Silverstone - Trasmette emozione. Grande rispetto per la sua famiglia. Consapevolezza di essere veloce. Senza essere arrogante. Parlare con Fermin Aldeguer ti fa capire tante cose: quanta determinazione, quanta voglia di stare davanti, quanta gratitudine nei confronti di chi l’ha aiutato.
“Devo tutto ai miei genitori e a Hector”, dice. Hector è Hector Faubel, ex pilota, oggi suo manager, uno dei primi ad aver creduto in lui. Poi è arrivato Luca Boscoscuro, che ripete da sempre: “E’ uno fortissimo, uno di quelli che fa la differenza”.
Le sue qualità si son viste subito, fin da ragazzino. “Vi racconto come sono arrivato al mondiale” dice nel podcast, con una non cruciale per la sua vita, seppure giovanissimo. “Avevo solo 15 anni, non capivo bene, ma sapevo che non avrei avuto un’altra possibilità”, svela. Dopo un finale 2023 stratosferico - quattro vittorie negli ultimi quattro GP - ci si aspettava un Aldeguer dominatore nel 2024, ma le prime nove gare sono andate un po’ diversamente.
Perché? E il mondiale si può ancora vincere? E come ha vissuto l’accordo con Ducati, come si è arrivati a quell’accordo? “Nella passata stagione sono stato a lungo in trattativa con il team VR46, poi Luca mi ha fatto capire che sarebbe stato meglio per me stare un altro anno in
Moto2. Ho capito, ma volevo a tutti i costi la MotoGP per il 2025 ed è arrivato a Dall’Igna”.

Tutto Fermin Aldeguer nella 174esima puntata di #atuttogas

Appuntamento a settimana prossima per una nuova puntata di #atuttogas.