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GP di Germania. Dammi un cinque!

- Cinque episodi che rendono indimenticabile il GP di Germania: eccoli in ordine crescente | G. Zamagni, Sachsenring
GP di Germania. Dammi un cinque!

 

CINQUE: IANNONE NE PASSA DUE

All’inizio del terzo giro, Andrea Iannone è quinto, ma alla prima staccata infila prepotentemente, ma con grande correttezza, Simon e Smith, con un sorpasso difficilissimo, perché al Sachsenring la pista è stretta e la traiettoria praticamente obbligata. Poi, all’undicesimo passaggio, Andrea cadrà, ma il suo talento è indiscutibile.


QUATTRO: DOVIZIOSO SU SPIES

E’ il nono giro quando, sempre alla prima curva, Andrea Dovizioso infila ancora una volta Ben Spies, in questo caso senza che il rivale, in sella a una Yamaha ufficiale, possa lamentare qualsiasi problema. Davvero un bel sorpasso: Andrea, come ripete spesso, ha ancora dei limiti, ma non è certo uno che ha paura a forzare una staccata.


TRE: STONER SU PEDROSA

Dani Pedrosa, come al solito, parte a razzo, ma al secondo giro viene superato da Casey Stoner in una curva in salita, con la moto completamente piegata e al doppio della velocità: insomma, una manovra alla Stoner. Da applausi.


DUE: PEDROSA SU STONER

Spesso accusato di essere troppo rinunciatario e incapace nella sfida ravvicinata, Dani Pedrosa si prendere una bella rivincita infilando in staccata – sempre alla prima curva – il fortissimo compagno di squadra. Non è una frenata come un’altra, perché Casey, quando si accorge dell’attacco, prova a resistere, ma Dani frena fortissimo, finisce leggermente lungo, ma recupera in tempo la corda prima che Stoner possa replicare. E’ questo il Pedrosa che vogliamo.


UNO: ULTIMO GIRO DELLA MOTOGP

L’ultimo giro della MotoGP ha regalato spettacolo e adrenalina non solo per la vittoria, ma anche per la lotta per il podio e per il quinto posto. Davanti, Pedrosa e Stoner hanno fatto vedere il limite massimo di guida in MotoGP (con miglior giro della gara) e anche se Casey ha sbagliato, il suo tentativo di provare comunque a vincere è da rimarcare ed esaltare. Così come la tenace resistenza di Dovizioso che, di fatto, ha impedito a Spies qualsiasi attacco, e la caparbietà di Rossi, che senza le bandiere gialle per la caduta di Stoner avrebbe anche provato ad attaccare Bradl. Insomma, 82 secondi da brividi.
 

  • MeDDa
    MeDDa, Brugherio (MB)

    ...

    Mi sa che vi siete persi le dichiarazioni di Bradl a fine gara...
  • allemo73
    allemo73, Milano (MI)

    Rossi e l'ultimo giro

    Personalmente penso che quello che Rossi ha fatto a fine gara è semplicemente la dimostrazione della differenza tra un campione maturo e uno che spalanca il gas per andare forte. Non avendo un mezzo che gli permette di andare via Rossi ha gestito la posizione per tutta la gara… lasciando per lo più davanti gli altri del suo gruppo… ma… guarda che caso in vista della bandiera a scacchi se li è messi dietro. Naturalmente è un caso, ovviamente è stato fortunato….
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