GP di Catalunya. Rossi: "Lotto contro i 3 più forti del mondo"
MONTMELO’ – Ambiva al podio, ma Valentino Rossi ha chiuso quarto: vista così la sua gara non può che essere considerata deludente, specie considerando che a Montmelò, in passato, ha sempre fatto una differenza mostruosa. Ma Valentino riesce a considerare il lato positivo del GP: i 5”874 subìti da uno strepitoso Jorge Lorenzo rappresentano il distacco più contenuto in questa stagione dal compagno di squadra. Per questo, Rossi considera soddisfacente la sua prestazione.
“L’obiettivo era salire sul podio, invece ho finito quarto: non posso quindi essere soddisfatto della posizione. Ma al di là di questo è stato un fine settimana quasi positivo, perché sono stato veloce in ogni sessione, qualifica a parte. In gara sono partito bene, ma non ho ancora trovato il miglior assetto e bilanciamento della moto, specie per i primi giri, quando sono in difficoltà soprattutto con l’anteriore: non posso entrare forte in curva come vorrei, i primi tre (Lorenzo, Pedrosa e Marquez, NDA) sono più veloci di me. Non di molto, 1 o 2 decimi, ma lo sono : bisogna lavorare sotto questo aspetto”.
Valentino spiega perché vede il bicchiere mezzo pieno.
“Stiamo crescendo costantemente: per esempio, rispetto a Jerez, dove avevo girato come i primi solo nella parte centrale del GP, questa volta ho perso solo nei primi giri, mentre qui da metà gara in poi ho girato come i primi (In realtà non è esattamente così, perché Rossi dopo 13 giri era a 3”6 da Lorenzo, diventati 4”0 al 19esimo, 5”7 al 23esimo e 5”874 al traguardo. E’ anche vero, però, che nel finale Jorge ha continuato a spingere per non farsi raggiungere dalle Honda, mentre Valentino si è limitato ad arrivare al traguardo, NDA). Alla fine, sono arrivato più vicino a Lorenzo rispetto al Qatar: là la posizione era stata migliore, ma, nel complesso, questa gara è stata più positiva, considerando che Jorge ha tenuto un passo mostruoso”.
Perché nei primi giri sei così in difficoltà?
“Si innescano tanti movimenti sulla gomma anteriore, sei sempre vicino a cadere, come è accaduto a Crutchlow (scivolato al sesto giro, NDA), se provo a spingere più forte diventa pericoloso. Il problema è sempre nell’assetto: a inizio stagione ho provato a utilizzare quello di Lorenzo, ma facevo moltissima fatica a guidare la moto. Adesso ci stiamo avvicinando a quello, ma ancora non riesco a usarlo: mi ci vuole tempo, vengo da due anni difficilissimi con la Ducati”.
Sottolinei spesso questo aspetto: i due anni in Ducati come hanno inciso? Si perde l’abitudine a spingere, a lottare per certe posizioni o che altro?
“E’ una questione di feeling con la moto: la M1 può fare cose che io ancora non riesco a fargli fare. In più, queste gomme sono molto differenti da guidare rispetto a qualche tempo fa. Sono questi i motivi, non è che ti disabitui a lottare per certe posizioni”.
E’ anche una questione di stile di guida?
“Non credo: Marquez tocca il gomito per terra in ogni curva, Pedrosa no, ma va forte uguale e anch’io so raddrizzare la moto come fanno loro. La verità è che i tre davanti vanno fortissimo, sono i migliori piloti del mondo, al vertice della loro carriera e della condizione mentale. Loro sono cresciuti ancora passo dopo passo, io sono un po’ più vecchio e faccio fatica. Ma non siamo lontani”.
Hai parlato della loro condizione mentale: hai pensato di chiedere aiuto a uno psicologo dello sport?
“Lo devi fare se ci credi. Io non ci credo”
mancio mancio manco pensi
mancio763122 e la ridicolaggine
Le prime gare del 2012 (4, perché a Jerez la gomma fu testata da Honda e da Le Mans in poi fu messa a disposizione, da Silverstone fu introdotta come unica soluzione) hanno dentro il Qatar che è un feudo Yamaha, Jerez neutrale, a Le Mans pioveva (poca aderenza, pro Yamaha con la gomma dura, meno con la morbida), poi Honda fino a Silverstone.
Da Jerez in poi Honda ha cominciato a testare telai, per cui la reazione è stata piuttosto veemente e rapida dal punto di vista tecnico.
l'alternanza degli hondisti davanti e la costanza di Jorge al secondo posto hanno fatto la fortuna del 99, ma se Stoner non si fosse spaccato, a mio parere avrebbe rivinto il mondiale.
La caduta al Sachsenring è uno di quegli eventi tecnicamente imprevedibili che nelle gare succedono: stesa curva del giro prima, staccata uguale, punto uguale, inclinazione uguale, per terra.
A tutti i piloti è accaduto di cadere senza poterlo prevedere e proprio quando era meno il caso di farlo... valentino ultima gara del 2006?
Sul punto che non rispecchia le prestazioni, be' sei tu che hai tirato in ballo i punti quale obbiettivo nelle gare e termine digiudizio delle performance del pacchetto moto pilota. Difatti, hai detto bene, le qualifiche non ti danno punti, ma nemmeno le gare te ne danno se non si è capaci di finirle...