BMW Urban G/S. Il suo boxer è già storia
E alla fine quello che tutti aspettavano è successo. La fantastica R nineT Lac Rose, esposta a Wheels and Waves nel 2016, non è rimasta uno sterile esercizio di stile, ma ha dato vita alla moto di questa prova.
La BMW Urban G/S è una moto rievocativa nelle forme, nella livrea e - in parte - anche nello spirito. Celebra infatti la mitica R80G/S del 1980, vale a dire la prima enduro stradale spinta dal motore boxer che fu anche protagonista alla Parigi-Dakar con Auriol e Rahier (vincitori di 4 edizioni nei primi anni 80).
La base meccanica è quella della BMW Scrambler. Troviamo quindi il motore boxer raffreddato ad aria/olio di 1.170 cc, bialbero con 4 valvole radiali (quelle di scarico impiegano la tecnologia del sodio liquido per tenere basse le temperature, come nelle Formula Uno), Euro 4 e forte di 110 cv a 7.500 giri e 116 Nm a 6.000 giri.
Il motore ha funzione portante e lavora con il cambio a 6 rapporti, servito dalla frizione monodisco a secco. La trasmissione finale è ad albero. Le sospensioni sono identiche a quelle della Scrambler; davanti c'è una forcella Showa da 43 mm con 125 mm di escursione, dietro un mono Sachs con 140 mm di range e sistema Paralever. I cerchi sono sempre da 19 (con gomma 120/70) all'avantreno e da 17 (170/60) al retrotreno; in questo caso BMW opta giustamente per la soluzione a raggi tangenziali (non servono quindi le camere d'aria). Le gomme tassellate (Continental TKC80) possono essere chieste senza sovrapprezzo, altrimenti la Urban arriva in concessionario con le stradali Metzeler Tourance. Noi preferiamo nettamente queste ultime per la maggiore tenuta su strada, oltre che per la resa chilometrica più alta. Il tassello regala un vantaggio estetico evidente e per questo la Casa tedesca l'ha scelto per la presentazione stampa: in foto rende. Sull'asfalto bagnato rende molto meno, sappiatelo.
Rispetto alla Scrambler troviamo di diverso il parafango alto anteriore, la mascherina attorno al faro, la sella diversa e più alta (da 820 mm a 850) e lo scarico singolo (al posto di quello doppio sovrapposto).
Il look dakariano non deve però trarre in inganno. Senza giri di parole, vi diciamo subito che la BMW Urban G/S è una splendida moto da strada, spinta da uno dei più bei motori oggi in circolazione. E va bene anche sulle strade bianche, ma scordatevi il fuoristrada (vero). Picchiereste presto i collettori di scarico e le sospensioni con pochissima escursione prenderebbero botte da orbi. D'altra parte, se BMW c'ha messo la dicitura Urban davanti a G/S, un motivo ci sarà.
La frenata dispone di ABS disinseribile e due grandi dischi da 320 mm davanti. Il controllo di trazione ASC è invece optional. La strumentazione è molto classica, ben leggibile, ma troppo scarna. Mostra il tachimetro e poco più. Ci sarebbe piaciuto almeno un contagiri, anche di tipo elettronico con una barra all'interno dello strumento circolare.
Basta, accendiamo il motore, perché il bello inizia ora.
La prova su strada
Partiamo proprio dal rumore. Il vecchio boxer ad aria ha un sound della madonna. E' pieno, cupo, a tratti rabbioso appena sopra il regime del minimo. Coinvolge così tanto che ti ritrovi a smanettare con l'ottimo cambio soltanto per il gusto di sentire tutte le sue note e i suoi scoppiettii in rilascio. E l'erogazione va di pari passo. Il bialbero è morbido in basso, corposo a metà e non disdegna persino gli allunghi in zona rossa (mannaggia BMW, metti un bel contagiri a 'sta moto, che se lo merita!).
Le vibrazioni ci sono, ma fanno parte di questo gioco per adulti. Detto del motore, riavvolgiamo il nastro e passiamo agli altri aspetti della G/S. L'ergonomia è corretta, si sta bene in sella. Il busto è moderatamente inclinato in avanti e il cuscino è meglio imbottito e quindi più comodo rispetto alla BMW Scrambler. La mascherina sul faro ha solo una funzione estetica e ripara poco o nulla.
La Urban G/S è magnifica tra le curve, dove è agile e maneggevole grazie anche al peso ridotto (221 kg col pieno da 17 litri sono un bel valore per una 1200). La frenata è pronta e ben modulabile persino con le gomme tassellate, che restituiscono una guida rotonda e fluida a patto di non forzare l'andatura. Le sospensioni hanno poca escursione, ma su strada si comportano bene. In particolare la forcella ha un'ottima idraulica. La taratura è più morbida rispetto alla Scrambler e lo si nota dopo pochi chilometri. Sullo sconnesso la risposta della G/S è quindi migliore e anche in città la guida risulta più fluida. Al passeggero è dedicata una porzione di sella soltanto discreta, ma le pedane sono posizionate bene in basso. Mancano invece totalmente gli appigli per le mani.
Abbiamo guidato la BMW Urban G/S anche in fuoristrada. Sulle strade bianche la boxerona se la cava e, anzi, guidandola seduti in stile flat track ci si diverte un sacco con una serie infinita di traversi. Se si vuole osare oltre, nascono i problemi. Primo perché non si presta alla guida in piedi, secondo per la ridotta escursione delle sospensioni.
E allora torniamo al nome Urban, che chiarisce subito la destinazione d'uso di questa G/S. E' una GS classica, che regala dosi massicce di piacere nella guida sui percorsi extraurbani. Se volete osare, c'è pur sempre la nuova R1200GS Rallye.
Pregi
Maneggevolezza | Motore splendido | Frenata
Difetti
Strumentazione scarna | Inadatta al fuoristrada serio
Abbiamo usato
Casco X-lite X502 Carbon
Giacca Tucano Urbano Multitask
Jeans Tucano Urbano
Guanti Tucano Urbano
Stivali TCX Infinity
Occhiali Scott
Maggiori info
Luogo: Scarlino
Meteo: sole, 33°
Foto di Thomas Maccabelli e Alberto Cervetti
a voi risulta?
saluti stricio