DopoGP con Nico e Zam. Speciale test Qatar 2017
I verdetti dell’ultima tornata di test, sulla pista di Losail dove tra dieci giorni scatta il mondiale 2017, sembrano chiari: Vinales è una spanna sopra tutti gli altri, Rossi pare in crisi, Iannone pure, Ducati e Honda inseguono. Nel nostro DopoGP andiamo più a fondo con le analisi tecniche: perché la M1 2017 si adatta più a Vinales che a Rossi? L’ingegner Bernardelle sottolinea che la Yamaha è la moto che più si è evoluta, e poi spiega che Maverick sfrutta al meglio l’anteriore Michelin; ma dà tempo a Rossi ed è ottimista. E la Ducati? Tanti argomenti, la nuova carenatura, il DNA della Desmosedici, il feeling che Lorenzo sta lentamente trovando, la velocità del Dovi che però –sottolinea Zamagni- si aspettava di girare su un passo più vicino alla Yamaha. E le troppe cadute di tanti, tra i quali Marc Marquez che è solo undicesimo nei tempi eppure è fiducioso.
Il passo in avanti più importante lo ha fatto Aprilia, invece Suzuki sembra meno competitiva rispetto al 2016 (manca Vinales…) e Iannone non “sente” l’anteriore; e la KTM è impegnata a fondo ma nessuno in MotoGP fa miracoli. Questa è la categoria più complessa e difficile (e più bella, aggiungiamo noi) del motorismo.
Il GP del Qatar incombe, Vinales è il favorito numero uno, il nostro DopoGP è lo strumento giusto per analizzare sviluppi e prospettive del 2017.
Questi test mi hanno lasciato piuttosto perplesso; in primo luogo perchè se era facile prevedere un Vinales velocissimo credo che nessuno lo immaginasse così in palla da rivelarsi il dominatore del precampionato, soprattutto considerando le difficoltà che hanno incontrato dall'altra parte del box...
In secondo luogo proprio Le difficoltà di VR sono l'aspetto per me più sorprendente: ha un'esperienza ventennale nei gp, la squadra ed i tecnici di Iwata nel definire lo sviluppo della moto 2017 dovrebbero aver seguito principalmente le sue indicazioni (considerando che Lorenzo è partito) per cui me lo sarei aspettato molto più vicino al compagno di box, soprattutto in configurazione gara, ed invece ha sofferto in tutti i test.
Anche le sue dichiarazioni sono poco chiare: da un lato dice che la moto ha un gran potenziale poi però aggiunge di non poter tornare alla moto 2016 (perchè farlo se la 2017 è la più veloce!?)
In Quatar ha ribaltato l'm1 come un calzino senza cavare un ragno dal buco, ed il suo miglior tempo l'ha ottenuto dopo essersi ribaltato lui...costretto ad usare la seconda M1 fino a quel punto dimenticata nel box.
Questo mi fa temere che non abbia le idee poi così chiare, ma lui è Valentino e sono convinto che ci stupirà ancora una volta.
Anche le prestazioni di Iannone mi hanno stupito: a Valencia era andato subito fortissimo senza lamentare alcun problema, anzi elogiando le grandi doti ciclistiche della Suzuki ed in Quatar invece scopriamo che la moto soffre di chattering, ed ha impostazioni ciclistiche buone solo per Vinales...
Che dire della Ducati? È da quando Stoner li ha mollati che cercano di risolvere il problema di una moto che non gira come le altre, ma a sentire i piloti questa caratteristica, seppur mitigata, è ancora un elemento caratterizzante della moto di Borgo Panigale, eppure il progetto di Dall'Igna non ha nulla in comune con quello di Preziosi ( a parte il desmo a v 90).
Fanno molto ben sperare le prestazioni dell'Aprilia, che ha fatto un salto prestazionale notevolissimo dalla passata stagione: credo possano puntare ad entrare nella top five in qualche gp, sarebbe un gran bel risultato pergli uomini di Albesiano.
Honda credo che alla fine sarà sempre in lotta per la vittoria, anche se in questi test non ha fatto faville, ma MM venderà cara la pelle.
Come sempre capiremo i reali valori di moto e piloti dopo le prime gare...
Buon mondiale a tutti!