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A Stoner l'ultima sfida precampionato

- L'ultima pole "platonica" prima dell'avvio del mondiale va a Stoner (Ducati). Gli italiani: secondo Rossi, terzo Dovi, ultimo Sic e gambe all'aria Macho | G. Zamagni, Qatar
A Stoner l'ultima sfida precampionato

LOSAIL – Casey Stoner contro Valentino Rossi: le prove invernali si sono chiuse con l’ennesima sfida tra questi due piloti. Ed è stato l’australiano della Ducati a conquistare l’ultima platonica pole position, dopo che nei cinque giorni precedenti (quattro in Malesia e uno in Qatar) era stato l’italiano della Yamaha a dominare. Il distacco inflitto a Rossi (0"507) è piuttosto pesante, ma nel giudicare la prestazione dei due antagonisti non si può dimenticare che quella di Losail è la pista di Stoner, mentre qui Rossi ha sempre faticato.

Il distacco inflitto a Rossi (0"507) è piuttosto pesante, ma nel giudicare la prestazione dei due antagonisti non si può dimenticare che quella di Losail è la pista di Stoner, mentre qui Rossi ha sempre faticato


"L’anno scorso prendevamo un secondo e mezzo, adesso siamo molto più vicini e competitivi" è l’analisi di Valentino, che nel corso della serata ha anche dovuto abortire al 13esimo giro (su 20) un tentativo di simulazione gara, perché la gomma posteriore scivolava troppo a causa dell’umidità. Un problema, questo, che ha complicato non poco il lavoro dei piloti, con Nicky Hayden, Colin Edwards, Ben Spies e Casey Stoner caduti come pere, fortunatamente senza conseguenza, proprio a causa dell’umidità alla curva2. Una situazione così critica che sta creando qualche preoccupazione, tanto che Valentino è arrivato a dire: "E’ una situazione pericolosa, ed è poco intelligente dover aspettare fino alle 23 (per motivi televisivi, ndr) per gareggiare, proprio quando c’è più umidità. Bisognerebbe anticipare la partenza di almeno un’ora".

Una tesi condivisa anche dagli altri protagonisti, ma è naturalmente impossibile che il GP venga anticipato. Sarà quindi un’incognita in più da tenere presente per una gara dove il favorito d’obbligo è naturalmente Stoner, particolarmente soddisfatto della sua Ducati. La GP10 "E’ la migliore Desmosedici che abbia mai guidato" afferma convinto l’australiano, sostenuto nella sua tesi dal buon quarto tempo di Nicky Hayden, mai così vicino al compagno di squadra e, in più generale, ai piloti di vertice.

Così come Andrea Dovizioso, ottimo terzo. "Per fare il tempo – ammette il pilota della Honda – sono stato "tirato" da Rossi, ma sono comunque andato bene per tutti e due i giorni. I primi due rimangono lontani ma, come passo, in questo momento me la posso giocare per l’ultimo gradino del podio".
Quella di Dovi è una voce fuori dal coro in Casa Honda, perché tutti gli altri piloti si lamentano, e non poco, della RC212V.

"Non si riesce a guidare dice Daniel Pedrosa, solo 13esimo - il problema sono le sospensioni, con un pompaggio impossibile da controllare in ingresso e percorrenza curva".

Ancora più duro Marco Melandri, 14esimo e protagonista di una caduta pazzesca nei minuti finali, con il forcellone che si è accartocciato su se stesso, fortunatamente senza conseguenza per il pilota.
"La moto è un disastro – afferma Marco -: il motore è troppo brusco nell’erogazione. Le sensazioni sono quelle del 2008 quando ero alla Ducati".

Piuttosto avvilito Marco Simoncelli, ancora una volta ultimo, ancora una volta a terra.
"Qualsiasi cambiamento si faccia sulla moto, anche radicale, non cambia nulla: purtroppo non sento la ciclistica".

Per il resto, la giornata conclusiva dei test ha detto che Loris Capirossi e la Suzuki (quinto) hanno ancora da lavorare, al di là della posizione finale; che, questa volta, gli altri piloti Yamaha hanno faticato decisamente di più (Colin Edwards ottavo, Ben Spies decimo) e che per i debuttanti questa MotoGP si sta rivelando più ostica del previsto, anche se, a sprazzi, Aleix Espargaro (11esimo), Alvaro Bautista (12esimo) e Hector Barbera (15esimo) qualche spunto interessante l’hanno fatto vedere.

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