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HAT Series Pavia - Sanremo 2024

- Anche questa edizione ha segnato un altro pezzo di storia, quasi 500 chilometri di sterrati e asfalto tra Lombardia, Piemonte e Liguria, oltre 200 partecipanti da tutta Italia e estero, tanti ospiti e piloti professionisti: dall’infaticabile Nicola Dutto ai dakariani Gerini, Zacchetti, Catanese e Internò. Ospite d’eccezione Lin Jarvis

Un lavoro molto impegnativo per gli organizzatori che hanno tracciato oltre 1000 chilometri su 4 percorsi, stratagemma utile per non far passare oltre 200 moto sullo stesso percorso, ma anche per renderli diversi in base alle difficoltà e categorie, così che ognuno potesse in base alle capacità e moto, scegliersi il più adatto: Discovery il più semplice, Classic con pezzi più impegnati e la nuova formula Challenge con tratti più complessi e navigazione in cui le capacità dei piloti vengono esaltate, ma anche per soli 30 partecipanti.

Anche noi abbiamo partecipato e come sempre in tanti al rientro ci hanno chiesto molte informazioni e curiosità, all’ora perché non provare a dare qualche risposta?

In quanti si può partecipare?
Si può partecipare a seconda della categoria a cui ci si iscrive da soli o team di 3-4, sicuramente è importante formare un gruppo con lo stesso passo, sia per potersi aiutare in caso di forature o inconvenienti, ma anche per condividere e raccontarsi l’esperienza vissuta, da quest’anno 30 piloti hanno partecipato anche singolarmente nella formula: HAT Master Challenge, un percorso di oltre 450 km con controlli orari di passaggio, prova su enduro park e tratti da percorrere senza traccia GPS. Una sfida per misurare le capacità di guida, di navigazione e resistenza.
A suo modo per ognuno può essere una piccola o grande avventura, non importa se la prima volta si sceglie il percorso più easy, è comunque un’incredibile esperienza di vita, quando si è tutti stanchi, affaticati, impolverati, vestiti da moto ci fa sembrare molto più vicini, simili, senza differenze sociali o etniche tutti uniti dalla sola passione.
Sempre pronti ad aiutarsi e quasi a renderci orgogliosi quando con un nostro attrezzo o fascetta o con chissà quale marchingegno inventato nell’officina del nonno, riusciamo a rimettere in moto l’amico incontrato sul percorso, cosa che nella vita comune non capiterebbe mai, forse anche questo è uno dei miracoli delle HAT SERIES! Un mondo che vorremmo: generosità e diponibilità verso tutti!

Con che moto partecipare?
Le moto sono ammesse praticamente tutte, mono e bicilindriche, tranne che per la categoria Vintage che devono essere immatricolate prima del 1994, inutile dirlo, in regola con il codice della strada compresi gli scarichi omologati, su questo l’organizzazione è sempre stata molto attenta, fin dalla nascita delle HAT hanno messo come priorità il rispetto delle regole, chiedendo sempre autorizzazioni con molta attenzione ai territori toccati, ma anche alle zone abitative per non creare disturbo o disagio e soprattutto per l’HAT Sanremo Sestriere, di cui una parte si svolge in notturna, pensare di disturbare con moto “smarmittate “ non sarebbe ammissibile e poi perché continuare ad essere additati, meglio lasciare sempre un ricordo positivo al nostro passaggio giusto?
A questa Pavia Sanremo comunque abbiamo visto davvero tutta la produzione degli ultimi 30 anni, dagli instancabili mono Honda XR, Suzuki DR400, KTM 640 o 690 fino all’antica Guzzi degli anni 50 forse la più datata nella storia delle HAT, ma anche bicilindrici passati come Africa Twin 650 che parevano appena uscite dai concessionari o i primi Transalp e ancora diversi Kappa 950/990. Poi degli ultimi anni praticamente tutta la produzione sia con cerchio da 21 che 19.
Noi ormai da anni abituati al DCT delle Honda Africa Twin non molliamo questa incredibile ma anche endemica comodità del cambio automatico a doppia frizione, che al di la degli scettici che ancora non l’anno provato, la possibilità in off nel brutto in salita con pietre e fango non rischiare di spegnere la moto senza dovere pelare la frizione con il rischio che la moto si spenga proprio nel momento cruciale mentre si passa l’ostacolo, che poi potrebbe anche mancare l’appoggio a terra con il piede in caso di spegnimento, è davvero qualcosa di unico! Solo utilizzandola a fondo ci si può rendere conto.
Poi la nostra con sospensioni elettroniche può essere davvero rapido cambiare le infinite regolazioni a seconda della tipologia di percorso, con passeggero o l’aggiunta di bagagli.
Molto importante in off il setting del traction control, sulla CRF1100 sono previsti 7 livelli noi lo tenevano sul 2 o 3 la moto non taglia in salita anche con pietre o fango e allo stesso tempo si riesce anche ad avere una derapata controllata, importante è disinserire l’anti impennata che ha 3 livelli, se tenuto per qualche secondo il cursore premuto lo si può azzerare totalmente, in off spinto in salita noi lo tenevamo azzerato come anche l’ABS sulla sola ruota posteriore!
Ovviamente per tutte le moto moderne, che hanno davvero molti sistemi per migliorare la sicurezza su strada, quando si è in off vanno considerati e giustamente regolati in base al terreno e propria guida!
E’ anche importante verificare capacità serbatoio per i mono che solitamente hanno meno capienza degli altri, l’organizzazione ben segnala le stazioni di servizio sulle tracce, ma quando si è incerti se metterla oppure no, prima di affrontare un passo in salita meglio una fermata in più che rimanere a secco, i vostri amici potrebbero odiarvi se rimanete a piedi dopo che pure ve l’avranno detto, quanto volte avrete sentito: “ Ma no ce la faccio ancora sono a metà” E poi alle ricerca disperata di un benzinaio in mezzo al nulla!
Utile anche sono gli attrezzi da portare con se, magari selezionati apposta per la serie di dati o brugole della propria moto, così da ridurre pesi ed ingombri, poi le solite fascette, vari nastri, molto importanti le cinghie sia per un eventuali micro traino in zone disperse ma anche la moto scivolata anche in soli pochi centimetri giù in un fosso, ma anche solo per bloccare un micro bagaglio di cui si sono danneggiati gli agganci sulla moto.
Anche acqua e mini-pronto soccorso sono sempre utili!
L’organizzazione porta i bagagli più ingombranti e pesanti dalla partenza all’arrivo di ogni tappa, poi con se è bene utilizzare borse morbide che anche con vibrazioni prolungate e sollecitazioni non si danneggiano, noi avevamo le SW-Motech, all’anteriore sul serbatoio per metterci le action cam, in quella posteriore con attrezzi, fascette, kit pronto soccorso e mini compressore, su questo particolare conviene soffermarsi un attimino. E’ importante la qualità ma anche come saperlo utilizzare per una riparazione di un tubeless e dove collegarlo per alimentarlo. Ai tempi me l’ho consigliò il gommista di fiducia Marene Gomme molto qualificato anche sulle moto, che ai tempi mi spiegò su come riparare un pneumatico, è importante non solo avere con se l’attrezzatura, ma anche e soprattutto saperla usare ed avere già provato prima in situazioni tranquille.
E poi non lesiniamo sulle gomme prima di una HAT gomme nuove gonfiate giuste non troppo bassi di pressione per avere più grip, non siamo in speciale, meglio non rischiare di bollare un cerchio o con chi con le camere di pizzicarle, lo scopo di questi viaggi avventura non è arrivare primi, ma giungere alla meta senza imprevisti godendosi compagnia ma anche luoghi che mai avremmo visto!
Come versioni stiamo su pneumatici 70 -80% off e 20% stradali, se tutto asciutto pietre e ghiaia potrebbe anche dare bene anche un pneumatico intermedio, ma se comincia a piovere o nei giorni precedenti il meteo non è stato favorevole, allora una gomma fa davvero la differenza nel fango ed erba bagnata, soprattutto su mezzi con pesi oltre i 200 kg!
Noi eravamo equipaggiati dei Continental TKC 80 che tutti ben conoscono, robusti durevoli e sia su pietre e fango ci hanno aiutato, poi è sempre il pilota e la guida che fa la differenza, il bicilindrico Honda con un filo di gas ti porta via dappertutto. Certo è che se ogni curva la si vuol fare full gas derapando e frenata allo stesso modo, qualunque gomma non durerà, ma qui si deve imparare a guidare puliti e poi non dimentichiamo dietro di noi può esserci un amico che non gradisce certo le pietre su fari o mascherina! E poi attraversando piccoli comuni raggiunti da soli strade sterrate è bene passare silenziosi senza alzare troppa polvere, ma dobbiamo dire il popolo dell’HAT ha imparato a frenare l’esuberanza e beneficiare di un saluto contraccambiando l’abitante locale, a volte basta davvero poco, un’alzata di mano a gas chiuso e già si è visti in modo diverso!
Oltre la moto c’è poi da curarsi bene l’abbigliamento, sicuramente serve assolutamente quello tecnico, stivali cross/enduro, protezioni complete schiena gomiti spalle ginocchia, possono essere utili anche 2 paia di guanti in caso di molta pioggia e 2 mascherine per la guida notturna. Anche un’antipioggia almeno la giacca utile anche in caso di guida notturna o in alta quota per proteggersi dal freddo. Alla Sanremo Sestriere nei passaggi alle 4-5 del mattino sopra i 2.000 mt può essere freddino con nuvole basse o con pioggia. Diciamo che una tuta completa 4 season come es. quella che avevamo noi la Bogotà Alpinestars-Honda multistrato, può assolvere ogni evenienza, le molte tasche diventano utili per sistemare ogni cosa, come anche la moltitudine di prese d’aria offrire un utile ricircolo rendendo la guida più piacevole.

Vuoi portarti a casa un ricordo dell'evento? Sei un video o fotoamatore?
Il nostro cervello ha grande capacità d’immagazzinare ricordi che per tutta la vita ci accompagneranno e tante volte nei momenti più tristi ci aiuteranno a rialzarci ma allo stesso tempo a ripartire più forti di prima, ma per un’avventura come questa da mostrare agli amici ai propri figli quando cresciuti, è assolutamente necessario avere con se qualcosa per riprendere durante la guida impegnativa in off o anche cristallizzare il passaggio più estremo degli amici.
Allora scendono in campo le action camere e le fotocamere Mirrorless di piccole dimensioni come la Nikon Z30 con ob 16-50 Vr facilmente occultabile nella tasca della giacca, poi per immagazzinare tutti questi file e liberare lo spazio su Pc e smartphone, un’ottima soluzione sono le nuove SSD di Lexar. Con questa nuova tecnologia si possono direttamente collegare anche alla presa del telefono così da ridargli spazio interno e renderlo più veloce, noi avevamo la Lexar SL500 da 1 TB ultraresistente e compatta risulta l’ideale in condizioni estreme, con un infinito spazio per foto e video dalle dimensioni come un bancomat appena più spesso di pochi mm.
Come Action Cam utilizzavamo le DJI Osmo Action 4 con l’APP DJI Mimo, con cui si collega rapidamente al cellulare ed è possibile scaricare anche solo in parte il video che ci interessa e condividerlo rapidamente, poi essendo water-proof a 18 mt. anche in caso di pioggia o guadi non patisce nulla, lunga durata della batteria da mattina a sera e poi semplicissima nell’utilizzo, con il tasto rec lei si accende allo stesso tempo, per fine registrazione e spegnimento stessa cosa.
Come attacchi ne esistono un’infinità, ed anche posizionamenti, molti scelgono il casco, ma in quanto omologato senza oggetti esterni fissati, forse merita un posto diverso.
Ora un po' tutte le moto adventouring di serie o come accessori hanno diverse protezioni e punti favorevoli per il montaggio, anche alla nostra Honda non mancano, con gli agganci Smallrig molto economici ma anche efficaci ci siamo trovati sempre bene, poi dipende anche dalla qualità della action cam in grado di tagliare vibrazioni ma anche la correzione dell’orizzontale, su questo le DJI sono eccezionali.
Un discorso poi particolare è quello delle Action Cam INSTA 360 in questo caso avevamo la X3, la grande ed endemica caratteristica di questi prodotti e la capacità di una ripresa a 360° che è in grado di eliminare il bastone a cui è fissata, dando l’effetto che la ripresa venga realizzata in esterno da altri, ovviamente la funzione 360° può essere eliminata e utilizzata in modalità lente singola, quindi come una normale action cam.
Risulta poi importante con il 360° la post-produzione, in cui si va a selezionare le porzioni d’inquadrature che s’intende privilegiare, naturalmente con app dedicata sia per smartphone dal nome INSTA360 che PC INSTA Studio ovviamente free!
Per entrambi è importante la verifica attenta di un buon fissaggio, ma allo stesso tempo che non crei pericoli o impedimenti alla guida per voi e gli altri, aste troppo sporgenti, rischi di perdita per fissaggi poco stabili.
E’ poi utile anche la verifica di autorizzazione all’utilizzo in circuiti, autodromi o situazioni in cui potrebbero essere vietate, anche oltre confine.
Ed infine nei momenti di pausa può essere anche bello godersi il paesaggio, beneficiando della flora e fauna di cui si è circondati nelle zone più solitarie, un piccolo binocolo può sempre tornare utile come il Nikon Sportstar EX 10x25 water proof e tascabile, sempre pronto anche a controllare da lontano percorsi da esplorare, ma anche riconoscere da lontano l’amico che con ansia si sta attendo rimasto attardato.

La navigazione?
Partiamo dal fatto che l’organizzazione a pochi giorni dalla partenza invia dei file GPX, quindi l’apparato che si utilizzerà dovrà essere in grado di aprirli e renderli visibili, ora tutti gli smartphone sono in grado di leggerli con le varie app, ma sicuramente avere il telefono sul manubrio per ore sotto al sole con vari rischi di urti cadute e surriscaldamento, può non essere la cosa più sicura! Sicuramente un tablet rugged come ad es. Hugerock X70 può essere una soluzione, naturalmente i vari Garmin dall’XT o il Montana 700 o 276CX sono sempre un riferimento, l’importante verificarne i cablaggi d’alimentazione non il giorno della parenza, ma avere ampiamente collaudato che anche dopo lunghi tragitti in off soggetti a vibrazioni o acqua così che sorgano problemi durante l’ HAT, trovarsi nella notte con il navigatore scarico perché finita anche la batteria interna non è il massimo. Anche gli attacchi e l’inclinazione devono essere considerati con guida in piedi.
Poi la navigazione una volta che le tracce sono caricate nulla di difficoltoso, basta seguire la linea sul display e i vari suggerimenti segnati precisamente dall’organizzazione, ristori, punti rifornimento, eventuali tagli su asfalto etc…l’importante è prendere dimestichezza prima di un HAT!

Quali capacità di guida e resistenza alla fatica ci vanno?
Occorre essere onesti con se stessi, prima di pensare alla partecipazione di una HAT bisogna almeno avere la capacità di stare diverse ore sulla moto e avere una discreta capacità di affrontare strade sterrate.
Per la formula Discovery la categoria con percorso più semplice rispetto alla Classic, non ha nulla di complicato, poi è chiaro, la moto facile, leggera, può essere meno stancante.
Utile è sempre essere in forma fisica, riposati prima della partenza e svolgere normalmente attività motorie e poi se proprio si è stanchi e la concentrazione viene a mancare, ci si riposa o alla peggio si taglia una parte e ci si avvicina in maniera agevole alla meta.
Poi utili sono le uscite settimanali con gli amici, già con una certa pratica, o le varie scuole di fuoristrada che di certo in Italia non mancano!
Lo scopo di partecipare a queste avventure è sempre arrivare sani, con la propria moto, con gli amici, non primi!
Vivere un’esperienza per arricchirsi di emozioni, ricordi e momenti indelebili che dovranno accompagnarci per tutta la vita, a volte basta poco essere felici! Non dimentichiamocelo.

Non rimane che stare connessi sul sito di Over2000Riders per iscriversi ai prossimi appuntamenti HAT, Sanremo Sestriere (6-8 settembre) con ancora tanta avventura, ma ricordate sempre, ben equipaggiati e prudenti, rispettando luoghi e abitudini locali così da essere sempre ben voluti da tutti.

Buon viaggio.
Fabrizio Gillone

Prodotti e accessori utilizzati

Moto: HONDA AFRICA TWIN CRF1100L ES DCT
Casco: CASCO SCHUBERTH E2 EXPLORER BLU
Giacca: HONDA BOGOTA PRO DRYSTAR JACKET ICE GRAY BLUE BRIGHT RED
Pantaloni: HONDA BOGOTA PRO DRYSTAR PANTS ICE GRAY BLUE BRIGHT RED
Guanti: HONDA SMX Z DRYSTAR GLOVE BLACK BRIGHT RED
Stivali: Alpinestars Stivali Tech 7
Fotocamera Mirrorless: Nikon Z30 ob 16-50 VR
Binocolo: NIKON SPORTSTAR EX 10X25 Water Proof
Action Cam: DJI Action 4
Accessorio staffa montaggio action: Smallrig
Action Cam 360: INSTA 360 X3
Memory: Lexar SSD 1 TB
Navigatore: Garmin Zumo XT
Borsa posteriore: SW-MOTECH ION S
Borsa posteriore: SW-MOTECH Drybag 180
Borsa serbatoio: SW-MOTECH PRO Micro

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