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MotoGP 2017. Ducati svela le sue "ali", l'Ing. Bernardelle le spiega

- La novità più attesa dei test in Qatar era forse l'aerodinamica di Ducati. Con l'Ing. Bernardelle vediamo di fare una prima analisi. "La prima impressione è stata positiva" ha detto Dovizioso

Si può dire che Ducati, più di ogni altra Casa, abbia investito in termini di ricerca e di sviluppo sulle "ali" in MotoGP. Lo scorso anno gli avversari hanno rincorso quanto fatto a Borgo Panigale, fino a quando, per motivi di sicurezza, si è deciso di vietare qualunque appendice aerodinamica che sporga dalla carena. Ovviamente nulla vieta di creare "ali" all'interno della carena e, nelle passate sessioni di test, abbiamo già visto come le Case abbiano cercato altre soluzioni per non rinunciare alla deportanza senza disobbedire al regolamento. Ducati è stata l'ultima a svelare il proprio nuovo progetto, ed oggi finalmente ha mostrato in pista la carena 2017.

 

«E' simile a quanto fatto da Aprilia - è il commento a caldo dell'Ingegner Giulio Bernardelle dopo aver visto le prime foto -. In questo modo si creano delle superfici che danno un effetto di deportanza senza avere delle vere e proprie ali esterne al profilo della carenatura, seguendo i dettami del nuovo regolamento. Le nuove estensioni sono posizionate in alto perché quello è il punto dove si scarica la maggiore pressione dell'aria sulla carenatura».

 

Ecco il primo commento di Andrea Dovizioso sulla nuova carenatura.
«La prima impressione è stata positiva. In Ducati sono stati bravissimi a creare un carico aerodinamico importante nonostante i limiti regolamentari. Come già accadeva con le alette nel 2016, anche qui ci sono aspetti positivi e negativi: dobbiamo fare ulteriori prove per capire se utilizzarla nel GP. Diciamo che l’effetto visivo è… importante, sicuramente c’è un grande effetto. Domani faremo ulteriori prove per raccogliere più informazioni: su questo aspetto abbiamo tanti dati ed esperienza, diciamo che abbiamo la situazione sotto controllo».

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Commenti

  • RAFROSSI86
    RAFROSSI86, Cesena (FC)

    La bellezza è una cosa astratta, non è uguale per tutti, se una moto vince ed è veloce, quella sarà la più bella, perché inconsciamente per la maggioranza della gente lo diventerà per forza. Faccio un esempio ricordando la tanto discussa Ducati 999, ripetere il successo (estetico intendo) delle 916, 996 e 998 era praticamente impossibile, Ducati poteva benissimo con piccoli accorgimenti mantenere quella linea fantastica, ma giustamente bisognava andare avanti ed evolversi quindi per fare questo ci vuole cuore e coraggio, con la 999 stravolse il progetto, il popolo Ducati dopo tanti anni si divise fra Brutta e Bella ma poi le vittorie nelle corse aiutarono a far sì che diventasse definitivamente Bella.
    Ora Ducati (non importa chi ci mette i soldi, l'INTER ed il MILAN sono cinesi) e i suoi ingegneri hanno lanciato nuovamente uno stile diverso, un nuovo disegno, con la speranza di ottenere dei benefici in termini aerodinamici, e lanciare una provocazione al nuovo regolamento, assieme ad Aprilia sono gli unici con gli attributi, tutti gli altri fanno moto con una estetica anonima, se compro una moto di 15 17 anni fa rischio che sia più bella di quelle di adesso (vedi VTR SP1 e 2 Ducati 916 996 998). In Ducati un risultato lo hanno già ottenuto, quello che tutti ne stanno parlando, poi se tutto andrà bene verranno anche scopiazzati. Bella? Brutta? c'è a chi piace e a chi no, bisogna rispettare i gusti di tutti, significa essere maturi indipendenti ed avere il dono di sapersi distinguere dalla massa. Ciao tutti.
  • matteo.righetti
    matteo.righetti, Rimini (RN)

    La bellezza è un'altra cosa, ma evidentemente faranno il loro lavoro...oltre questo vorrei sapere come sia possibile che un fotografo professionista faccia foto sfocate?
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