MotoGP 2017. Petrucci: "Senza Rins potevo vincere"
Un Petrucci decisamente scuro in volto nonostante il secondo posto nel GP d'Olanda 2017. Questa volta il pilota Ducati sentiva la vittoria già in tasca. Sulla sua strada ha però trovato Rins (doppiato) che, a suo giudizio, gli ha mandato in fumo una vittoria certa.
Più contento del 2° posto o più incavolato per aver perso di un soffio il primo?
«Ero parecchio arrabbiato perché mi ero preparato, sapevo dove passare Valentino. Però alla penultima chicane abbiamo trovato Barbera e ho dovuto fare una staccatona per superarlo e ho perso tutta l’accelerazione. Poi ho spinto e mi sono riavvicinato a Rossi e alla curva 6 gli ero dietro poi lui si è infilato su Rins che gli si è messo dietro. L’ho dovuto infilare e ci siamo quasi toccati. Gli spagnoli hanno sempre da ridire in safery commission, ma quando c’è da rispettare le regole sono i primi a non farlo. Per carità: se non c’erano le bandiere blu… non puoi sapere che devi cedere il passo, ma sei doppiato, hai le gomme rain… levati! Se vedi Valentino che ti passa cosa ti butti in mezzo a fare? Ho saputo che mi è venuto a chiedere scusa, però questa volta avevo sentito la vittoria davvero vicina. Sono comunque contento per Vale, ma avevo preparato tutto e avevo l’occasione di vincere. Penso che con una gara tutta asciutta non sarei riuscito a recuperare Rossi, invece quando ha cominciato a piovere sono ritornato sotto e ho riprovato a superarlo. Alla fine questa sera torno a casa, mi calmo un attimo e domani leggo i giornali e dico: “va bene, ho fatto secondo anche questa volta”».
Stai convincendo sempre di più tutti e te stesso che sei uno da vittoria.
«Negli ultimi GP ce la siamo giocata sempre. Era quello che mancava perché io mi sentivo sempre veloce, ma non arrivava mai nulla. Adesso sono un po’ di gare che riesco sempre a metterle a rete. Questa volta non ho vinto però…».
Hai visto la classifica?
«Ho visto che ho passato Lorenzo, e senza le due rotture in Qatar e Francia potevamo essere ancora più su. C’è ancora metà campionato e se continuo così sono sulla strada buona».
Parlando del tuo futuro alla luce delle ultime gare cosa cambia?
«L’anno prossimo per ragioni contrattuali non posso andare nel team ufficiale però io ho già una moto molto simile a quella di Lorenzo e Dovizioso. La differenza la fanno le persone che ci lavorano dietro, un conto è 10 persone che controllano tutte le cose che funzionano sulla moto e un altro è averne 2 o 3. Quello fa una bella differenza».
Cosa ti fa più godere: la velocità, la costanze, la gestione della gara?
«Tutti erano un po’ spaventati che io non fossi abituato a stare davanti, invece oggi ho fatto una gara controllando i primi quattro e quando ho deciso di attaccare l’ho fatto. Sono però contento anche della costanza di essere sempre lì davanti in tutti i turni. Se guardi i primi dieci son l’unico a non aver vinto una gara: sono tutti pezzi grossi e stare lì in mezzo è una bella soddisfazione».
Ducati ha passato Honda in classifica costruttori. Sei orgoglioso del lavoro fatto?
«Sono molto orgoglioso, con Ducati mi sento parte di una fabbrica. Quando siamo tornati da Barcellona insieme a me e al Dovi c’erano tutti i dipendenti. Siamo al centro di un forte progetto. Siamo tre piloti velocissimi; Lorenzo ha avuto una battuta d’arresto però è veloce. Sono veramente contento del lavoro che stiamo facendo».
Per il prossimo GP…
«Lo scorso anno sono caduto e non ero ancora pronto. Dovizioso mi ha messo pressione e sono andato giù. Mi sento bene e ci arriviamo dopo un altro podio. Al Sachsenring io proverei anche a vincere!».
Un po di obiettività... ormai esiste solo Rossi...