Lorenzo «Le gare non saranno più come prima senza Valentino»
SCARPERIA – E’ stato il dottor Roberto Buzzi a operare Valentino Rossi all’ospedale CTO di Firenze e a inserire un chiodo e quattro viti nella tibia destra del campione, caduto rovinosamente durante le libere di sabato mattina. L’operazione, se non altro, sembra riuscita, ma adesso Valentino dovrà rimanere almeno una settimana in ospedale e poi iniziare un lungo recupero che, secondo i medici, sarà lungo dai cinque ai sei mesi.
I piloti, si sa, ci hanno abituato a recuperi da primato, ma, in ogni caso, ci vorrà parecchio tempo prima di rivedere Rossi in pista, che, presumibilmente, potrebbe tornare in sella a Brno, il 15 agoso: il mondiale, per lui, è finito, perlomeno dal punto di vista della classifica.
«Il campionato – sono state le prime parole di Jorge Lorenzo – perde una pietra miliare: le gare non saranno più come prima senza Valentino e tutti ci divertiremo di meno. E’ davvero un brutto colpo per tutto il motociclismo: forza Vale, i momenti negativi non durano per sempre».
Non è pimpante come al solito il pilota spagnolo, avvolto come miele da una tristezza che è calata sull’intero Mugello: l’atmosfera è davvero strana, quasi surreale e diventa difficile concentrarsi sulla corsa. Jorge l’ha fatto in pista, ma fuori parla quasi solo esclusivamente del compagno di squadra.
«Fino a oggi Valentino non aveva mai subito una brutta lesione e nelle libere ha avuto la sfortuna di essere
tradito dalla gomma fredda, come è successo a tanti altri piloti negli ultimi due anni: voglio parlare con i responsabili della Bridgestone, perché questo è un problema da affrontare.
Purtroppo, un campionato senza Valentino perde molto e un titolo senza di lui ha molto meno valore, anche se in questo momento ero davanti di nove punti e avevo già vinto due GP. Ho saputo della gravità del suo incidente alla fine delle libere: adesso deve avere grande coraggio. Ma lui è uno tosto, sono sicuro che tornerà come prima».
In ospedale con Valentino, oltre al Dottor Costa che ha assistito all’operazione, c’erano naturalmente mamma Stefania, papà Graziano, l’amico Uccio, la fidanzata, i responsabili della Yamaha, mentre fuori dalle mura si erano già assiepate centinaia di appassionati a sostenere, almeno moralmente il campione.