GP del Qatar. L'analisi di Livio Suppo
«E’ stato un GP particolare, con tanti colpi di scena, sia in prova sia in gara. La HRC avrebbe potuto vincere con entrambi i piloti, invece abbiamo fatto secondo e terzo. Complimenti a Lorenzo, è stato molto bravo a non mollare mai. Stoner ha patito per i crampi all’avambraccio, che l’hanno limitato molto, mentre all’inizio aveva un passo diverso dagli altri, come sempre fa in Qatar. Pedrosa non è riuscito a sfruttare l’occasione, ma è comunque stato molto bravo a salire sul podio, dopo prove difficili. In sintesi: i primi tre fanno una differenza bestiale: Dovizioso e Crutchlow, che comunque hanno fatto una bella gara, sono arrivati molto distanti (a 17”, NDA). Insomma, quei tre piloti fanno la differenza, al di là della moto».
Quanto è importante a livello psicologico la vittoria di Lorenzo a “casa” di Stoner?
«Secondo me non tanto: più che una gara vinta da Jorge è una gara persa da Casey. Lorenzo non ha bisogno di questo per essere forte psicologicamente, lui, Stoner e Pedrosa sanno perfettamente che il mondiale è una lotta tra loro ed è troppo presto perché una sola gara faccia la differenza».
Sembra che Honda e Yamaha si equivalgano.
«La penso anch’io così e, sinceramente, la situazione per me era simile anche nel 2011. In questo sport, la differenza la fanno sempre i piloti: noi quest’anno abbiamo perso Simoncelli e Dovizioso è passato alla Yamaha ed è solo per questo che la M1 a volte sembra addirittura meglio della RC213V».
Qual è il tuo giudizio sulla Ducati e sui suoi piloti?
«Come ho detto, è sempre difficile giudicare le moto prescindendo dai piloti. Togliendo i primi tre, quelli che io chiamo gli “alieni”, mi sembra che Hayden se la sia cavata discretamente, sia come passo gara sia come
miglior giro. La grossa anomalia, ovviamente, è Valentino Rossi, che fino a un paio d’anni fa faceva parte della ristretta schiera degli “alieni” e adesso non lo è più. Bisogna capire se Valentino non riesce proprio a trovarsi con questa moto, nonostante, mi sembra, in Ducati abbiano fatto di tutto per assecondare le sue richieste. A questo punto è chiaro che la motivazione è difficile da trovare: è sicuramente il momento più difficile della loro storia».
Una considerazione sulle CRT.
«Il debutto è stato positivo, considerando anche che quella del Qatar è una delle piste più sfavorevole alle CRT. Se la sono cavata tutti abbastanza bene, specie considerando che alcune moto, come quella di Michele Pirro, sono scese in pista l’altro ieri, ma sta girando già come i favoriti della classe, Edwards e De Puniet. Complimenti a Pirro e al Team Gresini che ha allestito una CRT in pochissimo tempo. Alla fine i distacchi erano simili a quelli che in passato prendevano alcuni piloti in sella a MotoGP con le quali non si trovavano bene, come, per esempio, Elias. Le tante criticate CRT, bene o male, riempiono la griglia e consentono ad alcuni piloti, come Pirro, di mettersi in luce».
derry73
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