MotoGP 2016. Spunti, considerazioni e domande dopo il GP d'Italia 2016
Quali sono state le chiavi del GP?
1) La rottura del motore di Valentino Rossi al nono giro: apparentemente Valentino era quello più a posto e con il passo migliore, aveva la possibilità di vincere;
2) L’errore in partenza di Andrea Iannone: aveva il ritmo per giocarsi la vittoria;
3) La minore accelerazione del motore Honda rispetto a quello della Yamaha: per questo Marquez ha perso la volata, non per aver commesso un errore.
Un motore rotto con Lorenzo nel warm up, uno con Rossi in gara: cosa sta succedendo in Yamaha?
Rossi: «Abbiamo controllato i dati, non c’è stato nessun problema di temperatura. Si può ipotizzare una serie venuta male per qualche ragione, per un montaggio sbagliato o per i materiali. Certo, è qualcosa di anomalo: l’ultima volta che la Yamaha aveva rotto un motore in gara era stato con me a Misano nel 2007, oggi ne abbiamo rotti due in due ore».
E adesso cosa succede con i motori congelati?
Rossi ha punzonato tre motori, quindi ne deve punzonare ancora quattro. I motori sono congelati, ma nello sviluppo: se c’è un pezzo difettoso per qualche motivo può essere sostituito prima della punzonatura, basta non cambiare le specifiche.
Perché Iannone è partito così male, mentre Dovizioso parte sempre bene?
Iannone: «Dall’inizio dell’anno ho problemi con la frizione, non ho feeling, non riesco a modularla. Sono molto dispiaciuto, perché avevo il passo per stare con Lorenzo e Marquez: non so se sarei riuscito a batterli, ma ci avrei provato».
Al 17esimo giro, Iannone ha superato Dovizioso, che ha ripassato il compagno di squadra al 18esimo, prima di essere superato nuovamente, nello stesso passaggio da Iannone: i due si sono ostacolati?
Iannone: «Speravo che Andrea non mi passasse, invece l’ha fatto alla San Donato e ho perso tempo. I nostri stili sono completamente differenti: lui è più efficace in frenata, io sono più veloce a centro curva».
Dovizioso: «Ci siamo superati due volte in 23 giri: direi che oggi non ci siamo dati fastidio».
Perché Dovizioso, brillante fino al 16esimo giro, ha dovuto rallentare nel finale?
Dovizioso: «Ho fatto una grande partenza, nei primi giri ho fatto quello che dovevo fare, ero veloce e avevo il passo per giocarmi il podio, ma, purtroppo, mi si è indurito l’avambraccio destro: ho perso precisione e fluidità nei movimenti, non potevo più guidare nella maniera corretta. Abbiamo la velocità, ma dobbiamo usare troppa energia: adesso che c’è una situazione stabile a livello contrattuale dobbiamo concentrarci su questi aspetti, dobbiamo trovare maggiore fluidità. In questi tre anni siamo cresciuti tanto, in qualche GP ce la possiamo giocare, ma in altre è troppo complicato, non riusciamo ad arrivare fino in fondo come gli altri».
Vinales sembrava avere un gran passo, invece ha chiuso sesto: cosa è successo?
Prima di tutto, il pilota della Suzuki ha avuto un problema in partenza: quando ha messo la quarta marcia, è come se fosse entrato il limitatore e la moto ha naturalmente perso grande velocità in accelerazione: Maverick ha chiuso il primo giro 11esimo. Poi è risalito, ma il suo ritmo è stato comunque inferiore a quello delle prove, come spesso accade con la Suzuki.
Perché Scott Redding si è ritirato al nono giro mentre era in decima posizione, dopo essere stato anche settimo?
Si è rotta la poma dell’acqua.
Come è andata l’Aprilia?
Malissimo: Bautista è caduto al primo giro, Bradl ha chiuso 14esimo a 40”094. Il suo miglior giro (1’49”248) è stato il penultimo in assoluto, 1”561 più lento del migliore di Iannone.
Giri veloci in gara (tra parentesi a che giro è stato ottenuto)
Iannone 1’47”687 (23esimo giro); Pedrosa 1’47”734 (23); Marquez 1’47”871 (19); Lorenzo 1’47”961 (19); Dovizioso 1’47”997 (3); Rossi 1’48”092 (8); Vinales 1’48”147 (16); P. Espargaro 1’48”357 (8); Smith 1’48”371 (6); Petrucci 1’48”428 (17).
Tutti sappiamo che prima dell'inizio del campionato, ogni squadra deve punzonare i motori che dovranno comunque essere sufficienti per l'intera stagione.
Penso che per "motore" si intenda la parte termica intesa come: pistoni, cilindri, distribuzione, manovellismo ecc. gruppo trasmissione esclusa in quanto ad ogni circuito si devono adattare i rapporti, così pure, penso, quanto riguarda il gruppo iniezione, la rispettiva gestione elettronica e tutti gli apparati annessi.
La domanda è questa: è possibile, potendo agire solo solo sul gruppo iniezione e rispettiva gestione elettronica, cambiarne in parte il carattere del motore fino a spremerlo al limite di rottura e anche oltre?
La Yamaha è sempre stata deficitaria rispetto ad Honda e Ducati come potenza massima ma domenica scorsa non mi è sembrato lo fosse ancora.
Non è che quelli della Yamaha abbiano osato oltre al limite permesso dalla meccanica vera e propria?
Oggi vedere un motore che fuma è molto raro, vederne 2 non avrei creduto fosse possibile, specialmente trattandosi di una squadra del blasone di Yamaha.
Un caro saluto a tutti Valentino Masini
l'idea che mi sono fatto riguardo alla rotture yama è che probabilmente i motori per questa gara erano stati spintiveramente troppo oltre.
il secondo motore usato da JL credo sia stato riportato un pochino a livelli più accettabili ecco perchè la sensazione fosse che la moto di VR ne avesse di più (evidentemente troppo).
(PS: ricordo con nostalgia quando le gare di moto erano una passione e una festa per tutti.. sempre e comunque)