Il GP di San Marino a Misano Adriatico crocevia del futuro, ma anche “vera rimpatriata”
Al GP di San Marino, il prossimo 19 settembre, si avrà un anticipo della MotoGP 2022. Perché Franco Morbidelli, che dovrebbe far rientro dall’infortunio proprio per la gara di casa, salirà per la prima volta sulla Yamaha M1 del Monster Energy Team, tornando a dividere il box con Fabio Quartararo; perché Andrea Dovizioso dovrebbe debuttare al suo posto, dividendo il box con Valentino Rossi nel team Petronas; perché Maverick Vinales debutterà in sella all’Aprilia. Assetti futuri che si vanno configurando, quindi, con il Marco Simoncelli World Circuit che, però, sarà anche teatro di una sorta di rimpatriata visto che saranno della partita, come wildcard, anche Michele Pirro con Ducati e Dani Pedrosa con KTM. Il nuovo che si va definendo, quindi, ed il vecchio che torna a reincontrarsi (e riscontrarsi), tanto che qualcuno, sui social, ha già sottolineato che “mancherebbe solo Jorge Lorenzo”.
In verità dovrebbe mancare anche Cal Crutchlow, i cui straordinari che Yamaha gli ha richiesto dopo la burrascosa separazione con Maverick Vinales dovrebbero finire proprio ad Aragon, anche se non è escluso che il britannico possa comunque scendere in pista come wildcard per testare alcune componenti della Yamaha 2022 su cui la casa di Iwata sta lavorando.
Al di là delle curiosità e dei suggestivi scenari, sono in tanti ad individuare proprio nel GP di San Marino anche la gara che potrebbe fornire qualche certezza per la lotta al titolo. Già prima di Silverstone, infatti, il campione del mondo Joan Mir aveva dichiarato che nel trittico Silverstone, Aragon e Misano si sarebbe con tutta probabilità incoronato il nuovo numero 1 e l’impressione è che una sentenza più o meno definitiva in questo senso potrà davvero arrivare dai cordoli del Marco Simoncelli World Circuit.
Già ho l'impressione (ma Chili per esempio dice la stessa cosa) che l'inversione del senso di marcia (2007) ha sicuramente avuto delle valide ragioni (che peraltro ignoro) ma che la Misano "vera" era l'altra, quando il curvone si faceva in accelerazione.
Poi io posso provarci quanto voglio ma non riesco a vederla all'altezza di Imola (o quel che ne resta dopo che è passato Tilke) e tantomeno del Mugello ma nemmeno di Vallelunga, che sono piste già più lunghe (salvo la laziale) ma il vero punto è che hanno dei passaggi "mitici" che Misano non ha.
E anche in quanto pista "piccola" (benché di 4,2 Km) le manca appunto un qualche cosa che sia unico, al contrario per esempio della maggior parte dei circuiti inglesi di secondo piano che hanno spesso infrastrutture striminzite e asfalti discutibili ma che ti lasciano quasi sempre dei ricordi anche quando lo sviluppo in Km è al minimo dei 2,5 Km necessari per avere l'omologazione internazionale.
Infine trovo esasperante il numero di infrazioni della famosa zona verde in qualsiasi circuito ma ho nettamente l'impressione che a Misano ogni anno si stabilisca il record della stagione, vuoi perché è stata tra le prime piste -credo- ad utilizzare l'elettronica per verificare la violazione, vuoi perché il pilotaggio a Misano non sembra presentare enormi difficoltà per i piloti del campionato del mondo che quindi finiscono per cercare i centesimi, il che non è né spettacolare né interessante.
Forse se la pista fosse più selettiva di suo -come per esempio il Mugello- avremmo semplicemente meno gente che va a cercarsi l'ultimo centimetro in uscita di curva.
Purtroppo è una pista lenta e in una pista lenta devi prendere tutto: non è certo nelle curve da quarta marcia che sfrutti tutto il cordolo in uscita ad ogni giro (basti pensare all'ultima curva prima del traguardo a Phillip Island...).
E' paradossale perché Misano ha tutto: l'ambiente, l'affluenza, le infrastrutture, la cultura dei motori, è in una zona turistica dove non si dorme mai... Ma le manca la pista.
Forse sarebbe l'ora che la Romagna ambisse a un impianto degno dei suoi piloti e questa volta se possibile bisognerebbe costruirlo sulle colline e non sulla spiaggia.
E nel caso in cui si facesse davvero (ne dubito ma...) assolutamente non chiedere consiglio a Tilke ma a quelli di www.studiodromo.it, che hanno fatto uno dei più bei circuiti nuovi degli ultimi anni: Rio Hondo.