Moto.it premia Pecco Bagnaia: sportivo dell'anno
Francesco "Pecco" Bagnaia. Campione del Mondo della Moto2, rookie in grande evidenza nei test di Valencia, nonché simpatico ed equilibrato nella nostra intervista ad EICMA assieme al compagno di squadra Luca Marini: quando si è trattato di eleggere lo Sportivo dell'Anno di Moto.it (premio che l'anno scorso è andato a Tony Cairoli) abbiamo avuto davvero pochi dubbi.
E pensare che la sua carriera avrebbe potuto andare in maniera molto diversa. Bagnaia, intanto, nasce a Torino nel 1997: provincia di grandi tradizioni motoristiche a quattro ruote, ma che nelle due ha dato pochino - noi ricordiamo Roberto Rolfo e poco altro - e non è sicuramente la più comoda, logisticamente parlando, per un giovane che voglia iniziare a correre in moto. La cosa non impedisce a Pecco di andare forte, fortissimo, su Minimoto e MiniGP, vincendo l'Europeo nel 2009. Poi passa alla PreGP, e nelle due stagioni successive, 2011 e 2012, passa per la fucina dei campioni del momento: il CEV, prima in 125 e poi in Moto3. E se uno vince le gare lì, come ha fatto Bagnaia, significa che sa andare forte.
Poi passa al Mondiale, con il Team Italia, a fianco di Fenati che poi ritrova l'anno successivo al Team Sky VR46. Una stagione difficile, quella 2014, con un compagno di squadra scomodo su cui si concentrano forse troppe attenzioni. Però Pecco sta zitto e dà gas, prende punti fin dalla prima gara e chiude il Mondiale 16° nonostante un gran botto ad Assen che gli fa saltare un paio di gare.
L'anno dopo cambia casacca, andandosene in Mahindra con il team Aspar, dove trova Jorge Martin. Bagnaia continua per la sua strada, crescendo nonostante quattro ritiri. A Le Mans arriva anche il podio, che al Mugello poi manca davvero di un soffio: un decimo e tre dal vincitore Oliveira, con cui poi si ritroverà a combattere per il titolo quest'anno, e solo tre millesimi da Fenati, che occupa il terzo gradino.
Il 2016 è l'anno buono, anche perché a nessuno è sfuggito che con la Mahindra è regolarmente il più veloce, e mica di poco. Sempre con la Casa indiana, sempre con Martin, sale sul podio già in Qatar, poi a Jerez e al Mugello dove stavolta è lui a vincere la volata: sei millesimi gli regalano il terzo posto davanti a Niccolò Antonelli. Poi vince ad Assen, arriva secondo a Silverstone e vince di nuovo a Sepang e chiude quarto il Mondiale.
Tanto vale passare oltre, quindi nel 2017 Pecco torna a casa, al team Sky VR46, dove trova ad attenderlo una Kalex per la Moto2. Sale sul podio - secondo - a Jerez, piazzamento che ripete a Le Mans dietro a Morbidelli, mentre al Sachsen e a Misano fa terzo e chiude quinto nel Mondiale. Stagione di debutto eccellente, che gli garantisce la riconferma. E poi, a febbraio, arriva la bomba: Bagnaia ha firmato per fare la MotoGP nel 2019 con il team Pramac.
Una mossa che appare un po' avventata da entrambe le parti, ma Bagnaia zittisce tutti. Vince in Qatar, ad Austin, a Le Mans e ad Assen, al Red Bull Ring e a Misano, a Buriram e poi a Motegi. E poi vince il titolo, con una gara d'anticipo, a Sepang. E il resto è storia recentissima.
Fin qui vi abbiamo raccontato, per sommi capi, perché lo riteniamo lo sportivo dell'anno. Ora si tratta di spiegarvi i dettagli: Pecco verrà a trovarci a Milano, in redazione, nel pomeriggio di mercoledì 5 dicembre, dove lo premieremo e... lo tartasseremo di domande con un'intervista esclusiva. Il tutto verrà trasmesso in diretta Facebook sulla nostra pagina, ma due fortunati fra voi lettori potranno partecipare dal vivo, visitare la redazione e incontrare con noi Pecco nei nostri uffici.
Come fare? Semplice: iscrivetevi alla nostra pagina Facebook e/o al nostro account Instagram, seguiteli con attenzione e proponeteci, in risposta ai nostri post che lanciano l'iniziativa, le due domande che vorreste fare a Pecco. Noi sceglieremo fra quelle più interessanti due fortunati lettori e follower, che saranno invitati a venire in redazione il 5 dicembre per partecipare alla visita, alla premiazione e all'intervista di Pecco!
Speriamo l'anno prossimo ce ne faccia vivere di belle in Ducati.
Francesco Bagnaia e Franco Morbidelli hanno 2 storie molto simili.
Nessun acuto "una tantum" da generare stupore ma una crescita costante e inarrestabile, fino ad ora naturalmente che fa bene sperare per entrambi.
Le loro storie sono tali che nessuno al momento può sapere quale sia il loro valore effettivo, nel senso che fino ad ora non vi sono stati segnali tali che possano fare intravvedere la fine della loro crescita.
Può veramente succedere di tutto, fino ad ora ogni volta che hanno avuto occasione di dimostrare il loro valore non hanno mai fallito un colpo.
Potrebbe pure succedere che i 2 giovani piloti italiani che il prossimo anno militeranno nelle squadre satelliti di Yamaha e Ducati possano ad un certo punto lottare al fianco dei propri compagni di marca che almeno sulla carta dovrebbero disporre ( tutti salvo Quartararo ) di moto più aggiornate delle loro.
Potrebbe succedere di tutto: che Bagnaia per esempio possa costantemente essere li a giocarsela con gli altri piloti Ducati, non dico che possa mettere dietro Dovizioso ma tutti gli altri si, almeno dalla terza / quarta gara in poi.
Morbidelli per non smentirsi dovrebbe essere costantemente alle spalle dei 2 piloti ufficiali, dando per altro l'impressione che con la moto giusta possa ben presto stargli davanti.
Se non succederà questo significherà che siamo davanti a 2 piloti buoni ma non dei fenomeni, molto semplice.
Fino a quando non saremo davanti all'evidenza è permesso sognare ed io preferisco essere uno di quelli.
Valentino Masini