Planet Explorer 5 Marocco: quinta puntata
Zagora - Tinghir: 266 Km
Certo che Zagora è proprio strana! Ci venni per la prima volta 18 anni fa e mi apparve come una città polverosa del profondo sul Marocco, come tante altre del resto. Ricordo anche che dopo un giorno di auto, arrivammo a scendere e per poco non restiamo soffocati. Erano 38 gradi alle 21 sera. Oggi, quando ho rimesso piede a Zagora dopo tutto questo tempo, ho dovuto leggere due volte il cartello per essere certo di non aver sbagliato destinazione. Folle di giovani come a Beverly Hills, luci e traffico a volontà. E come temperatura una trentina di gradi in meno rispetto a quel luglio incandescente...
Fu da qui, da questo celebre avamposto carovaniero, che nel 1591 i Sauditi lanciarono la loro spedizione alla conquista di Timbouctu e, sempre da qui, ha avuto origine quel cartello che è un po' divenuta l'icona di questo luogo appunto: "Timbouctu, 52 giorni di cammino". Nella sua indole Zagora resta per vocazione una stazione commerciale anche se l'ago della bilancia si sta lentamente spostando verso il turismo. Non a caso si trova in mezzo alle regioni più belle del Marocco, incastonata fra valli e deserti.
La valle del Draa, che segue il corso dell'omonimo fiume, è formata da un sottile strato di acqua che proviene dall'Alto Atlante e che in alcuni punti da vita ad oasi rigogliosissime. Anche le montagne che lo disegnano sono un piccolo capolavoro della natura ed i colori che assumono alle sera, pochi minuti prima del tramonto, sono un qualcosa più di unico che di speciale. Per chi volesse invece scoprire il deserto, la sua infinità bellezza ed immensità e poterselo gustare lentamente ma non avesse tempo di andare fino a Merzouga, da Zagora in meno di due ore siamo letteralmente in un mare di sabbia!
Certo che Marzouga è tutta un'altra cosa, ma proprio per la sua estensione è molto più dispersivo e quindi meno raccolto e visitabile per chi scegli escursioni di 1 o 2 giorni. M'hamid è un'oasi solitaria, chiusa al turismo fino al 1990 per tensioni un po' troppo elevate fra Marocco ed Algeria. Adesso è una zona tranquilla tanto che vi hanno inserito in un contesto assolutamente "green" alcuni campi tendati e sono possibili escursioni a piedi o su cammello. Ma noi che siamo centauri nel cuore, sebbene la Crossrunner fosse equipaggiata con pneumatici stradali, una capatina ce l'abbiamo fatta lo stesso! Pratico ed immediato il pulsante per il disinserimento del traction-control e robustissima la frizione che, sebbene qualche maltrattamento di troppo, è esente da fading. E dopo una giornata brillante, trascorso più in fuori che in strada adesso come ricompensa ci toccano 240 chilometri di asfalto per raggiungere la prossima destinazione. Cari amici continuate a seguirci!
Luca Bracali
Il video della quinta puntata