MotoGP 2016. Marquez in pole nel GP d'Argentina
TERMAS DE RIO HONDO Pole position per Marc Marquez davanti a Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, per una prima fila da sogno. Ma c’è un problema gomme: le FP4 sono state fermate con la bandiera rossa a causa dello scoppio della gomma posteriore della Ducati di Scott Redding, bravissimo (e fortunato) a controllare la moto e a non cadere.
VIDEO: Redding, quanta paura! Esplode la gomma posteriore in pista https://t.co/CC5UXpwibw #SkyMotori
— Sky Sport MotoGP™ (@SkySportMotoGP) 2 aprile 2016
Si aspettava la pioggia, ma è accaduto di peggio: nel finale della FP4 è scoppiata la gomma posteriore della Ducati di Scott Redding, che miracolosamente è riuscito a non cadere. Da lì in poi è accaduto di tutto. Le prove, naturalmente, sono state fermate con la bandiera rossa, per poi essere riprese pochi minuti dopo. Nel frattempo, però, Loris Capirossi aveva capito che l’accaduto meritava maggiori indagini.
«Quando sono arrivato sul luogo dell’incidente – ha spiegato Loris – ho visto che c’era della gomma lungo la pista. Così, quando sono rientrato ai box, ho detto ai tecnici della Michelin che bisogna fermare le prove».
A quel punto mancavano 4 minuti e 10 secondi al termine e molti erano dell’idea di annullare i minuti rimanenti, mentre la Michelin faceva le prime indagine sulla gomma scoppiata, anche in questo caso su una Ducati, come era accaduto in Malesia, in quella occasione con Loris Baz. Casualità? Sì, secondo il team manager Pramac Francesco Guidotti. «In pista ci sono più Ducati delle altre moto, è quindi più probabile che accada» ha detto Francesco, mentre pareva che la Michelin proibisse ai team di utilizzare la gomma più morbida al posteriore, quella scoppiata sulla moto di Redding. Si è invece andati avanti normalmente, con la Michelin che ha chiesto ai team di controllare la pressione ogni volta che il pilota entrava in pista e sono stati effettuati anche gli ultimi 4 minuti, perché per annullarli ci sarebbe voluta l’unanimità dei team. Ma qualcuno si è opposto, tra cui Yamaha: ironia della sorte, Lorenzo è poi caduto alla curva 1 (chiusura dello sterzo) dopo il primo giro effettuato.
MARQUEZ PRIMO, MA A TERRA
Si è andati avanti con un po’ di timore, anche se Nicholas Goubert, numero uno della Michelin, ha assicurato: «Non c’è nessun problema di sicurezza». E le qualifiche sono state avvincenti, con una prima fila da sogno per gli appassionati: Marquez, Rossi e Lorenzo uno fianco all’altro, con Pedrosa, Dovizioso e Iannone a completare la prima fila. Rispetto a ieri, le condizioni della pista sono nettamente migliorate, ma la traiettoria pulita è comunque una sola: tutti i piloti stanno molto attenti a dove mettono le ruote, tranne Marquez, con spazzolate a destra e sinistra, in entrata e in uscita. Una guida spettacolare ed, evidentemente, redditizia. Ma anche rischiosa, perché Marquez è caduto alla curva 1 sia nelle FP3 sia nell’ultimo giro delle QP.
«Stiamo facendo fatica nel T2, in accelerazione perdiamo abbastanza, due-tre decimi ogni volta e per questo bisogna spingere in frenata. Nell’ultimo giro ho osato un po’ di più e mi si è chiusa davanti: due cadute alla prima curva significano che domani bisognerà stare più attenti in quel punto…» sorride, senza alcun timore per l’accaduto. E’ lui quello con il passo migliore: quindi è Marquez il pilota da battere.
ROSSI E LORENZO IN CRESCITA
Anche se la Yamaha è rinata rispetto alle grandi difficoltà di venerdì: l’aumento di grip dell’asfalto ha portato la M1 ai livelli conosciuti, con Rossi e Lorenzo veloci e costanti: Jorge è stato più efficace al mattino, Valentino al pomeriggio, specie in qualifica. Un evento tutt’altro che scontato.
«Molto bene oggi pomeriggio, i tecnici sono stati bravi a mettere a posto la moto. La pista ci è venuta incontro: con più grip, la M1 si guida meglio, abbiamo un buon bilanciamento. Sono stato sempre davanti sia con la morbida sia con la dura: sono competitivo. Sono partito concentrato e convinto per le qualifiche: ho fatto bene con la prima gomma (era secondo, NDA), mentre con la seconda ho fatto un errore all’inizio. Ma va bene così: parto in prima fila ho un buon passo, anche se Marquez ne ha un po’ di più. Cerchiamo di lottare per il podio» commenta soddisfatto il campione della Yamaha.
E’ d’accordo il compagno di squadra: le sue qualifiche sono state condizionate dalla caduta nei minuti finali della FP4.
«Non è stata la situazione migliore iniziare le QP dopo una scivolata. Ho anche dovuto fare tre giri con la stessa anteriore e alla fine non era perfetta. Ma va molto meglio di ieri, anche se con il caldo del pomeriggio patisco un po’ di più», dice Lorenzo che, effettivamente, nelle FP3 ha avuto un gran passo, mentre nel pomeriggio ha rallentato un po’ il ritmo. Adesso bisognerà capire se domani i piloti potranno usare la morbida posteriore o se saranno obbligati, per questioni di sicurezza, a montare quella più dura. Una variabile non da poco, che potrebbe penalizzare la Yamaha.
DUCATI: ANCORA SECONDA FILA
Al quarto posto Dani Pedrosa, a 0”600 dal compagno di squadra, al quinto e al sesto Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, entrambi più veloci rispetto a ieri, ma non ancora perfettamente a posto. Il passo del Dovi non è male, Iannone è un pelo più in difficoltà e fatica di più a fermare la moto: in questo momento sembrano meno competitivi rispetto al Qatar. Così come Maverick Vinales, settimo, mentre non ha fatto malissimo l’Aprilia con Stefan Bradl, 18esimo sulla griglia.
CLASSIFICA
Pos. | Num. | Pilota | Nazione | Team | Moto | Km/h | Data e ora | Distanza 1Prev./st |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 93 | Marc MARQUEZ | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 315.3 | 1'39.411 | |
2 | 46 | Valentino ROSSI | ITA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 317.4 | 1'39.786 | 0.375 / 0.375 |
3 | 99 | Jorge LORENZO | SPA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 317.5 | 1'39.944 | 0.533 / 0.158 |
4 | 26 | Dani PEDROSA | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 317.0 | 1'40.011 | 0.600 / 0.067 |
5 | 4 | Andrea DOVIZIOSO | ITA | Ducati Team | Ducati | 323.4 | 1'40.198 | 0.787 / 0.187 |
6 | 29 | Andrea IANNONE | ITA | Ducati Team | Ducati | 325.1 | 1'40.272 | 0.861 / 0.074 |
7 | 25 | Maverick VIÑALES | SPA | Team SUZUKI ECSTAR | Suzuki | 317.6 | 1'40.375 | 0.964 / 0.103 |
8 | 8 | Hector BARBERA | SPA | Avintia Racing | Ducati | 317.2 | 1'40.524 | 1.113 / 0.149 |
9 | 35 | Cal CRUTCHLOW | GBR | LCR Honda | Honda | 313.6 | 1'40.528 | 1.117 / 0.004 |
10 | 44 | Pol ESPARGARO | SPA | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 316.1 | 1'40.654 | 1.243 / 0.126 |
11 | 41 | Aleix ESPARGARO | SPA | Team SUZUKI ECSTAR | Suzuki | 313.3 | 1'40.708 | 1.297 / 0.054 |
12 | 38 | Bradley SMITH | GBR | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 315.3 | 1'40.893 | 1.482 / 0.185 |
Io però, dopo una certa depressione nella fine di annata scorsa, vedo il Dovi molto concreto e concentrato. Forza Andrea, che le possibilità di togliersi qualche soddisfazione quest'anno ci sono tutte!