SBK 2021. Le pagelle del GP di Assen
La pista di Assen è da sempre terra di conquista per Jonathan Rea, tanto che dopo il round di questo fine settimana detiene il record di vittorie avendone accumulate 15 contro le 12 di Carl Fogarty. Ma nessun pilota aveva mai vinto tante gare sullo stesso circuito. Ma al di la dell’ennesimo record fatto segnare dal nordirlandese, il weekend olandese lo ha rimesso sul trono, mentre il suo diretto avversario Toprak Razgatlioglu ne esce sconfitto non solo per la caduta di gara2 causata da un contatto con Gerloff, ma perché non è mai stato in grado di batterlo in Superpole o nelle due gare precedenti.
E’ stato il round di Rea, ma anche quello di Andrea Locatelli, che ha conquistato il suo primo podio in Superbike. Per la prima volta l’Italia può contare su tre giovani di talento, sui quali possiamo riporre le nostre speranze, presenti e future.
Ad Assen si è finalmente rivisto il pubblico sulle tribune. L’autodromo della Regione del Van Drenthe era stato autorizzato ad accogliere spettatori per un terzo della sua capacità, ed i tifosi hanno risposto alla grande, anche per placare una crisi di astinenza di oltre un anno. I piloti sono stati felicissimi di risentire il boato del pubblico dopo un sorpasso o una vittoria e la loro e la nostra speranza è che ora anche altri Stati replichino la decisione del Governo olandese. Prendendo ovviamente le dovute precauzione perché il covid19 non è ancora stato debellato
Ecco i nostri voti ai protagonisti delle gara al TT Circuit di Assen
Jonathan Rea – Voto 10 e lode – Se qualcuno si chiedeva come Jonny avrebbe reagito all’attacco frontale portatogli da Razgatlioglu, ad Assen ha ottenuto la risposta. Rea è tornato il Cannibale che conoscevamo. Certo la pista di Assen è forse quella che lui predilige maggiormente, ma per la prima volta di quest’anno il nordirlandese ha dominato come negli anni precedenti. Segno che la sua fame non si è placata e che la nuova Ninja sta diventando una macchina da guerra come lo era la versione precedente.
Toprak Razgatlioglu – voto 8,5 – Al turco è girato tutto storto. Dopo una grande Superpole conclusa a meno di due decimi da Rea, in gara1 la gomma anteriore gli ha fatto vedere…. i sorci verdi, nella Superpole Race è stato penalizzato ed in gara2 è stato colpito ed affondato da Gerloff. Al di la delle sue sfighe però va anche detto che ad Assen Toprak non è mai stato in grado di attaccare il sei volte campione del mondo e anche senza il suicidio Yamaha di domenica pomeriggio difficilmente avrebbe potuto avere la meglio su Rea. Recuperargli 37 punti è impresa difficile, ma come abbiamo visto a Donington anche il Cannibale può sbagliare.
Scott Redding – voto 8 - Con due secondi ed un quinto posto l’inglese della Ducati è stato quello che, dopo Rea, ha raccolto più punti sulla pista olandese: 45, come il suo numero di gara. Redding però non è si è mai mostrato aggressivo, e non ha mai impensierito il Cannibale. L’impressione è che ormai abbia paura che la V4 lo tradisca come ha fatto nelle gare precedenti, ogni qualvolta che Scott ha cercato di giocare all’attacco. E allora meglio accontentarsi. Ma così il titolo si allontana sempre più.
Andrea Locatelli – voto 9 – Un weekend in grande crescendo, che ha mostrato come il suo periodo di apprendistato in Superbike sia ormai giunto al termine. Settimo in Superpole, in gara1 ha fatto vedere che poteva stare con i primi. Nella gara veloce gli hanno scippato il podio quando stava già festeggiando. E allora in gara2 il bergamasco ha tirato come un matto sin dal primo giro, per essere sicuro di salire su quel podio che aveva solo annusato poche ore prima. Certo una rondine non fa primavera, ma la padronanza del mezzo che ha dimostrato ad Assen fa ben sperare per il proseguo del campionato.
Chaz Davies – voto 6,5 – Salva il suo weekend con il quarto posto in gara2, ma in precedenza aveva mostrato i consueti limiti. Solo tredicesimo in Superpole e poi due gare in rimonta concluse al nono posto. Ci aspettavamo una stagione diversa da chi vorrebbe dimostrare che in Ducati si sono sbagliati a sostituirlo.
Michael Ruben Rinaldi – Voto 6,5 – Il giovane italiano del team Aruba va a corrente alternata, ma non sempre per colpa sua. Fa bene in Superpole, ma poi cade in gara1. Si rifà nella Superpole Race, ma una gomma fallata lo tradisce in gara2 e lo costringe a stringere i denti per arrivare in fondo. Fare il pilota ufficiale non è facile e farlo con la Panigale V4 lo è ancora meno. Lui però è un osso duro e continuerà ad impegnarsi al massimo per meritarsi la riconferma.
Alvaro Bautista – voto 5 – Due cadute in tre gare sono troppe per un pilota esperto come lui. Certo la sua Honda non lo aiuta, ma il quinto posto ottenuto nella gara lunga di domenica dimostra che, anche se a fatica, qualche buon risultato si può raggiungere anche con la nuova Fireblade.
Alex Lowes – voto 5,5 – Se non cade fa sesto o settimo. Non sarebbe male per un privato, ma lui corre nel team campione del mondo. Ripete in Kawasaki i risultati che otteneva in Yamaha. Un buon pilota, ma forse la casa di Akashi farebbe bene a far crescere un giovane di talento per il dopo Rea, anziché puntare su piloti che non dimostrano di poter avere un futuro.
Michael Van der Mark – voto 6 – Se non sta con i primi nemmeno ad Assen allora si deve preoccupare. Sulla sua pista di casa l’olandese nei due anni precedenti era sempre salito sul podio. Questa volta ci è andato vicino solo in gara1 ma poi è caduto nella gara sprint ed ha chiuso solo sesto in gara2. Paga la scarsa competitività della BMW, ma davanti al suo pubblico ci aspettavamo facesse qualcosa di più.
Tom Sykes – voto 5 – Tempi duri per il simpatico Tom. I suoi risultati di Assen fanno pensare che quella di Donington sia stata solo una parentesi favorevole per la BMW, ma che la M1000RR non abbia ancora imboccato la strada che la possa portare a competere con le altre moto ufficiali. Il suo weekend è stato condizionato dal problema tecnico in Superpole che lo ha costretto a partire penultimo nelle prime due gare. Nella terza è partito più avanti, ma è caduto.
Axel Bassani – voto 7 – La pista di Assen non è facile da interpretare e Axel fa fatica a comprenderla in prova, ma poi in gara non sbaglia niente e centra sempre la top ten. E’ sempre andato a punti nelle gare lunghe, ed ha portato a termine tutte le 15 gare che si sono corse sino ad ora, comprese le Superpole race che non gli piacciono tanto. Non male per un debuttante che è anche il più giovane pilota della Superbike. Avanti tutta!
Tito Rabat – voto 4,5 – Arriva sempre undicesimo, a parte il ritiro per problemi tecnici in gara1. Non si vede luce infondo al tunnel e sia lui che il suo team si stanno avvitando su loro stessi. I casi sono due: o stanno insistendo su di una strada sbagliata, oppure questo è il reale valore del pilota spagnolo.
Garrett Gerloff – voto 4 – Cade spesso, e sempre nel momento sbagliato. La caduta in Superpole lo costringe a due faticose rimonte nelle prime due gare, che chiude al sesto ed all’ottavo posto. Poi in gara2 arriva come in fulmine alla prima curva, cerca di tenere la corda, ma si allarga leggermente e tocca Toprak che cade. Riguardando più volte il contatto si potrebbe anche parlare di un incrocio di traiettorie tra i due, ma non ha comunque senso rischiare così tanto subito dopo il via. Un errore che si somma a quello di Aragon dove quasi butta in terra Rea e a quello dell’Estoril dove ha tamponato e fatto cadere Rinaldi. L’americano deve trovare in fretta il suo limite perché rischia di rovinare il suo talento.
Ma le altre due gare?
Se vuoi sperare di vincere, devi pedalare un po di piu.
Rea non fa sconti