MotoGP 2015, GP di Brno. Le interviste ai piloti dopo la FP2
Brno – Jorge Lorenzo è a posto; Marc Marquez non è lontano; Andrea Iannone è pessimista, nonostante un ottimo risultato; Dani Pedrosa è sfiduciato e dolorante; Andrea Dovizioso è relativamente ottimista. Questa, in estrema sintesi, lo stato d’animo dei principali protagonisti della prima giornata di prove libere del GP della Repubblica Ceca. Ecco il loro commento.
LORENZO: “OGGI AVREI VINTO…”
«Quando abbiamo iniziato alle 10 era già caldo, figurarsi alle 14… E’ una situazione estrema, con poco grip sull’asfalto: la gomma anteriore va in crisi, come confermano le tante cadute. Nel pomeriggio sono stato più attento, ma il mio ritmo è buono e ho ancora margine di miglioramento. Nelle FP1 sono subito partito fortissimo, ma nella seconda uscita sono riuscito ad abbassare il mio crono di mezzo secondo, poi nelle FP2 ho cercato soprattutto di non fare errori, ma gli altri sono sembrati ancora più in difficoltà di me: io sono stato più costante, è certamente un dato positivo. C’è ancora da lavorare e in queste condizioni può succedere di tutto, qualsiasi gomma va in crisi. Nelle FP2, Marquez è riuscito a migliorarsi, ma gli ero davanti di 100-150 metri: diciamo che mi ha usato come riferimento, poi non ha più ripetuto quel crono. Io ho fatto tanti giri in 1’56”: se la gara fosse stata oggi, avrei avuto parecchie possibilità di vittoria. Ma al GP, purtroppo, mancano ancora due giorni, può succedere di tutto».
MARQUEZ: “PRIMA PREOCCUPATO, POI PIU’ SERENO”
«Nelle FP1 ero un po’ preoccupato, le sensazioni erano le stesse dei primi GP. Nelle FP2, fortunatamente, abbiamo fatto un bel miglioramento e ho potuto girare con una buona costanza: solo Lorenzo è stato più efficace di me, abbiamo lavorato nella maniera giusta. Alla fine sono scivolato: avevo appena montato la dura anteriore. Forse non era sufficientemente in temperatura o forse non è la scelta giusta per questa gara; in ogni caso, fino a quel momento ero contento della mia velocità e del mio passo. Sapevo che qui ci sono curve con tanta percorrenza, che avrebbero potuto metterci in difficoltà, ma nelle FP1 speravo in un margine migliore, però il risultato delle FP2 mi fa stare più tranquillo. Avevamo una moto con l’assetto di Indy e una con quello del Sachsenring: domani proseguiremo nella comparativa e cercheremo di tirare fuori il meglio da ciascuna».
PEDROSA: “UNA BOTTA PAZZESCA, HO UN GRAN DOLORE”
«Si è rotto un paraolio della forcella, ma non me ne sono accorto. Quando sono uscito dalla curva 13 e ho cambiato direzione da sinistra a destra ho perso immediatamente il controllo della moto: è stato un “high-side” spaventoso. Ho picchiato fortissimo il piede sinistro, quello fratturato in Australia (nel 2003, il primo turno di prove libere successivo al GP che aveva dato a Pedrosa il titolo iridato 125, nda): mi fa molto male, fatico a fare il movimento per azionare la leva del cambio. Al momento non sono state riscontrate fratture, ma vogliamo fare ulteriori accertamenti per verificare che non si sia rotto qualcosa. Quando cadi così è frustrante, perdi fiducia: devi essere bravo a “resettare” e ricominciare da capo».
IANNONE: “POSITIVO SOLO IL RISULTATO”
«Sono stati due turni abbastanza positivi come risultato, ma non è questo che conta. Nelle FP1, le prime sensazioni erano molto migliori rispetto ai precedenti GP, ma nelle FP2, con più caldo, la situazione è peggiorata molto, ho fatto tanta fatica, ho perso grip sia sull’anteriore sia sul posteriore. Abbiamo fatto tanti cambiamenti, senza però trovare dei benefici: perdiamo soprattutto nel T2. Abbiamo provato il nuovo motore e la carenatura più rastremata, ma non abbiamo capito i benefici: domani dovremo fare ulteriori comparative».
DOVIZIOSO: “ASFALTO COMPLETAMENTE DA RIFARE”
«L’aspetto positivo è che la velocità non è male, siamo più vicino rispetto alle piste precedenti: abbiamo una buona base sulla quale lavorare. Oggi, però, è stata una giornata difficile da analizzare: siamo tutti al limite, sia per il caldo sia per le buche e gli avvallamenti, in particolare alla curva 3 e alla 13, dove c’è una specie di dosso, sembra di essere in città… L’asfalto è completamente da rifare, ma dipende dagli accordi con gli organizzatori. Io sono caduto in modo strano: si è chiuso lo sterzo, ma non saprei dire esattamente perché. Con le novità di motore e carena ho fatto pochissimi giri, ma l’evoluzione mi sembra interessante».