intelligente, determinato e puntiglioso, che sa che il lavoro e l’impegno alla lunga pagano. Dopo due round ha dimostrato poter stare stabilmente nei primi dieci. Il suo quinto posto in gara2 gli ha confermato di essere sulla strada giusta.
Tom Sykes – voto 6 – Correre con la nuova BMW è come salire sulle montagne russe. Puoi passare dalla top five al non centrare nemmeno la zona punti. In Superpole lui ci mette una pezza, ma poi in gara non può andare oltre qualche piazzamento. Difetti di gioventù, ma la base della M1000RR è buona e Tom la sta sviluppando.
Alvaro Bautista – voto 5,5 – in Portogallo fa decisamente meglio di un irriconoscibile Haslam, ma quando un pilota del suo calibro ottiene come miglior risultato del weekend un settimo posto vuol dire che qualcosa non va. O in lui o nella moto. O in entrambi.
Michael Van der Mark – voto 6 – Inizia ad entrare nel progetto BMW e a prendere le misure alla nuova moto della casa tedesca. Il sesto posto in gara2 lo salva da un voto insufficiente, ma da lui è lecito attendersi molto di più.
Senza polemiche, battibecchi, sfottò...
Pochi ma appassionati.
La SBK, vince anche in questo.
SBK, sempre!