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Verso il DopoGP della Thailandia 2019: Che Marquez!

- Questa settimana usciremo mercoledì con il nostro programma. Quali temi tratteremo con Bernardelle e Zam? Eccoli qui: l’ottavo straordinario titolo mondiale di Marquez, la resistenza di Quartararo, tutto sulla gara di Buriram, le difficoltà della Ducati e poi Rossi che ormai appare in crisi

Stesso podio del San Marino a Misano, ma gara ben diversa: tutta di prestazioni, perché questa volta le gomme hanno lavorato bene fino alla fine. E la grandezza di Marc è stata sottolineata dall’atteggiamento: mai pago, anche se era aritmeticamente campione non si è accontentato e ha lottato fino al successo all’ultima curva.

Perché Vinales, che nel finale era il più veloce, ha perso tre secondi nella prima parte di gara? Perché la Ducati, che dodici mesi fa con Dovizioso aveva battagliato con Marquez fino all’ultima curva, quest’anno ha preso un distacco di 11 secondi? E Valentino Rossi, ultimo pilota Yamaha al traguardo della Thailandia, è finito in crisi tecnica? Unica consolazione, il successo del fratello Luca in Moto2.

  • kevin666
    kevin666, Stazzano (AL)

    Con le gomme che durano fino alla fine,sono altre gare,c'e' poco da dire e ci sono meno recriminazioni a fine gara.
    si possono sapere i tempi delle tre case o piloti per finire la gara tra lo scorso anno e questo?
    cmq si possono fare tutte le discussioni tecniche per altro fondate,ma senza rogne durata gomme,davanti come a misano ci sono i 3 migliori piloti del campionato.
  • JaeeP
    JaeeP, Roma (RM)

    Ripeto un concetto che ho già espresso ad inizio campionato: Le prestazioni della Yamaha sembrano inversamente proporzionali all'esperienza che ha il pilota sulla M1. Quartararo ha cominciato ad usare la M1, adattandosi alla moto e alle sue caratteristiche, cercando il meno possibile di fare il contrario, che poi è la stessa cosa che fa Marc Marquez. Le loro doti di guida fanno il resto.
    Rossi e, in misura minore, anche Vignales, usano il poco tempo delle prove (e spesso anche del Warmup...) provando e riprovando diversi set-up, alla ricerca di una assetto ottimale che semplicemente non esiste sulla M1. Non a caso, Rossi arriva (quasi) sempre a fare un tempo decente nelle FP3, all'ultimo passaggio utile. Ma non sempre riesce, e infatti quest'anno è dovuto passare per le Q1, diverse volte.
    Il modo per gestire il consumo della gomma posteriore della Yamaha c'è, ma per Rossi significa cominciare a lavorare su uno stile di guida diverso, ed un approccio alla guida della M1 totalmente diverso, "dimenticandosi" di ciò che ha imparato su quella moto, in tutti questi anni. Non sto dicento che è facile, solo che è necessario. Lo ha già fatto in passato, e, secondo me, ha la mentalità per farlo di nuovo.
    Poi, ovviamente, la Yamaha deve lavorare e dare ai suoi piloti ciò che oggi manca alla M1: un motore performante. Ma questa è un'altra storia.
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