GP del Giappone

MotoGP 2013 - Le pagelle del GP del Giappone

- 10 e lode per Lorenzo, la perfezione assoluta; 9 per Marquez, sbalorditivo; 6 a Pedrosa una volta dietro. Male Rossi e Crutchlow che arrivano a 4 | G. Zamagni, Motegi
MotoGP 2013 - Le pagelle del GP del Giappone


JORGE LORENZO VOTO 10 E LODE
Pole position, vittoria (rimanendo in testa dall’inizio alla fine), giro veloce: la perfezione assoluta, impossibile fare meglio. La sua gara è stata un misto di forza, coraggio, costanza, capacità di resistere agli attacchi di Marquez, concentrazione, velocità. Qualcuno ha detto: la sfiga di Rossi è che Lorenzo guida una Yamaha.


MARC MARQUEZ 9
D’accordo, è caduto ancora una volta (la 15esima stagionale), oltretutto di nuovo nel warm up, rischiando, proprio come a Silverstone, di farsi male alla spalla destra. Ma cosa vuoi dire a uno così, capace comunque di conquistare il secondo posto, nonostante venerdì non si sia provato, sabato si sia girato sul bagnato e domenica si sia corso sull’asciutto, senza che lui avesse mai pilotato prima una MotoGP a Motegi. E’ sbalorditivo.


DANI PEDROSA 6
Avrebbe dovuto essere la sua gara, perché correre avendo provato così poco è – o dovrebbe essere – un vantaggio per uno della sua esperienza. Invece, ancora una volta, ha preso paga dal compagno di squadra, da un ragazzino al debutto in MotoGP. Forte è forte, ma Lorenzo e Marquez lo sono molto di più.


ALVARO BAUTISTA 7
Un altro quarto posto, un altro risultato sicuramente positivo, ma un’altra prestazione non troppo esaltante, perché 19”755 sono tanti. E’ comunque un pilota molto costante e con quei tre là la davanti fare meglio di così è difficile.


STEFANI BRADL 7
Quattordici giorni dopo l’operazione alla caviglia destra, ottiene un risultato addirittura inaspettato: bravo. Il suo problema è che quando sta bene non è che poi vada tanto più forte.


VALENTINO ROSSI 4
Una partenza fulminante, un buon primo giro, poi due errori non da lui, come se stesse andando oltre il suo limite per provare a tenere il passo di Lorenzo. Così, una gara che avrebbe potuto essere molto positiva, si è trasformata in una da dimenticare: un’occasione persa.


CAL CRUTCHLOW 4
Dov’è finito il pilota di inizio stagione? Va bene l’infortunio al braccio destro, va bene che la sua Yamaha non è stata aggiornata con il “seamless”, ma tutto questo non giustifica una prestazione così incolore.


BRADLEY SMITH 5
Qui ha più attenuanti che da altre parti, considerando quanto poco si è girato. Ed è arrivato quasi in scia al compagno di squadra.


NICKY HAYDEN 7
Si impegna sempre al massimo, non si risparmia anche se la Ducati non gli riserva lo stesso trattamento. In qualifica, sul bagnato, è stato bravissimo, in gara ha battuto nuovamente il compagno di squadra: non gli si può dire niente.


ANDREA DOVIZIOSO 5
Ha perso la “sfida Ducati” anche a causa di un paio di doppiati che l’hanno rallentato, ma da lui ci si aspetta comunque di più.


ANDREA IANNONE 4
Male in prova, male in gara.


YONNY HERNANDEZ 4
Non pervenuto. Eppure potrebbe essere riconfermato.


YAMAHA 8
Ha vinto in Casa della Honda, ma il successo è merito quasi esclusivamente del suo straordinario pilota.


HONDA 8
Dopo due successi consecutivi, deve accontentarsi del secondo e del terzo posto, sulla pista teoricamente più favorevole. Incredibilmente, è stata più penalizzata dalla mancanza di prove, nonostante tutti i dati a disposizione.


DUCATI 5
Un voto in più del solito perché sul bagnato ha dimostrato di essere competitiva. Ma sull’asciutto è sempre notte fonda.

  • Brandon Alan Lee
    Brandon Alan Lee, La Spezia (SP)

    Fa piacere anche a me risentirci :-)

    Anche se non tutti andiamo d'accordo e ci si è incornati in discussioni. :-)

    Senza dover entrare nel profondo delle cose, sul trattamento Rossi/Stoner in casa Ducati ci sono state enormi differenze anche se i risultati "scarsi" ci sono stati per entrambi i piloti.
    Penso che tutti siamo d'accordo sul dato che anche Stoner nel biennio 2009/10 non poté lottare con i big per problemi di progettazione della moto, confermati poi nel periodo di Vale e Hayden con cadute fotocopia. La gp9/10 era una moto totalmente differente da quella che vinse il mondiale nel 2007 e che lo perse dignitosamente nel 2008, ovvero la gp7/8 con telaio a traliccio.

    La gp9/10 nonché mamma della gp 11/11.1 è una moto nata male ma più che altro è una moto che dal 2009 praticamente non ha avuto tutti questi grossi aggiornamenti in campo progettistico e mal si sposava con le gomme Bridgestone (coincidenza vuole che yamaha e honda vendono molte più moto di Ducati) e questo problema, di anno in anno ha aumentato progressivamente il distacco dai nipponici e lo svantaggio tecnico.

    La costante, a mio modo di vedere le cose, è la Ducati che forse per mancanza di finanze, forse per orgoglio, è rimasta ferma li, sperando di poter risolvere le varie falle della moto con delle semplici dita nel buco.

    Questo, per i piloti che hanno un carattere da campione e che vogliono a tutti i costi vincere, non è certo un bel modo di vivere in un team. Se uno si sente vincente ma vede che è tagliato fuori dalla lotta per altri motivi e non per mancanza di talento o perché viene battuto sul campo, fa andare un po' fuori di testa le persone.

    Ora capisco un po' di più Stoner, anche se per me ha lo stesso un carattere irascibile, capisco Melandri che ha un carattere da vittima, capisco Capirossi e Vale che hanno un carattere da leone.
    Non essendo all'interno del team non so come siano andate le cose ma penso più ad un limite che veniva direttamente da Borgo Panigale, mentre vedo Ducati racing affrontare il mondiale con le mani legate.

    Non so quanto faccia piacere sudare 7 camicie nei box per 4gg e vedere le moto arrivare dietro le clienti honda e Yamaha.
    Ma una cosa è certa, se tieni al tuo marchio, filosofia, progetto e vendite, non puoi imporre le cose a piloti come quelli sopra citati e non puoi permetterti un'altra stagione così, troppo troppo vicino alle crt che ormai stanno raggiungendo le prestazioni della rossa.
    Rischi di darti la zappa sui piedi.

    Stoner sapeva la situazione in Ducati quando se n'era andato e non fece altro che tirare frecciatine a Rossi e Ducati per 2 anni con l'unica differenza, non di certo piccola, che l'intera squadra del box Ducati che seguiva Stoner dal 2007, non c'era più per Rossi ma se ne andó in Honda. Sarebbe cambiato poco ma nessuno conosceva la moto, neanche il team manager.
    Penso che quando le cose non vadano bene per colpa di altri motivi, sia normale voler dimostrare che non si era il problema ma c'era altro dietro.

    Peró non mi risulta che abbia mai insultato il team e quella battuta alla moto la fece Nico, lui rise, ad evidenziare che la moto inspiegabilmente a tot gradi lo abbandonava rischiando di farsi del male senza carpirne il perché.
    Suggerì al team di rifarla infatti anche Preziosi si consultó con Furusawa per le specifiche, ma senza esito positivo (forse l'ennesimo no di borgo Panigale?).
    Ora da quel che si vocifera, Audi vuole rifarla da capo e forse sarà col deltabox.

    In conclusione, penso che Vale e team abbiano trascorso 2 anni belli assieme, mentre non andavano tanto d'accordo con i doppi volti dai sorrisi finti degli uomini che dirigevano da Borgo Panigale.
  • mancio763122
    mancio763122, Città della Pieve (PG)

    turconi

    ok però fai riferimanto alla storia delle gomme fresche della domenica mattina ,dai facciamola finita rossi ha vinto anche senza le gommine ,se poi stava bene agli altri ,guarda anche nelle classi minori le gomme "buone " le danno a quelli più bravi....eppure non ci sono tutti sti scandali...per la scelta di domenica direi che lorenzo è riuscito ad utilizzare una gomma e gli altri no sia lui che la sua squadra sono stati bravi a fare la scelta giusta direi che sono da 10 e lode peccato che potrebbe perdere il mondiale nonostante la sua moto sia un capello inferiore a honda ,o se vuoi meno versatile però lui se l'è cucita addosso (avrò scritto bene ero somaro in italiano)alla grande....
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