Marquez: "Incrocio di traiettorie, può succedere in volata"
JEREZ – Inevitabilmente, nella conferenza stampa di presentazione del GP di Spagna si parla di due argomenti: delle condizioni fisiche di Marc Marquez e del contatto tra lo spagnolo e Valentino Rossi.
«Dico sempre: questo è l’ultimo giro – Marquez ripercorre quanto successo sabato scorso mentre si allenava con la moto da dirt track -: poi, però, ne faccio un altro e un altro e un altro… Sono caduto e chi mi seguiva mi ha schiacciato la mano: poteva andare molto peggio, sono stato anche fortunato. Mi sono fatto male alle 14 e alle 18 il dottor Mir era già pronto per operarmi a Barcellona: sono stati davvero bravi. Adesso sto bene, bisogna capire come reagirà il mignolo sinistro (quello fratturato e sistemato con una placca in titanio e alcune viti, NDA), soprattutto in frenata e in accelerazione».
"ARGENTINA: GIA’ DIMENTICATO"
Se sull’incidente in allenamento Marquez mantiene comunque il tradizionale buon umore, su quanto accaduto a Termas De Rio Hondo è molto più serio, anche se Marc, come peraltro Rossi, sta ben attento ad evitare qualsiasi polemica.
«Probabilmente in quel punto facevamo linee differenti e nel cambio di traiettoria ci siamo toccati: questa volta sono stato sfortunato, ma la prossima volta potrebbe succedere ad altri (suona un po’ come una minaccia, ma il senso voleva essere: nell’ultimo giro può accadere qualsiasi cosa, NDA). Comunque è un episodio dimenticato, anche se mi è servito come insegnamento: la prossima volta agirò diversamente», dice il campione della Honda, per nulla pentito, però, di aver tentato di resistere in tutti i modi a un pilota in quel frangente molto più veloce di lui. «Io ho sempre corso così e continuerò a farlo: non cambio certo dopo la caduta dell’Argentina. Se dovesse ricapitare una situazione simile qui? Magari, sarei fortunato ad essere in scia a Rossi in queste condizioni…» svicola un po’ infastidito sull’eventualità di un nuovo confronto diretto con Valentino.
DOVIZIOSO: "QUI POSSIAMO CAPIRE IL NOSTRO POTENZIALE"
Sull’episodio c’è una certa “omertà” tra gli altri piloti, nessuno prende posizione: Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzzo, Cal Crutchlow e Bradley Smith, in conferenza stampa assieme a Rossi e Marquez, preferiscono sorvolare su eventuali responsabilità dell’uno o dell’altro. Per quanto riguarda il GP di Spagna, il Dovi lo affronta con grandi motivazioni.
«Le prime tre gare sono state speciali: siamo molto eccitati di essere a soli sei punti da Rossi. Questa non è mai stata una pista favorevole a me e alla Ducati: sarà una verifica importante per capire il nostro livello, se possiamo effettivamente lottare per la vittoria». Non solo per la singola gara, ma anche per il campionato: non lo dice, ma è palese.
Vale è un vecchio volpone, nel corpo a corpo solo il Sic gli poteva tenere testa, anche per questioni di stazza, ma soprattutto per come ragionavano tutti e due. Lui sa già che vincerà, gli altri provano a vincere, come un po' tutti. Anche Marquez ragiona cosi di solito, ma ha bisogno di fare ancora gavetta, quella che Vale ha già fatto molti anni fa.
Quindi quelli che dicono o scrivono che se Marquez mollava non sarebbe caduto per me dicono o scrivono solo metà della storia.
Marquez va forte ma credo tenda a sottovalutare gli avversari confidando troppo sulla sua tecnica di guida che intimorisce alcuni piloti.
è bene che faccia molta attenzione,alcuni piloti hanno più esperienza e non meno determinazione,tra questi Rossi che ha demolito altri grandissimi talenti prima di Marquez