Planet Explorer 14: Italia - Trentino Alto Adige
La tappa di trasferimento del day 2 è senza dubbio una delle più importanti e impegnative, visto che dobbiamo attraversare l’Italia da ovest a est nel suo punto più esteso, lasciando così le Alpi in Val d’Aosta per finire sulle Dolomiti in Trentino.
Una tappa che ci porta via, solamente di guida pura e in buona parte autostradale: 6 ore per percorrere i 520 chilometri che separano Aosta da Colfosco.
Ed è proprio da Colfosco che inizia la nostra seconda tappa. Abbiamo scelto questa località meno famosa di Corvara, che si trova appena sotto, perchè Booking ci ha proposto qui l’hotel più conveniente in rapporto prezzo/qualità servizio.
Ci fermiamo al Garni Reutlingen, e ancor prima di parcheggiare vediamo un casco che svetta sulla struttura e un cartello che dà il benvenuto ai motociclisti.
Entriamo dentro e troviamo poster autografati e cappellini di Valentino Rossi appesi ovunque. E una dry room pronta per asciugare il nostro abbigliamento che cola acqua da ogni poro! E come se non bastasse, c’è il sorriso e la simpatia di Andrea e Gabry che ci accolgono come fossimo in famiglia, offrendoci pure il pranzo!
Onestamente un benvenuto migliore per un motociclista era impensabile trovarlo.
Se il Trentino è una bellissima regione, le Dolomiti sono qualcosa di sensazionale, una perla di rara bellezza, uno spettacolo unico al mondo dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.
Sebbene siano posizionate a cavallo di tre regioni, quindi anche Friuli e Veneto, la parte più scenografica è sicuramente quella del Trentino, dove queste cime montuose svettano sovrane del cielo.
Solamente da giugno del 2009 sono state inserite da Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità per le loro particolarità gelologiche e paesaggistiche, uniche al mondo. E una delle caratteristiche che rende queste montagne così speciali è che sono composte essenzialmente di dolomia: una roccia che deriva essenzialmente dal minerale dolomite, una particolarità mineraria che conferisce alle Dolomiti quel colore pallido che le rende così affascinanti, e che dà origine a quel fenomeno denominato enrosadira, quando le loro cime, colpite dalla luce dell’alba o del tramonto, si colorano di un rosso intenso.
Ma il fascino di questa catena montousa delle Alpi orientali italiane è anche dato dall’imprevedibilità del meteo, capace di passare dal sole alle nubi in cinque minuti ed in altri cinque passare dalla nebbia alla neve. E noi, che abbiamo assistito in diretta a questa esagerata variabilità delle condizioni metereologiche, possiamo dire che se da un lato ti affasciano, dall’altro ti soprendono, specialmente se ti trovi in sella ad una moto!
Ma per un motociclista credo esista ben poco che vada oltre al piacere di guidare una moto sulle strade delle Dolomiti che si inerpicano come tante serpentine fra valli e valichi, salendo dai 1.500 ai 2.500 metri in quindici minuti fatti di curve, tornanti e pura emozione.
Passo Gardena, Passo Sella, Passo Pordoi, sono uno più bello dell’altro e tutti racchiusi nell’arco di poche decine di chilometri: avremmo voluto aggiungerci anche Falzarego e Giau, che conosciamo, ma il meteo ha davvero fortemente condizionato questa seconda puntata, lasciandoci pure due giorni chiusi in hotel. E dire che eravamo arrivati con il sole pieno!
L’Africa Twin è sicuramente fra le moto più adatte per “scalare” le Dolomiti, il tiro corposo già ai bassi regimi del bicilindrico parallelo la rende fluida e ben gestibile nei tornanti più stretti senza dover ricorrere a cambi di marcia continui, poi la versione 2020 di questo modello offre una gestione molto rapida delle mappature anche via touch-screen dall’ampio display sul cruscotto, per cui si può facilmente intervenire sulla modalità di guida preferita, e soprattutto più adatta alle condizioni del manto stradale.
Una cosa è certa: per chi non le avesse mai viste, le Dolomiti sono una destinazione top, da primo posto nella lista dei desideri, assolutamente da visitare, da ammirare con gli occhi e da vivere con il cuore. E non solamente una volta nella vita…
Testo e foto di Luca Bracali
Video Francesco Mazzei, Francesco Pierini