MotoGP 2017. I commenti dei piloti dopo il GP d'Italia
SCARPERIA – Promossi: Maverick Vinales e Danilo Petrucci. Deludenti: Marc Marquez e Johann Zarco.
VINALES 2° a 1”281: “HO USATO LA TESTA”
«E’ stata una gara complicata. Mi aspettavo di dover lottare con Rossi, Marquez e Zarco, invece la sfida è stata con Dovizioso e Petrucci. Mi hanno sorpreso, ma ci ho provato. La moto andava bene, all’inizio ho tentato di spingere, alla fine, forse, avrei anche potuto fare qualcosa in più, ma oggi era la giornata di Andrea: gli faccio i complimenti. Ho usato la testa, non ho voluto prendere troppi rischi: questi sono 20 punti importantissimi per il campionato, ci saranno altre occasioni per provare a vincere».
PETRUCCI 3° a 2”334: “ANCORA NON CI CREDO”
«Ancora non ci credo e quando ho tagliato il traguardo ho guardato più volte il maxi schermo per vedere se era vero. Sono partito da dietro: non so se sarebbe cambiato qualcosa se fossi scattato dalla prima fila, forse avrei consumato meno le gomme, ma chissà. Quando mi sono trovato quarto, l’intenzione era di attaccare alla fine; poi ho pensato che avrei dovuto provarci. Ho passato Valentino, poi anche Vinales, poi mancava solo Dovi, ma lui andava troppo forte. Alla fine mi ha ripassato Vinales, mi sono guardato dietro e ho visto che Rossi era lontano. Prima del Mugello, non ero troppo contento di avere la DesmosediciGP 2017, perché in questi mesi abbiamo dovuto provare tante cose e abbiamo avuto problemi, ma in realtà la moto va forte».
MARQUEZ 6° a 5”885: “GOMMA SBAGLIATA, MA NON AVEVO SCELTA”
«La Michelin mi ha detto che avevo solo un’opzione: montare la media anteriore (l’unica asimmetrica, più dura sul lato destro rispetto alla mescola “hard”, NDA), perché con la dura non avrei finito la gara. Ma non mi sentivo a mio agio, non guidavo bene e dovevo prendere troppi rischi per ripassare Bautista in curva, quando lui lo faceva comodamente in rettilineo».
LORENZO 8° a 14”393: “FACCIO QUELLO CHE POSSO”
«L’aspetto positivo è la vittoria di Dovi: dà animo a tutta la squadra. Per quanto mi riguarda, quando c’è tanto caldo fatico al massimo angolo di piega, non sono rapido nei cambi di direzione e dopo essere partito davanti, chi mi inseguiva mi ha superato in punti dove in passato ero inattaccabile. Sto cercando di cambiare molte cose nella messa a punto: Dovizioso e Petrucci sono grandi staccatori. Molto dipende anche dal circuito: nei test a Barcellona, per esempio, io sono stato veloce e Dovi ha faticato di più e lo stesso è accaduto a Jerez. Qui non ho sfruttato i punti forti della moto: in questo momento, faccio quello che posso. Sto facendo grandi sforzi per essere competitivo, ma è difficile cambiare stile di guida».
con yama si trovava bene quando faceva caldo e le condizioni erano ideali (vade retro freddo e temperatura bassa). con ducati in compenso non si trova in tutte le condizioni, caldo, freddo, pioggia, umido.
si vivacchia alla giornata.
visto che il prossimo anno l'obiettivo dichiarato è il mondiale si correrà per 18 gp a jerez.
Però le dichiarazioni che fa oggi, circa le sue difficoltà ad adattarsi alla moto, giravano nell'aria, spesso a volume alto, anche più di un anno fa..
Io credo che la grande capacità di un manager o scopritore di talenti sta proprio nell'aver quel particolare fiuto di saper acchiappare queste informazioni che si librano nell'aria e coglierne il significato..
Lorenzo che dice: faccio quello che posso, lo leggo come un segnale di profonda e dolorosa umiliazione con la quale mai avrebbe pensato di dove farci i conti...
Nessuno può dubitare che Lorenzo stia provando a metterci anima e cuore..
Altrimenti, qui dentro abbiamo a che fare con parecchie persone bipolari..
Purtroppo, sentire piloti come Lucchinaelli e Agostini che persistono nel dire: come può un campione continuare a lamentare continuamente questo o quest'altro problema sulla frenata o la percorrenza. Un campione deve sapersi adeguare modificando il proprio stile""
Beh, o state negando che Lorenzo sia un campione oppure la moto è molto molto difficile da interpretare oltre che la meno dotata di tutte le qualità che dovrebbero servire..
Ma aggiungo che un qualunque campione quando diventa tale grazie a una sua peculiarità, credere o pensare che debba abbandonare il suo principale punto di forza sostituendolo con il suo punto più debole e per giunta continuare ad essere il campione eccellente che era, lo trovo davvero triste e povero se dichiarato da piloti storici...
Ai signori Agostini e Lucchinelli vorrei dire: continuate a guidare moto e parlate della vostra esperienza. Se volete fare gli opinionisti e commentare le gare o i piloti, messi a fianco di Reggiani e qualche giornalista, siete molto dietro state prendendo 2 secondi a giro...