Le dichiarazioni dei protagonisti del Mugello
SCARPERIA – E’ riuscito a essere protagonista anche dal letto dell’ospedale: inevitabile quando sei Valentino Rossi, il punto di riferimento del motociclismo moderno. Lungo il circuito, decine di scritte inneggianti il campione, dai colleghi tanta solidarietà e cartelli di ogni tipo. Come quello, ben studiato, esibito da Jorge Lorenzo: “Everyone can feel pain but not everybody can be a legend” (“Ciascuno può sentire dolore ma non tutti possono essere una leggenda”).
Lo spagnolo è andato addirittura oltre sul podio, indossando la maglietta gialla della VR46, la società di Valentino Rossi: secondo qualcuno un’esagerazione, secondo altri un bel gesto nei confronti di un rivale che Jorge non ama, ma sicuramente stima.
In ogni caso, il pubblico del Mugello ha apprezzato ed è naturalmente impazzito quando, prima del via, Rossi ha salutato i suoi tifosi dall’ospedale. Poco prima, Valentino si era collegato telefonicamente in diretta con Italia1.
«Ciao ragazzi, ciao a tutti: sto piuttosto bene. Ringrazio tutti quelli che al Mugello mi hanno dedicato degli striscioni, i piloti che mi hanno fatto sapere di essermi vicino: è sempre una bella soddisfazione. Sono stati momenti difficili, è stata una brutta caduta, ma ho scoperto di avere un buon rapporto con la morfina…
L’operazione eseguita dal professor Roberto Buzzi è andata benissimo: qui mi accudiscono come un figlio. L’intervento è riuscito, mi hanno rimesso la gamba in linea e inserito un chiodo. Domani (lunedì, ndr) farò un altro piccolo intervento per chiudere la ferita: ci vorrà tempo, ma ritornerò in forma. Ho rivisto l’incidente: dalle immagini fa “brutto”, ma, vi assicuro, faceva ancora più brutto dalla moto ed è stato critico vedere la gamba in quel modo. Sono stati momenti difficili, ho avuto paura, ma poi è andata meglio. Durante l’operazione ho dormito per un paio d’ore, mi sono svegliato mentre gli infermieri mi stavano ricucendo. Non vi preoccupate, farò tutto il possibile per tornare presto: adesso speriamo solo che nelle prossime gare non vinca nessuno…». Un genio, anche nel momento di difficoltà.
Poi, nel dopo corsa, tutti, chi più chi meno, hanno voluto dire qualcosa a Valentino. Anche Dani Pedrosa, splendido vincitore del GP d’Italia, uno che con Rossi ha sempre avuto un rapporto più che cordiale.
«In questo circuito – racconta la sua impresa – la moto è andata molto bene, anche se venerdì abbiamo dovuto lavorare parecchio per renderla più agile e meno pesante in inserimento. Ho capito che potevo prendere un po’ di vantaggio a inizio gara e per questo ho spinto subito: è una grande sensazione vincere di fronte ai tifosi di Valentino, spero siano contenti del mio successo.
Al campionato non penso, anche perché è difficile recuperare punti: Lorenzo è molto regolare e anche se io vinco lui, al massimo, fa secondo o terzo. L’inverno è stato molto duro, con tanti problemi alla moto: è molto importante essere tornato davanti. Abbiamo fatto un bel miglioramento, ma quando arriviamo in un altro circuito dobbiamo sempre ricominciare tutto da capo e abbiamo tanto lavoro da fare».
Poi il saluto a Rossi. «Ciao Vale, spero che l’operazione sia andata bene: tieni duro, sei un campione e sono sicuro che tornerai presto».
Jorge Lorenzo, che a fine gara ha ricevuto da parte di Davide Brivio i ringraziamenti di Valentino, si rammarica di non essere riuscito a tenere il passo delle prove.
«Mi sarebbe piaciuto vincere – afferma – e dedicare il successo a Vale: è stato strano non vederlo nel
paddock e in pista. Ma Dani ha fatto una gara perfetta, ha tenuto un ritmo incredibile, mentre io non ero nelle stesse condizioni delle prove. All’inizio Pedrosa non mi sembrava così veloce, pensavo di potergli stare vicino, ma poi, quando mi ha passato Dovizioso non c’è stato più niente da fare.
Ero un po’ in difficoltà e finire secondo in queste condizioni deve essere considerato un grande risultato: ho fatto 90 punti su 100 disponibili, non posso che essere soddisfatto».
Lo è anche Andrea Dovizioso, nonostante la vittoria del compagno di squadra, come è noto, il primo rivale da battere.
«Grazie a una nuova frizione – racconta – sono partito molto bene e nelle prime curve sono stato veloce: il 50% era fatto. Purtroppo è mancato l’altro 50%... Dani oggi era troppo forte, mentre Lorenzo è andato più piano del previsto: questa pista non mi è mai stata troppo favorevole e quindi il terzo posto è senz’altro positivo. E salire sul podio al Mugello è qualcosa di incredibile ed emozionante: mi vergogno un po’ a dire che
mi sono perfino commosso!
Purtroppo, per me, l’assenza di Rossi cambia poco, perché non mi sto giocando il mondiale: siamo sempre più vicini, ma dobbiamo fare l’ultimo passo per lottare per la vittoria. Ma non mi arrendo, bisogna continuare a lottare e continuare sulla strada che abbiamo intrapreso».
Per certi versi stupefacente il quinto posto di Marco Melandri, rimasto a lungo quarto, prima di essere infilato, nel giro finale da Casey Stoner.
«E’ stata una bella gara, anche se ho perso la battaglia per il quarto posto. Questa volta abbiamo faticato tantissimo in prova, molto più che in Francia: dobbiamo continuare su questa strada e arrivare sul podio prima possibile. Solo nel warm up abbiamo trovato un assetto competitivo per l’anteriore e per il motore: sicuramente io in gara rendo al 100%, ma in prova mi piacerebbe andare più forte. Noi fatichiamo sempre con le gomme nuove e dobbiamo lavorare sotto questo aspetto: questo risultato, deve essere un punto di partenza».